Una piccola parte dell’umanità ha saccheggiato, devastato e rovesciato il mondo di tutti. La cravatta del debito, la criminalizzazione della solidarietà, la retorica legalitaria, le negazione del razzismo, il precariato a vita, le guerre commerciali e quelle tecnologiche, l’indifferenza rispetto al riscaldamento globale […].
IL CIOCCOLATO COMUNE NELLA CALZA
La notizia è delle più ghiotte. No, non si tratta del fatto che gli ordini del cioccolato Comune crescono giorno dopo giorno e hanno già superato le 2.500 barrette. Quello era un successo… scontato, vista la qualità degli ingredienti e la straordinaria storia di chi li produce. Così come lo era il fatto che molte persone singole e diverse esperienze collettive (Gruppi di acquisto solidale, spazi sociali, ecc.) comincino a mettersi insieme, da Palermo a Bruxelles, per fare acquisti collettivi e azzerare il gravoso costo di spedizione. La notizia vera è che, grazie alla disponibilità di Quetzal, siamo riusciti ad avere in extremis una nuova data limite, il 21 DICEMBRE, perché possiate fare un ultimo acquisto nell’anno che se ne va e ricevere il cioccolato in tempo per poter infilare le barrette in ogni calza della Befana che si rispetti. Vogliamo farla finita, una volta per sempre, con il consumo di carbone? Poi, a gennaio inoltrato, contiamo di poter regolarizzare periodicamente ordini e spedizioni in modo di avere davanti un anno intero perché possiate Ribellarvi Facendo Merenda con l’eccellenza di Modica
Una piccola parte dell’umanità ha saccheggiato, devastato e rovesciato il mondo di tutti. La cravatta del debito, la criminalizzazione della solidarietà, la retorica legalitaria, le negazione del razzismo, il precariato a vita, le guerre commerciali e quelle tecnologiche, l’estrattivismo e l’indifferenza rispetto al riscaldamento globale sono alcuni volti di quel rovesciamento. Ha ragione Sergio Segio, curatore del Rapporto sui diritti globali, c’è un’assuefazione al mondo rovesciato da cui liberarci, è tempo di scegliere da che parte stare per rifiutare la “banalità del disumano”, per dirla con il titolo dell’introduzione del Rapporto 2018 (promosso dalla Cgil, con l’adesione di diverse associazioni). Al 1 6° Rapporto sui diritti globali Un mondo alla rovescia (Ediesse) anche quest’anno ha collaborato la redazione di Comune (con una squadra niente male: Ascanio Celestini, Amador Fernández-Savater, Mauro Biani, Chiara Sasso, Paolo Mai, Laura Fano, Daniele Barbieri, Caterina Amicucci, Deborah Lucchetti, Marco Calabria, Riccardo Troisi, Gianluca Carmosino). Il Rapporto, nei prossimi giorni nelle librerie di tutta Italia, resta uno strumento prezioso per il mondo dei media, della scuola, della società civile. Di seguito l’ultimo paragrafo dell’introduzione (la versione completa è qui scaricabile). Scrive Segio: “Raddrizzare il mondo è giusto e possibile… solo se si sapranno mettere in rapporto e in comune le esperienze e le buone pratiche di stili di vita e di relazioni sociali diverse; se si riusciranno a comporre in una rete di pluralità e sinergie le mille e mille Riace, le tante Chez Jesus e Baobab experience e le a naloghe realtà di tutti i Paesi, in una nuova cultura e prospettiva solidarista e internazionalista; se si lavorerà per ricostruire unità tra i poveri e gli sfruttati, per ricomporre il mondo del lavoro al suo interno e a livello globale, dando dignità, voce e diritti anche ai suoi frammenti più deboli, precari e isolati; se si aiuteranno a crescere i movimenti dal basso, sapendoli ascoltare anziché volendoli ingabbiare…”
SERGIO SEGIO
LE MIGRAZIONI ORDINATE NEL CAOS GLOBALE
Il Nord del mondo ha fatto di tutto per mettere sotto sopra la vita sulla terra ma pretende che le migrazioni siano invece ordinate, sicure e regolari. In realtà l’unico ordine perseguito è quello che mantenga le cose come stanno. «Non ci interessa il vostro ordine e le migrazione non saranno mai ordinate ai vostri interessi – scrive Mauro Armanino dal Niger – Ci arroghiamo il diritto di “disordinare” le vostre arroganti pretese di conservazione dei privilegi. L’ordine che proponete si trova realizzato nei campi di sterminio dei sogni più belli che la nostra epoca ha prodotto…»
MAURO ARMANINO
QUELL’ASSEMBLEA SUL BUS 551
Salvini, la xenofobia, le borgate romane… Eppure accadono cose sorprendenti sugli autobus della periferia. Un racconto di Ascanio Celestini
ASCANIO CELESTINI
IL DECRETO SICUREZZA NON È RETROATTIVO
Troppa fretta, signor prefetto di Potenza (e colleghi)! Le circolari che impongono ai titolari di protezione umanitaria di lasciare i centri di accoglienza in seguito al varo del rovinoso decreto Salvini sono illegittime, perché non possono avere in alcun modo valore retroattivo. Lo ricordano l’Associazione per gli Studi giuridici sull’immigrazione e le altre che hanno inviato una lettera ai “distratti” funzionari di Potenza affinché le intempestive misure di allontanamento siano revocate. Intanto, il Parlamento Europeo a Strasburgo ha dato il suo via libera (con la maggioranza assoluta) a favore della proposta di introdurre i visti umanitari europei, al fine di tentare almeno di ridurre il numero delle morti in mare
CRONACHE DI ORDINARIO RAZZISMO
Volevano demolire l’accoglienza diffusa di Riace. Ci sono riusciti in buona parte, per adesso, ma non hanno soffocato tutte le forme di resistenza. Volevano anche far dimenticare presto quella storia. Ma non ci riescono proprio, considerando il numero di persone che continuano ad andare in quel borgo e le infinite manifestazioni di solidarietà. Il racconto di un viaggio a Riace (foto) pensato per non smettere di sperare, per ostinarsi a raccontare e per scoprire la bella storia di accoglienza di Gioiosa
PAOLO BAFFARI
DECOLONIZZARE I DIRITTI UMANI
Oltre trenta milioni di morti, interi paesi distrutti, la normalizzazione della tortura, lo stupro come arma di guerra, milioni di sfollati e ancora una volta l’ascesa di movimenti neofascisti in tutta l’Europa e negli Stati Uniti. I settant’anni della Dichiarazione dei diritti umani sono carichi di orrori. Abbiamo bisogno di un punto di vista critico di quella Dichiarazione perché di fatto, occorre ammetterlo, ha accompagnato la continuazione del patriarcato coloniale capitalista pan-europeo, che ha sempre diviso gli esseri umani in quelli con diritti e quelli che si possono uccidere, schiavizzare, stuprare, vale a dire coloro che vivono, per dirla con Fanon, nella “zona del non essere”. Tuttavia, «l’idea dei diritti umani non deve essere gettata via – scrive Ajamu Ba raka -, ma deve essere decolonizzata se vuole avere un valore per le persone oppresse…»: si tratta, ad esempio, di ripensare i diritti umani prima di tutto come un’arena di lotta radicata nelle aspirazioni degli oppressi
AJAMU BARAKA
AULE DI RAZZA
Gli altoparlanti della radio, la carta geografica dell’impero africano, il ritratto del duce… Siamo entrati in aula del 1938, quando prese forma il razzismo di Stato nella scuola italiana. Ci sono alcuni banchi vuoti…
GIANLUCA GABRIELLI
METTERE AL MONDO. IL BAMBINO E LA CITTÀ
Non è solo con il parto che un bambino viene messo al mondo. È un qualcosa che si ripete, che deve ripetersi, molte volte nella sua vita. “Tutte le volte in cui i genitori lo lasciano andare, tutte le volte in cui lo conducono al di là delle mura domestiche, ciò che essi fanno, in fondo, è metterlo nuovamente al mondo – scrive Domenico Letterio – Il bambino viene messo al mondo quando entra al nido, e poi alla scuola dell’infanzia, e poi alla scuola primaria. Il bambino viene messo veramente al mondo quando quando viene accolto dalla città… Quando, accompagnato dalla fiducia di chi gli sta attorno, esce dalle mura di casa, lì il bambino è veramente nella città…”
DOM ENICO LETTERIO
LORO SI PREPARANO, NOI…
Generalmente lo chiamano “l’evento”. Alcuni miliardari ritengono indispensabile prepararsi al possibile esito della direzione di marcia presa da chi alimenta e controlla un sistema che devasta le relazioni sociali e il pianeta. Così elaborano progetti e soluzioni per garantirsi un’esistenza all’altezza del rango, qualora catastrofi nucleari, pandemie, sanguinose rivoluzioni e altre disgrazie dovessero far precipitare la situazione. Loro pensano a lungo termine e preparano vie d’uscita per se stessi o ristretti gruppi di élite ma non si fidano certo dello Stato, né dei loro stessi monopoli o delle guardie armate. Non è inutile avere un’idea di come si comporterebbe la classe dominante in situazioni estreme, ma dobbiamo dirci anche che soluzioni collettive che coinvolgessero interi popoli sarebbero molto più complesse. Quella è solo una nostra responsabilità, ed è tremenda. Eppure, scrive Zibechi, noi ci “intratteniamo” a guardare la tv e coltiviamo illusioni. Solo alcuni popoli originari e pochi gruppi di donne e giovani stanno lavorando per un futuro di autonomia e di dignità
RAÚL ZIBECHI
PER UNA CULTURA DELLA RISERVATEZZA
Sull’utilizzo dei nostri dati personali su web si rischia spesso di ragionare soltanto in termini di privacy. C’è invece bisogno di sviluppare una consapevolezza su quanto quei dati siano sempre di più il nuovo petrolio. Non è un caso che Facebook abbia acquisito anche una licenza bancaria diventando, potenzialmente, la più grande banca del mondo. Oppure, dal punto di vista sociale, non possiamo dimenticare come seminare dati sul web per i più piccoli significa spesso scivolare dentro cyber bullismo omofobico, giochi che istigano a comportamenti estremi, hate speech. Insomma, abbiamo bisogno, come suggerisce Eugenia Romanelli – curatrice del libro “Web, social ed etica” – di creare una cultura della riservatezza
MONICA DI SISTO
TANTO TUONÒ CHE NON PIOVVE
Le farsesca pantomima di questi due mesi mostra infine tutta la finzione, mediatica e politica, di un duello rusticano fra l’establishment europeo, avvinghiato al fiscal compact e al pareggio di bilancio, e le forze variamente populiste, sovraniste e nazionaliste che vi si contrappongono. Quel che unisce saldamente i contendenti è la persistenza delle politiche liberiste e di austerità e mentre il conflitto si riduce ai luoghi del comando da cui realizzarle. Una contesa sullo spazio (europa/nazione) che lascia immutato il tempo delle scelte, sempre dettate dall’indice di Borsa del giorno successivo. In stretta continuità con tutti i governi precedenti, la manovra prevede anche per il triennio 2018-2020 un avanzo primario (entrate superiori alle uscite). Nessuna invers ione di rotta sulla strategia zero investimenti. Ben altro avrebbe potuto fare un governo che, nonostante la realtà dei fatti, continua a macinare consensi nell’opinione pubblica
MARCO BERSANI
RIBELLARSI FACENDO, APPUNTAMENTI CONSIGLIATI:
15 DICEMBRE, ROMA MERCATINO ETICO E SOLIDALE ALLA DI DONATO
Marmellate, birre artigianali, miele, cesti natalizi, vestiti, libri…
15 DICEMBRE, ITALIA-MONDO. UN ANNO CON MEDITERRANEA
L’Arci lancia il calendario 2019 di raccolta fondi per Mediterranea
15 DICEMBRE, ROMA QUINDICI ANNI DI RADIOSONAR
Cena, festa e molta musica al centro sociale Sans Papier. Auguri!
15 DICEMBRE, ROMA I VILLANI
All’Apollo Undici il film di Don Pasta, interviene Andrea Segre
15 DICEMBRE, ROMA NIGHT FOR CHANGE
La festa del cibo amico del clima. Spin Time
16 DICEMBRE, VERONA FESTA PER I QUARANT’ANNI DI MAG
Una festa per la finanza critica autogestita