L’iniziativa delle onlus “Oltre lo sguardo” e “Hermes”: uno spot nelle case dei ragazzi con disabilità, che promuova il mantenimento di una condizione di vita che sia il più possibile simile a quella della casa familiare. In una lettera alle associazioni,la richiesta di adesione, perché lo spot possa essere virale
“Tornando a casa”: il “dopo di noi” in uno spot delle associazioni
L’iniziativa delle onlus “Oltre lo sguardo” e “Hermes”: uno spot nelle case dei ragazzi con disabilità, che promuova il mantenimento di una condizione di vita che sia il più possibile simile a quella della casa familiare. In una lettera alle associazioni,la richiesta di adesione, perché lo spot possa essere virale
Una campagna che promuova il “Dopo di noi” in “casa” propria o in cohousing, ma che contribuisca anche a diffondere un’immagine della disabilità diversa da quella generalmente proposta da cinema e televisione e più vicina a quella prevista nella Convenzione Onu. E’ questo l’obiettivo che si pone l’associazione “Oltre lo sguardo”, insieme a “Hermes”, nel promuovere la realizzazione dello spot di comunicazione “Tornando a casa. La persona disabile di fronte al futuro”. Uno spot “fatto si sorrisi e amore”, ci annunciano Elena Improta, presidente di Oltre lo sguardo e Loredana Fiorini Vice Presidente della Hermes nonché mamme di Mario e Davide ragazzi con disabilità complesse e principali promotrici e ideatrici dello spot. “Da circa un mese – ci raccontano – stiamo realizzando set fotografici all’interno delle case in cui i nostri ragazzi vivono, per catturare i loro sguardi, i loro sorrisi, la loro quotidianità. Lo spot sarà fatto solo di immagini e persone reali, non ci saranno attori né finzione, ma una serie di scatti in movimento realizzati negli spazi casalinghi. Ne verrà fuori l’immagine della casa così come è vissuta dai nostri ragazzi: luogo di affetto, di calore umano e di continuità con la relazione familiare. Vogliamo andare ‘oltre lo sguardo’ veloce e superficiale rispetto ai bisogni sanitari e medici che riguardano alcune disabilità, che hanno necessità di ricovero o comunque dell’accoglienza in un istituto. Il nostro sguardo vuole essere rafforzativo dei principi enunciati nella legge sul Dopo di noi e propositivo, affinché questa legge migliori e sia sempre più accessibile anche dal punto di vista delle risorse che verranno messe a disposizione nei prossimi anni”. Per realizzare il progetto, le associazioni si sono autotassati, per un importo di 4.500 euro. La produzione è MAD7. “Speriamo di trovare uno sponsor o un finanziamento per rientrare almeno in parte delle spese sostenute – ci dice Elena Improta – Per adesso abbiamo ricevuto il patrocinio della Consulta cittadina H di Roma – sottolinea Loredana Fiorini e in questi giorni, intanto, stiamo inviando lettere alle associazioni, per chiedere la loro adesione: un’adesione non onerosa, ma che ci servirà per rendere lo spot virale”.
A girare lo spot, un regista che preferisce restare anonimo e che ha offerto gratuitamente la propria professionalità e il proprio tempo, entrando fisicamente in quattro case, per coglierne i momenti più significativi. “I ragazzi sono stati bravissimi, anche quelli con disabilità gravi, come i nostri figli: ci hanno stupito per la gioia che dimostravano nel poter condividere la propria vita. Sono stati infornati di quello che stavano facendo e l’idea di avere un regista, un fotografo, qualcuno che dall’esterno vivesse con loro i loro momenti di gioia in casa, la sensazione di sentirsi ‘visti’ e di non essere, per una volta, i ‘fantasmi’ che sono abituati ad essere, è stata per loro e per noi la cosa più bella”.
Ora, l’obiettivo, è concludere il lavoro per Natale: “Avrebbe un senso uscire nel periodo in cui maggiormente si respira quel clima di famiglia, di benessere, di calore e di affetto che solo la casa sa offrire e che noi vogliamo assicurare, per oggi e per il futuro, ai nostri figli”.
Roma, 4 dicembre 2018