“Ribellarsi aprendo le scuole”

Al ministro dell’Interno non piace proprio la disobbedienza di tre municipi di Roma (il Primo, il Terzo e l’Ottavo) che hanno deciso di rigettare la direttiva “Scuole sicure” che stanzia 2,5 milioni e mezzo di euro per piazzare nelle scuole telecamere, fuori dalle scuole polizia e cani antidroga.

 

NEWSLETTER DI COMUNE

ABBIAMO FATTO IL BUONO COMUNE
L’eccellenza del cioccolato di Modica diventa una barretta per Ribellarsi Facendo merenda. È squisita, fa bene a chi la mangia e a molte altre persone comuni, cioè straordinarie. Volevamo provare a mangiare un po’ delle idee che disseminiamo ogni giorno su queste pagine virtuali, ne è nata una leccornia. Adesso vogliamo condividerne il gusto, in primo luogo con chi ci legge. Prenotate subito dieci, venti, cento barrette del cioccolato Comune, un piacere disarmante

 



RIBELLARSI APRENDO LE SCUOLE

Al ministro dell’Interno non piace proprio la disobbedienza di tre municipi di Roma (il Primo, il Terzo e l’Ottavo) che hanno deciso di rigettare la direttiva “Scuole sicure” che stanzia 2,5 milioni e mezzo di euro per piazzare nelle scuole telecamere, fuori dalle scuole polizia e cani antidroga. Salvini li ha attaccati mettendo in relazione la loro scelta con lo stupro di gruppo e l’omicidio di Desirèe. “Disobbedire significa aderire a un altro progetto di società – scrive Claudia Pratelli, assessora alle Politiche Educative e Scolastiche del Municipio III – e sostenere un’altra idea della funzione della scuola”. Significa, ad esempio, abbracciare la filosofia delle scuole aperte per nutrirsi ogni giorno di ciò che avviene nei territori grazie all’autorganizzazione sociale, aprendo gli istituti tutti i pomeriggi, il sabato e la domenica. Si tratta di “immaginare l’educazione come processo diffuso che attraversa la città e che trova le articolazioni fondamentali in scuole intese come poli culturali…”. Del resto, già adesso in molti quartieri di Roma, come di altre grandi città, “autorganizzazione sociale e criminalità si contendono porzioni di territorio…”
CLAUDIA PRATELLI

SALTIAMO I MURI, DIAMOCI CORAGGIO
Un pezzo di società abituato ogni giorno ad ascoltare, lasciare spazio, accompagnare nel tempo lungo dell’educazione i più piccoli tenta di aprire una crepa nel muro di privilegi, discriminazioni, paure che molti in alto rafforzano in tanti modi. SaltaMuri non è solo un tavolo di associazioni e il titolo di un Manifesto da diffondere, ma prima di tutto un invito all’azione: si comincia con la campagna “Mille scuole aperte per una società aperta” con cui promuovere iniziative nelle scuole e nei territori: “momenti di studio, ricerca, discussione, documentazione ed espressione, capaci di andare oltre i muri delle scuole, coinvolgendo la cittadinanza e costruendo ponti che ci uniscano ai più fr agili e alle vittima di qualsiasi forma di discriminazione… Oggi ci spetta il compito di creare reti di sostegno reciproco contro le violazioni dei diritti fondamentali. Reti di mutuo soccorso civile, culturale, politico, educativo e legale….”
TAVOLO SALTAMURI

E GLI ZAPATISTI COME STANNO?
La loro salute fisica è buona almeno quanto quella politica. In Chiapas rafforzano giorno dopo giorno una inedita esperienza di totale autonomia, come dimostrano anche le azioni dei Promotori di salute e quelle delle Brigate sanitarie, raccontate dal collettivo Cooperazione Rebelde Napoli che si prepara a tornare nelle Montagne del Sud Est messicano
COLLETTIVO COOPERAZIONE REBELDE NAPOLI

L’ATAVICO CONFLITTO TRA SU E GIÙ
Uno viveva nel lato superiore, a nord, in alto, ed era per semplicità detto quello di su. L’altro, per coerenza e narrativa convenienza, chiamato quello di giù, viveva al piano inferiore, di sotto, a sud. Ora, si sa com’è fatta la natura. Non c’è qualcosa di personale, o preventivo. Da che mondo è vita su vuol dire vantaggi e vale il viceversa per quelli di giù…
ALESSANDRO GHEBREIGZIABIHER

IL MONDO DI RIACE. UN CORTOMETRAGGIO
L’accoglienza diffusa di Riace in un breve racconto (pluripremiato). “Mer Rouge” è un cortometraggio di Alberto Gatto, prodotto dalla Rete dei Comuni Solidali: un giardino di speranza per chi come, Sherif e Nick, cerca un mondo migliore. Buona visione
R.C.

DAL LAVORO DI CURA A QUELLO DI CONTROLLO
Spingere i più fragili sempre più giù. Assecondare i tagli ai servizi che dovrebbero attenuare le disuguaglianze. Inseguire logiche di sicurezza, invece di ricostruire relazioni sociali nei territori. C’era una volta il lavoro di cura che oggi la trappola del debito pubblico ha trasformato. “Se non vogliamo ridurci a semplici esecutori di ordini imposti dall’alto, il più delle volte antisociali e dunque ingiusti – scrive Roberto, operatore Sprar Caritas, ma anche attivista di Attac e Cadtm Italia -, abbiamo in primo luogo il dovere di valutare qual è il momento in cui il rispetto della legge e della legalità entrano in contrasto con i valori della giustizia, della dignità… Mimmo Lucano ce lo insegna …”
ROBERTO DE LENA
 

DOMENICA È SEMPRE DOMENICA
Il punto di vista dei lavoratori e la loro capacità di decidere, l’idea di società che abbiamo, le esigenze di un territorio, il bisogno di smettere di alimentare il consumismo, la necessità di ricomporre le relazioni sociali. Ha ragione Ugo Carlone, tenere aperti o meno i negozi la domenica non è un tema secondario
UGO CARLONE

MINORANZE, TUTTE TRANNE UNA
Perché ogni volta che si nomina il grande Charlie Chaplin non si dice “il rom …”? Perché non si parla delle persecuzioni di cui sono stati e sono vittime le comunità romanes? Perché i 500.000 uccisi nei campi di concentramento nazisti sono così poco commemorati? Perché non si parla mai dei campi di concentramento fascisti per “zingari”? Perché si tace del contributo dato alla resistenza da rom e sinti? Perché in Italia tutte le minoranze linguistiche storiche sono tutelate tranne una, quella romanì, le cui comunità sono sicuramente presenti dai primi anni del 1400? Esistono il razzismo istituzionale, quello culturale e quello mediatico che non smettono di alimentare il razzismo popolare
PINO ROSSO KRAUSS

COMUNICAZIONE GUERRILLA
Abbiamo bisogno di rinnovare i nostri immaginari, di riprenderci le nostre città, di sperimentare azioni dirette e comunicazione creativa, ma anche di riscoprire pezzi di storia dei movimenti sociali. Si può cominciare anche da un piccolo gruppo interessato a partecipare a un corso di Comunicazione Guerrilla, come quello proposto da Valerio Gatto Bonanni, regista e performer, promotore di diverse compagne sui temi sociali e dei beni comuni. E c’è anche un’altra bella ragione per ospitare presso sedi di associazioni, centri sociali, teatri, botteghe del commercio equo, spazi occupati, asili nel bosco, aziende agricole, ciclofficine… di città e paesi di tutta Italia un corso di Comunicazione Gue rrilla: una parte del costo del corso è destinata a sostenere l’esperienza di comunicazione indipendente di Comune
R.C.

 

APPUNTAMENTI CONSIGLIATI:

2/4 NOVEMBRE, ROMA. SALONE DELL’EDITORIA SOCIALE
Incontri e presentazioni di libri sui “tempi difficili” che stiamo attraversando

3 NOVEMBRE, LODI. LA DEMOCRAZIA A SCUOLA
Bambini senza mensa, antirazzismo, educazione. Incontro per docenti e genitori

4 NOVEMBRE, SAN MICHELE ALL’ADIGE (TN) CHIAMATA A RACCOLTO
Scambio di semi e incontro con Massimo Angelini, editore e ruralista

5 NOVEMBRE, ON LINE. E PIOVE
Nuovo singolo di Antonio “Treble”, dedicato alla lotta No Tap

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