Addio alle Armi, cosa è accaduto negli ultimi 15 giorni

Il 4 dicembre a Frosinone i Carabinieri hanno denunciato un 76enne pensionato per minacce di morte nei confronti della vicina 72enne a seguito di un litigio scaturito riguardo a precedenti vicende giudiziarie. In via cautelare sono state sequestrate le armi regolarmente detenute dal pensionato.

 

Omicidio-suicidio, caccia illegale, divergenze sulla legittima difesa: cosa è accaduto negli ultimi 15 giorni

 

Il 4 dicembre a Frosinone i Carabinieri hanno denunciato un 76enne pensionato per minacce di morte nei confronti della vicina 72enne a seguito di un litigio scaturito riguardo a precedenti vicende giudiziarie. In via cautelare sono state sequestrate le armi regolarmente detenute dal pensionato.

Un uomo a Catania si è recato in commissariato per dichiarare il possesso di oltre 30 armi da sparo, tra fucili e pistole ha inoltre riferito di aver smarrito la relativa licenza di collezione. Tuttavia, a seguito degli accertamenti, è stato scoperto che licenza che in realtà non era mai stata concessa.

Il proprietario di un’armeria di Crotone è stato arrestato il 7 dicembre per violazioni della licenza, vendita di esplosivi di I e V categoria come polvere da sparo pura e tutto senza alcuna licenza specifica. A seguito della denuncia, sono state sequestrate 38 armi lunghi, munizioni ed esplosivi.

Il 9 dicembre è stata trovata senza vita una famiglia a Paternò in provincia di Catania composta da una coppia e dai figli di quattro e sei anni. Secondo la ricostruzione dei Carabinieri e la Procura di Catania il capofamiglia Gianfranco Fallica, che possedeva regolarmente una pistola calibro 22, avrebbe fatto fuoco contro la moglie e i figli e si sarebbe suicidato subito dopo. A scoprire i corpi sarebbe stato il suocero che ha avvisato prontamente i Carabinieri.

A Faggiano in provincia di Taranto un 26enne in seguito ad un litigio, ha aggredito e minacciato di morte lo zio di 55 anni e suo fratello di 56 anni. Verso lo zio 55enne ha anche esploso un colpo di arma da fuoco verso l’abitazione dell’uomo mentre per strada a bordo della sua autovettura, ha speronato l’auto del fratello 56enne facendolo uscire di strada e in seguito lo ha ferito alla testa con un bastone procurandogli una frattura cranica. I militari della Stazione di Pulsano hanno intercettato il 26enne e a seguito della perquisizione hanno rinvenuto il bastone spezzato a metà. L’uomo è stato arrestato per lesioni e minacce aggravate, porto abusivo di oggetti atti ad offendere e resistenza a pubblico ufficiale.

Un uomo di 34 anni, residente a Pachino è stato denunciato per aver imbracciato un fucile e aver sparato alcuni colpi di arma da fuoco dal terrazzo della propria abitazione. I poliziotti, chiamati dai vicini, di casa hanno trovato nascosti sotto una catasta di travi due fucili semiautomatici e delle cartucce di diverso calibro. In seguito nell’auto dell’uomo sono state trovate altre cartucce che sono state poste sotto sequestro insieme alle armi rinvenute.

A Russi un’uomo di 69 anni è stato indagato in stato di libertà dalla Polizia di Stato per omessa custodia di armi. La Polizia di Stato, in seguito all’arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti del figlio del 69enne, si è recata al domicilio dell’arrestato per procedere ad una perquisizione.  Pur non essendo emerse violazioni da parte dell’arrestato, i poliziotti hanno notato che le due doppiette calibro 12 in regolare possesso del padre non erano state custodite in sicurezza secondo le prescrizioni imposte e pertanto hanno denunciato a piede libero l’uomo e sequestrato i due fucili e le relative cartucce.

Il dibattito sulla legittima difesa rimane accesso, soprattutto ora che si avvicina la fine dell’anno. La deputata del Movimento 5 Stelle Doriana Sarli ha minacciato le dimissioni in contrapposizione alla nuova formulazione della legge sulla legittima difesa. Secondo la deputata le persone condannate per eccesso di legittima difesa sono pochissime ed è necessario che sia mantenuto l’eccesso onde evitare la legittimazione dell’assassinio e una deriva culturale che porti le persone ad armarsi.

Riguardo al caso di Fredy Pacini, il Vice Premier Salvini ha affermato “Ho telefonato a Fredy Pacini che sta passando giorni di sofferenza: ha ucciso il rapinatore dopo innumerevoli furti e ha tutta la mia approvazione. È il rapinatore che si trovava nel posto sbagliato”. Commentando la legge sulla legittima difesa, ha aggiunto “non auspico affatto che tutti si armino, mio dovere però è garantire il calo dei reati e la certezza della pena. Le forze dell’ordine saranno di più: almeno una persona in più in ogni questura”.

Nonostante il testo sulla legittima difesa sia passato al Senato il 24 ottobre con un’ampia maggioranza, potrebbero esserci future modifiche per via di divergenze tra Lega e Movimento 5 Stelle sul tema dell’autodifesa. Questo farebbe slittare l’approdo oltre gennaio.

Il testo è stato anche all’esame della Commissione Giustizia di Montecitorio in cui sono state avviate le discussioni con i relatori di Forza Italia e Lega Zanettin e Turri. Dalle discussioni sono emerse convergenze con la Lega da parte di Forza Italia sull’aggiunta di un comma all’articolo 55 del Codice Penale confermando la non punibilità per legittima difesa per chi agisce a propria tutela. Contraria invece sul tema dell’indennizzo per l’aggressore in caso di eccesso colposo che andrebbe secondo Forza Italia eliminato.

Il tema sulla sicurezza è un tema molto sentito dal Paese al punto da creare dibattiti e pronostici che ruotano intorno al Decreto Sicurezza varato dal Governo e il tema sulla legittima difesa. Per quanto riguarda l’efficacia del decreto Sicurezza i pronostici sono per la maggior parte ottimisti seppur siano stati sollevati dei dubbi. Soprattutto sono rilevanti i pareri di giuristi ed esperti di immigrazione che concordano sul fatto che il decreto Sicurezza presenti dei profili di incostituzionalità in alcune parti e che la sua applicazione avrà effetti controproducenti che porterebbero all’aumento di stranieri in condizioni di irregolarità. Inoltre l’inserimento del tema dell’immigrazione all’interno di un decreto sulla sicurezza creerebbe solamente un segnale negativo che considera la condizione degli immigrati come una condizione di deliquenza. Nonostante ciò i ceti popolari, che sono per tradizione esposti agli allarmi sociali, sono i più fiduciosi sull’efficacia del provvedimento. Sul tema della legittima difesa sempre il ceto popolare considera indispensabile cambiare le norme e legittimare sempre il diritto alla difesa personale in contrapposizione al 16% della cittadinanza che è del parere contrario poiché teme che una eccessiva legittimazione porterebbe a una sorta di Far West.

Durante queste ultime due settimane, il numero di feriti durante le battute di caccia è aumentato esponenzialmente, rispetto a quanto riportato nella scorsa rassegna stampa.

Il primo dicembre 2018 due persone sono state denunciate alla Procura di Vibo Valentia dai Carabinieri forestali di Serra San Bruno poiché sorprese a cacciare illegalmente nel bosco di Santa Maria, all’interno  del Parco naturale delle Serre. I fucili e le cartucce di cui erano in possesso invece sono stati posti sotto sequestro.

Nello stesso giorno, nel bosco di Monterocchetta un uomo di 59 anni in cerca di funghi è stato colpito alla schiena da alcuni pallini esplosi da alcuni cacciatori impegnati in una battuta di caccia. L’uomo è stato subito soccorso dai cacciatori e accompagnato in ospedale dove è stato ricoverato in condizioni non gravi. I Carabinieri di Sannio hanno sequestrato il fucile che ha ferito l’uomo è sentito le testimonianze dei cacciatori e della vittima.

Il 4 dicembre a Sora un ragazzo di 34 anni, durante una battuta di caccia, è stato ferito gravemente da un colpo di arma da fuoco partito dal fucile di un suo amico. Immediati i soccorsi da parte di un poliziotto fuori servizio che era nelle vicinanze e del personale sanitario, che hanno trasportato il ragazzo all’Ospedale Umberto I di Roma. La prognosi rimane riservata. Il ragazzo che ha sparato il colpo è stato denunciato per lesioni ed il suo fucile è stato sequestrato. 

Un cacciatore di trentacinque anni è stato colpito al braccio da un pallino sparato da un fucile durante una battuta di caccia con gli amici. L’uomo è fuori pericolo, anche perché i colpi sparati erano di dimensioni ridotte. Lo sparatore rimane ignoto, ma i carabinieri di Ruffano stanno indagando.

L’8 dicembre a Gradoli in località Valicella è stato soccorso e trasportato in ospedale a Viterbo un uomo di 49 anni rimasto ferito al femore durante una battuta di caccia al cinghiale da un pallettone di rimbalzo.

A Terranuova Bracciolini un anziano cacciatore, in seguito ad una battuta di caccia, avrebbe smarrito il suo fucile e si sarebbe rivolto ai Carabinieri. I Carabinieri, pur constatando che l’arma era regolarmente registrata e che l’uomo possedeva un regolare porto d’armi, si sono trovati costretti a denunciarlo per omessa custodia di arma.

Il 12 dicembre un trentenne bergamasco è stato sorpreso a sparare contro le nutrie in un campo. L’uomo si è dato alla fuga, insieme ad altri amici ma, una volta raggiunto dai militari, ha ammesso le sue colpe. Tuttavia, non è stato in grado di dimostrare l’autorizzazione alla detenzione dell’arma utilizzata. L’uomo è stato arrestato e portato in carcere a Cremona, in attesa del processo.

Nello stesso giorno, nelle campagne di Gonnesa è stato fermato un veicolo con a bordo due cacciatori sospettati di detenere abusivamente armi da sparo. Uno dei due ha prontamente confessato di detenere un fucile senza il necessario porto d’armi. L’altro cacciatore ha invece ammesso di non aver pagato le tasse dovute per l’esercizio della caccia e di avere il porto d’armi ma di non avere con sé la denuncia all’Autorità di pubblica sicurezza.

Ancora il 12 dicembre, in un boschetto nelle campagne di Belgioioso, alla frazione Santa Margherita un uomo di 49 anni è stato ferito a una gamba. Asparare sarebbe stato un uomo dello stesso gruppo di cacciatori, durante una battuta di caccia al cinghiale, che avrebbe scambiato il malcapitato per un cinghiale.

Spostandoci all’estero, nonostante quello che si pensi, il Canada è uno dei Paesi con la più alta percentuale al mondo di civili che possiedono armi da fuoco e negli ultimi anni i tassi di criminalità nelle grandi città sono aumentati molto. 

Per questo si presume che il tema della vendita e del possesso delle armi da fuoco sarà uno dei più importanti durante le elezioni per il rinnovo del parlamento. A differenza degli americani, i canadesi non hanno un diritto costituzionale a detenere armi, e per farlo devono passare rigidi controlli. Nonostante ciò, in Canada ci sono 34,7 armi per cento abitanti (in Italia, si arriva a 14,4). Il parlamento canadese sta discutendo un progetto di legge, il C-71, volto ad inasprire i controlli sull’acquisto di armi da fuoco, ma la legge viene contestata da chi pensa che abbia solamente uno scopo propagandistico.

I Centers for Disease Control and Prevention segnalano che negli Stati Uniti,  il numero di persone uccise da un’arma da fuoco ha raggiunto il livello massimo degli ultimi vent’anni: nel 2017, 12 persone ogni 100mila  sono morte a causa di un’arma da fuoco (in aumento rispetto alle 10,1 del 2010). L’indagine segnala inoltre che il 60% delle vittime per arma da fuoco, muore per suicidio. Infine, sono sei i Paesi responsabili di oltre la metà dei 250.000 morti per arma da fuoco nel mondo: Stati Uniti, Brasile, Messico, Colombia, Venezuela e Guatemala.

L’Istituto internazionale di ricerca per la pace (Sipri) con sede a Stoccolma in un rapporto rivela che per la prima volta le importazioni di armi dal Marocco sono diminuite del 52% nel periodo compreso tra il 2013 e il 2017. Per ora il Marocco rimane l’unico paese in cui si registra questa riduzione tra gli Stati che hanno acquistato più armi nel mondo arabo. Diverso il caso invece dell’Algeria che ha aumentato i suoi acquisti dello 0.8% diventando il settimo paese al mondo per quanto riguarda l’acquisto di armi.

 

 

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