C’è una cosa, oltre allo stesso pigiama rosa, che lega Walas Bibi e Zubaida: sono entrambe vittime di guerra.
Walas Bibi, 10 anni, era vicino a casa sua, nel distretto di Nad Ali, quando, durante un conflitto a fuoco, è stata ferita al braccio destro e all’addome. Abitare nell’Helmand significa vivere quotidianamente la realtà della guerra. La sua famiglia, da sempre abituata agli scontri, provava a condurre una vita normale, senza pensare continuamente al rischio di essere colpiti. Quel giorno, però, la guerra ha bussato alla loro porta. Walas Bibi è stata subito trasferita al Centro chirurgico per vittime di guerra di Emergency a Lashkar-gah e dopo alcune settimane ha iniziato a stare meglio. Il braccio destro ha ancora una brutta ferita e ha bisogno di assistenza medica, per questo deve restare in ospedale.
Zubaida, 8 anni, è stata ferita alle gambe dall’esplosione di un mortaio, mentre stava andando a prendere dell’acqua vicino casa, nella città di Sangin. Anche lei è arrivata al nostro ospedale e, dopo essere stata curata dal nostro staff, le sue condizioni ora sono stabili. Il giorno dedicato alle visite dei parenti è un giorno triste per Zubaida: il padre è morto qualche settimana prima e la madre, viste le instabili condizioni di sicurezza, non riesce a raggiungere l’ospedale. Lei è lì nel corridoio, che osserva la folla di parenti venuti in visita e lo staff indaffarato.
Le due bambine trascorrono spesso le giornate insieme. Giocano e si divertono insieme agli altri bambini oppure con i fiori che colorano il giardino dell’ospedale. È così che provano a dimenticarsi del dolore delle ferite provocate da una guerra che là fuori continua a fare tanto rumore. |