“La maschera del neo-razzismo”

Il razzismo è qui tra noi. Non ha una falsa teoria della razza o della superiorità “bianca” a cui appoggiarsi, spiega Marco Aime, indossa la maschera del buonsenso, del sentire comune. Per questo è più profondo e liberarsene sarà un processo complicato quanto lungo. Il problema non sono solo Orbán, Le Pen e Salvini

 

ANDIAMO A FARE MERENDA
Un incontro, quello di mercoledì 24 (in realtà sarà proposto due volte, la mattina all’Asilo nel bosco di Ostia, il pomeriggio nella scuola Di Donato di Roma di via Bixio 83), con tre storie straordinarie. Quella di una comunità di centinaia di campesinos che resistono, assediati e senza armi, in uno dei territori del mondo più martoriati dalla guerra, la regione della Colombia nord-occidentale (Comunità di pace di San José de Apartadó); quella di una coraggiosa cooperativa siciliana (Quetzal) che a Modica produce per il commercio equo un cioccolato di alta qualità; la terza è la storia di un mezzo di comunicazione sociale molto libero e indipendente (Comune) che racconta la resi stenza di chi, alla ricerca di mondi nuovi. si “ribella facendo”. L’occasione per questo incontro speciale è la presentazione della barretta di cioccolato chiamata Comune
 

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LA MASCHERA DEL NEO-RAZZISMO
Il razzismo è qui tra noi. Non ha una falsa teoria della razza o della superiorità “bianca” a cui appoggiarsi, spiega Marco Aime, indossa la maschera del buonsenso, del sentire comune. Per questo è più profondo e liberarsene sarà un processo complicato quanto lungo. Il problema non sono solo Orbán, Le Pen e Salvini
MARCO AIME

RIACE RIPARTE. ORGANIZZIAMO LA DISOBBEDIENZA
La campagna “Riace riparte” non è solo un modo per sostenere l’autogestione dell’accoglienza sperimentata con il sindaco Mimmo Lucano. È un primo atto politico per avviare in basso una grande disobbedienza civile
ALEX ZANOTELLI

DIECI, CENTO, MILLE RIACE
Ottobre verrà ricordato non solo per l’arresto del sindaco di Riace, Mimmo Lucano, ma anche per l’entrata in vigore del decreto che, già nel titolo, associa il tema dell’accoglienza dei rifugiati alla questione sicurezza. Il decreto di fatto elimina il sistema di accoglienza diffusa e abroga la protezione umanitaria. La Rete dei Comuni Solidali, che in questi anni ha accompagnato giorno dopo giorno la straordinaria storia di accoglienza di Riace (e di altre comunità), ha promosso insieme all’associazione dei Comuni Virtuosi un appello sul “decreto Salvini” che verrà convertito in legge in dicembre. Intanto, in questi giorni diversi comuni hanno accolto la proposta di conceder e la cittadinanza onoraria nel proprio comune al sindaco di Riace. Qui l’appello contro il decreto Salvini, una bozza di delibera e un comunicato sulla cittadinanza al sindaco disobbediente
R.C.

LA TORBIDA TRAMA DIETRO RIACE
La telefonate anonime, le intercettazioni a dir poco discutibili, la distruzione della Mediateca, i commenti fasulli di penne conniventi, il blocco dei soldi dell’accoglienza, l’inchiesta della Procura, l’uccisione dei cani di Mimmo Lucano e l’incendio della sua auto, ma anche il trasferimento del viceprefetto che nella sua relazione aveva descritto Riace come una favola e ne aveva richiedeva lo sblocco immediato dei fondi. E quei personaggi locali collusi con la ‘Ndrangheta che alimentano da tempo dicerie senza fondamento su Lucano e il suo staff. Una preziosa ricostruzione di quanto accaduto negli ultimi due anni a Riace, scritta da Roberta Ferruti della Rete dei Comuni solidali. “L’accanimento politico di una scelta xenofoba di questo governo – sc rive Roberta – si incastra con la torbida trama di questi personaggi che sognano di riappropriarsi del paese e di tutti gli arretrati – 2 milioni di euro, mica bruscolini – che prima o poi verranno inviati per la gestione dell’accoglienza…”
ROBERTA FERRUTI
 

QUEL BORGO E LA SUA LEZIONE DI ECONOMIA
Il recupero di antichi mestieri, ad esempio tessere con la ginestra o con la canapa, l’utilizzo della finanza etica per la ristrutturazione di case abbandonate con cui avviare un progetto di turismo responsabile, ma anche la raccolta di rifiuti con i muli e un esperimento di moneta complementare. Qualcuno dovrebbe regalare un viaggio a ministri e docenti universitari per imparare cosa significa promuovere dal basso economia locale e solidale. Quella di Riace non è soltanto una straordinaria storia di accoglienza
FRANCESCO GESUALDI

CI STANNO CHIUDENDO IN GABBIA
La foto scattata venerdì mattina a due passi dalla Stazione Tiburtina, a Roma, ha fatto il giro del web. Il Baobab, l’unico centro in Europa autogestito da migranti e non, viene letteralmente ingabbiato da una barriera di cemento armato e da una rete di oltre tre metri. “Ci stanno chiudendo in gabbia, qualcosa a metà tra un campo di concentramento e una nuova frontiera… – scrivono quelli di Baobab – Lo stanno facendo senza comunicazioni ufficiali… Vorremmo scriverlo a lettere cubitali su questa muraglia di cemento e acciaio: la sicurezza fatta di cancellate senza la tutela dei diritti degli ultimi non è libertà, è apartheid…”. Il giorno dopo Ferrovie da fatto sapere ad alcuni giornali che si tratta di un cantiere: naturalmente i migranti restano invisibili
BAOBAB EXPERIENCE

ROMPERE L’ASSEDIO DEI PARAMILITARI
Le associazioni impegnate nella difesa dei diritti umani e nella solidarietà con i campesinos disarmati colombiani scrivono al Presidente Mattarella in occasione della visita a Roma, il 22 ottobre, di Ivan Duque, presidente eletto con i voti chiesti dalle forze politiche di una destra tra le più oltranziste e corrotte del continente. La Colombia è un grande paese ancora tremendamente lacerato e insanguinato, dove lo scorso anno si sono registrati 90 mila casi di persone costrette ad abbandonare i luoghi in cui vivevano e, soprattutto nelle aree rurali, centinaia sono state assassinate a causa del loro impegno contro la violenza, la devastazione ambientale e l’umiliazione della dignità. La straordinaria esperienza della Comunidad de Paz di San José de Apartadó, che resiste da 21 anni all’assedio di una delle guerre più sanguinose del pianeta, è circondata dai gruppi paramilitari che in Colombia hanno ammesso di aver compiuto oltre 25 mila omicidi e non hanno mai smesso di minacciare la sua esistenza. Solo il coraggio e la tenacia dei comuneros e la testimonianza quotidiana di volontari internazionali hanno impedito fino ad ora nuovi massacri che andrebbero ad aggiungersi alle oltre 300 persone della Cdp assassinate negli anni passati. I timori di una nuova offensiva, scatenata grazie alla nuova fase politica e alla complicità delle forze regolari, sono molto più che fondati
AA.VV

RAPPORTO SU UNA GUERRA IN ATTO
Il nostro mondo è sostanzialmente in guerra da tempo. Si tratta di una guerra poco visibile ma non per questo meno devastante e spietata. Il workshop internazionale “Policing extractivism: security, accumulation, pacification”, tenuto in Salento nei primi giorni di ottobre, lo affermava già nel manifesto di convocazione. Si è trattato di un incontro molto rilevante, intenso e ricchissimo, come si evince dall’attenta lettura di Sandro Moisio, che ha cucito su Carmilla un ampio racconto della trama degli interventi che hanno messo a fuoco come il capitalismo si presenti armato sotto ogni punto di vista allo scontro con chi viene considerato un ostacolo alla “pacificazione” del suo dominio. A cominciare dalla galassia di movimenti e di aree in lott a contro il “modello” estrattivo e l’ideologia che lo accompagna, che si sono estesi dall’inizio del secolo un po’ ovunque, dalla Val di Susa alla Palestina, da Melendugno alla frontiera tra Messico e Stati Uniti. Una galassia che, se sarà in grado di trovarsi e coordinarsi più frequentemente, così come si è visto nel workshop, potrebbe fare delle attuali e apparenti debolezze un momento straordinario di riflessione e forza unificante
SANDRO MOISIO
 

L’INNO DEI MARINES CANTATO DAI BAMBINI
Militari Usa nelle scuole siciliane: il video di uno spettacolo mostruoso
ANTONIO MAZZEO

PRODURRE BAMBINI DI SUCCESSO
Abbiamo una notizia brutta e una inquietante. La prima: l’Ocse, per la sua ossessione classificatoria, ora si diverte a misurare le competenze socio-emozionali dei bambini italiani e Invalsi collabora in segreto. La seconda: l’Ocse parla esplicitamente della necessità di sviluppare/promuovere un bambino “talentuoso, motivato, determinato e socievole” che “affronterà meglio le tempeste dell’esistenza, avrà prestazioni lavorative migliori e, di conseguenza, una vita di successo”, in fondo si tratta di “produrre cittadini attivi…”
ROSSELLA LATEMPA

LA PALESTINA A NAPOLI, CON ADANIA SHIBLI
Due appuntamenti da non perdere, quelli di martedì 23 e mercoledì 24 ottobre a Napoli, per gli appassionati di cultura araba, e palestinese in particolare. La prestigiosa rassegna “Femminile palestinese“, curata da Maria Rosaria Greco, ospita Adania Shibli, una delle scrittrici contemporanee più affermate della giovane letteratura mediorientale. La Shibli, che oggi vive tra Berlino, Gerusalemme e Ramallah, si impose all’attenzione di un pubblico vasto grazie a Mahmoud Darwish, che ne pubblicò i racconti sulla rivista al-karmil fondata a Beirut nel 1981. Da allora i suoi testi, da “Sensi” alla raccolta “Pallidi segni di quiete“, hanno cominciato a varcare i confini dei territori occupati da Israele per regala re al mondo intero i frutti di una scrittura intima quanto intensa ed espressiva. Di grande interesse, per chi vuole approfondire la conoscenza della Palestina al di là delle nefaste cronache dei quotidiani, il dialogo di mercoledì 24 tra Adania Shibli e Selma Dabbagh, autrice di “Fuori da Gaza”
R.C.

DI MOSTRO IN MOSTRO
I mostri sono prima di tutto un linguaggio che svela connessioni talvolta inaspettate tra realtà e immaginazione, laddove la prima non solo è subordinata, ma viene rivelata come creazione della seconda. Del resto i mostri spiegano spesso molto bene chi siamo, chi abbiamo paura di diventare, cosa temiamo più di ogni altra cosa. Tuttavia creare mostri e accoglierli nel nostro immaginario possono essere anche atti liberatori con cui – soprattutto in un tempo in cui trionfano rancori, paure e stigmatizzazioni -, immaginare una società nuova, sviluppare pensiero critico, costruire relazioni diverse con gli altri e il mondo. Per questo la geniale mostra “Mostri&Dimostri” (con i suoi pannelli in continuo accrescimento) diffusa tra scuole, associazioni, spazi sociali e culturali è un invito a una riflessione aperta con i partecipanti quanto mai preziosa: un modo per contrastare bullismo, razzismo e sessismo in profondità
PAOLA DEL ZOPPO
 

LE API IMPOLLINANO LA MENTE
Avvicinarsi alle api significa avvicinarsi a diversi campi del sapere, dalla fisica e biologia alla matematica, dall’ecologia alle letterature passando per le scienze sociali. Apididattica: due giorni in un luogo speciale come la Casa internazionale delle donne, per imparare che le api aprono nuove strade per interpretare il mondo che ci circonda
BARBARA BONOMI ROMAGNOLI

RACCONTARE LA SOCIETÀ CHE CAMBIA
Un seminario di formazione a distanza sulla comunicazione sociale (giornalismo web, comunicati stampa, newsletter, campagne, uso dei social network…): “Raccontare la società che cambia” è nato da un’idea della redazione di Comune nell’ambito delle iniziative della Scuola del Sociale (Città metropolitana di Roma). La partecipazione alla prossima edizione del seminario on line è gratuita. Il seminario, della durata di trenta ore, include tre incontri in aula (6, 13 e 27 novembre 2018, dalle 9,30 alle 13.30 presso la Scuola del Sociale in via Cassia 472, a  Roma), il resto delle ore si svolge in FAD (formazione a distanza). Prenotazioni entro il 29 ottobre
R.C.

 

APPUNTAMENTI CONSIGLIATI:

24 OTTOBRE, ROMA. OMAGGIO A PHILIP DICK
Umberto Rossi a Moby Dick biblioteca hub culturale

24 OTTOBRE, ROMA. ANDIAMO A FARE MERENDA
Laboratorio di cioccolato e presentazione della tavoletta Comune alla Di Donato

25 OTTOBRE, CORNELIANO D’ALBA (CN). INCONTRO CON WU MING 2
Letteratura ed educazione

26 OTTOBRE, FIRENZE. INDIGNATI – PREDICHE DI SAVONAROLA
Letture spettacolo con la Comunità delle Piagge

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