“Oltre la militanza”

Il “partire da sé”, dunque anche dal proprio corpo, da più di trent’anni in tutto il mondo, spiega Lea Melandri, mette in crisi la politica tradizionale, l’esigenza di un “soggetto politico” e l’idea di militanza, che spostano sempre l’interesse su un altro, dall’operaio al sud del mondo […].

 

  NEWSLETTER DI COMUNE    

 

OLTRE LA MILITANZA

Il “partire da sé”, dunque anche dal proprio corpo, da più di trent’anni in tutto il mondo, spiega Lea Melandri, mette in crisi la politica tradizionale, l’esigenza di un “soggetto politico” e l’idea di militanza, che spostano sempre l’interesse su un altro, dall’operaio al sud del mondo, Una lezione che i movimenti delle donne non hanno smesso di coltivare e di cui oggi abbiamo tutti e tutte molto bisogno
LEA MELANDRI

IN COSA SI STANNO TRASFORMANDO I GILET GIALLI?
Dire che in Francia ci sono «i forconi» rivela un approccio italocentrico. Tutto molto semplicistico e frettoloso.. In realtà tra i Gilet Gialli si sono aperti spazi, e le contraddizioni che si acuiscono vanno sfruttate anziché rigettate. Di certo, come spiega il collettivo Wu Ming, mentre la conflittualità sociale ha disintegrato la popolarità e la reputazione di Macron, nelle grandi sommosse parigine degli scorsi sabati è entrata in azione “la stessa soggettività che ha animato l’ultimo grande ciclo di lotte, contro la Loi Travail e non solo. C’erano le persone che si erano riunite nelle Nuits Débout e quelle che erano partite nei radicalissimi «cortei di testa»; c’erano gl i studenti che hanno più volte occupato – e tuttora occupano! – licei e università e i lavoratori protagonisti dell’ultima ondata di scioperi generali (ben visibili i ferrovieri); e c’erano gli attivisti che hanno difeso la ZAD di Notre Dame des Landes. E non erano solo adesioni individuali: si trattava proprio delle stesse sigle, degli stessi collettivi e coordinamenti…”
WU MING
 

TUNISIA. SERVIRÀ UNA RIVOLUZIONE SOCIALE
Nel gennaio 2011, con la Rivoluzione che ha posto fine al regime di Ben Ali, il mondo fece finta di scoprire improvvisamente la faccia nascosta del “miracolo economico” tunisino: le profonde disuguaglianze, la marginalizzazione delle regioni dell’interno e le possibilità d’arricchimento solo a profitto dei clan protetti dal potere. La liberazione della parola per denunciare il capitalismo di connivenza e l’umiliazione dei più miseri da parte di una burocrazia corrotta, la libertà di organizzarsi per rivendicare i diritti sociali e per lanciare delle esperienze sociali liberate dalla tutela di un partito di potere hanno fatto soffiare un vento di rivoluzione sociale, ma poi gli attori politici abituali hann o rapidamente canalizzato lo slancio popolare e, nove anni dopo, i cambiamenti istituzionali non hanno prodotto alcuna prospettiva di trasformazione economica e sociale. Oggi il tema capace di mobilitare potrebbe essere la sovranità. Servirà a proteggere uno Stato al servizio della rendita o a produrre una vera rottura, una rivoluzione sociale?
THIERRY BRESILLON
 

ABBIAMO BISOGNO DEL VENTO DI RIACE
Un borgo della costa jonica e un’associazione di piccoli comuni. Soltanto qualche mese fa, Riace e Rete dei comuni solidali (Recosol) non avrebbero mai immaginato di diventare la punta di un iceberg importante, la cui parte sommersa raccoglie gruppi, associazioni, reti, amministrazioni locali, singoli cittadini non solo d’Italia. Giovedì 20 dicembre abbiamo partecipato all’iniziativa ospitata da Municipio VIII di Roma (fresco di adesione a Recosol) per il lancio della campagna “Riace premio Nobel per la Pace”: tra i presenti Alex Zanotelli, Mimmo Rizzuti e Mimmo Lucano. Torino, nelle stesse ore, il Gruppo Abele ha organizzato l’esposizione di cinquecento disegni messi in comune da tanti vignettisti per raccogliere fondi e reinventare dal basso l’accoglienza diffusa di Ri ace. Due appuntamenti, come molti altri in queste settimane, di grandissima partecipazione: al Palladium di Garbatella, a Roma, più di duecento persone sono rimaste fuori dal teatro pur di sentirsi parte quell’”iceberg”, evidentemente sottovalutato da tanti… Nell’Italia dei predicatori d’odio un vento di speranza soffia intorno a un’associazione di piccoli comuni e un borgo della costa jonica. Già, il vento: Mimmo Lucano dice spesso che tutto è cominciato per colpa del vento che fece arrivare la nave carica di curdi e partita da Istanbul, sulla costa jonica. Era il 1998. Del resto Riace avrebbe la sua radice nell’Amarico ruha, respiro, vento
R.C.

UNA MEDAGLIA DI SABBIA DAL NIGER
Due sole medaglie olimpiche nella storia del Niger. C’è invece un primato di cui nel paese del Sahel si va molto fieri, una medaglia di sabbia che si porta con gran dignità. Con un’età media di 15,4 anni, il Niger è il più giovane paese del mondo. Certo, però, non si sognerebbe mai di competere in altri ben più importanti ambiti che presumono molta saggezza. Quella di fare armi sofisticate, banche virtuali, speculazioni finanziarie, muri di cinta e ponti levatoi tra un mare e l’altro, per esempio. C’è invece chi è ancora più piccolo. Come Jakelin Caal Maquin, la bambina guatemalteca di sette anni che è morta disidratata dopo aver passato la frontiera tra Messico e Stati Uniti, prima di arriva re all’ospedale texano di El Paso. Non è straordinario che dal Niger, un paese devastato dall’ipocrisia dei donatori, vorrebbero dare a lei la medaglia di sabbia cui tenevano tanto?
MAURO ARMANINO
 

I SOGNI DI QUELLA SCUOLA CAPOVOLTA
Il percorso di trasformazione della scuola elementare avviato nel Sessantotto fu animato da piccoli gruppi e si diffuse con molta lentezza e difficoltà. “Oggi alcuni degli aspetti introdotti allora nella scuola sono stati istituzionalizzati ma risultano gran parte snaturati, ad esempio il tempo pieno – scrive Gianluca Gabrielli – Altri sono scomparsi dall’orizzonte (ricerca, sguardo sulla società). Altri ancora sono fortemente sotto attacco (manualità, attività espressive, attenzione alla corporeità, apertura delle classi)… Eguaglianza e spirito critico rimangono i grandi sogni irrealizzati di quella scuola capovolta, e sembrano lontanissimi dai pensieri di chi oggi insegna…“. Di certo all’epoca maestre e maestri riuscir ono a mettersi in rete, cioè divennero amici: ecco, oggi si potrebbe ricominciare prima di tutto da lì…
GIANLUCA GABRIELLI
 

LIBERARE L’APPRENDIMENTO
Una scuola senza l’ossessione dei voti e delle lezioni frontali in aula, una scuola aperta in grado di coinvolgere i genitori e di rifiutare la dittatura del profitto da inseguire, una scuola nella quale musica, teatro, arte, sport non sono occasionali e dove “imparare facendo” orienta anche la formazione degli insegnanti…. Un ciclo di incontri: si comincia da Mestre, Ravenna, Seveso: qui le ragioni e gli appuntamenti. Chi si aggiunge?
ANDREA SOLA

LA MATEMATICA DEGLI ULTIMI
Noi dividiamo lo zero che ci avete lasciato in parti uguali ed è così che diviene infinito. Noi possiamo solo sottrarre, è vero, perché le somme le avete tutte voi, ma non siete in grado di immaginare quanto sia possibile sopravvivere alle privazioni. Si chiama resistenza, è un assioma incorruttibile, ed è per questo che in ogni secolo fate l’errore di sottovalutarlo
ALESSANDRO GHEBREIGZIABIHER

IL MONDO DEL MESSICO CON GLI OCCHI DI CLEO
Il punto di vista di Cleo è quello di una donna che appartiene alla parte più invisibile della società, quella che solitamente non ha diritto di parola. Figurarsi se può immaginare di essere protagonista di una storia, se può essere quello lo sguardo che segna la prospettiva da cui guardiamo un film. Andate al cinema a vedere “Roma”, l’ultima perla di Alfonso Cuarón, che prende il nome da un quartiere bene di Città del Messico e racconta, attraverso la vita e il lavoro domestico di una “nessuno”, la società patriarcale che, giorno dopo giorno, prova ad annichilire la dignità de l@s de abajo, quelli – e soprattutto quelle – colpevoli di nascere dalla parte sbagliata della piramide
LAURA FANO

AI GENITORI, CI SONO COSE DA DIRE
“… Come ad esempio che se falliamo, a volte, non è colpa di nessuno. Che gli errori sono nostri. Come un diritto… Che non devono essere perfetti, anzi. Che nell’imperfezione possiamo riconoscerci. Nella perfezione mai. Dovremmo dire ai genitori che abbiamo bisogno di tempo… E se cadiamo, a volte, dobbiamo risolvere le cose da soli. Altrimenti l’autonomia si chiamerebbe dipendenza…”
PENNY E LE GIRLS

LA VIOLENZA DI GOMORRA SUI MINORI
Nella fiction Gomorra tutto assomiglia terribilmente a un “storia sacra del male”. Secondo Saviano svelare la realtà nascosta è utile perché farebbe crescere la consapevolezza collettiva della natura del fenomeno: ammesso che sia così per gli adulti, lo è così anche per bambini e ragazzi? Hanno la possibilità di avere un distacco critico nei confronti della storia? Abbiamo idea di quanto Gomorra a Napoli sia popolarissima anche tra i bambini delle elementari? Fingiamo di non sapere che bambini e ragazzi sono sempre soli davanti alla TV? “Per loro vedere rappresentato il male, un male che conoscono benissimo perché lo vivono ogni giorno nella loro vita, in maniera così ripetitiva e senza alternative non pu&ogra ve; essere qualcosa che a loro serva per migliorare la loro condizione – scrive Andrea Sola -, ma diventa, nonostante le intenzioni siano opposte, una forma di legittimazione, per quanto non voluta, del male…”. Intanto in città proliferano i casting che reclutano i ragazzini per interpretare questa serie e altre simili alimentando l’illusione che si possa fare “carriera” diventando attori di successo, mentre sono all’ordine del giorno le serate nelle discoteche nelle quali viene invitato un attore della serie, presentato con il nome del suo personaggio… Ancora una volta è il punto di vista dell’infanzia ad essere ignorato
A.S.

SAPETE COSA SONO I WIND DAYS?
Per il 18 dicembre le previsioni su Taranto erano chiare: soffieranno venti da nord-ovest a una velocità superiore a 25 chilometri orari. Quel vento investe maggiormente il quartieri Tamburi e Paolo VI ed, a seguire, l’intera città, con tutto il carico enorme di polveri inquinanti. È uno dei Wind days, le giornate in cui un’ordinanza comunale impone la chiusura delle scuole materne, elementari e medie. Per non abituarsi a questo inferno è nato Tamburi combattenti: un gruppo di abitanti si incontrano ogni settimana per portare avanti iniziative sulla chiusura delle fonti inquinanti, sulle necessarie bonifiche dei terreni e delle falde acquifere ma anche sul reimpiego dei lavoratori attualmente alle dipendenze delle industrie inquinanti. C’è anche da sostenere i per corsi dei bambini costretti a saltare anche altri giorni di scuola per tutelare la propria salute e non sempre altri cittadini e scuola vanno incontro alle loro esigenze…
TAMBURI COMBATTENTI
 

UN BIG BANG SOCIALE PER SALVARE LA TERRA
La conclusione della Cop 24 di Katowice, con qualche timido avanzamento tecnico per rendere operativo l’Accordo di Parigi, non poteva certo salvare il mondo dagli effetti devastanti dei cambiamenti climatici. Ci si aspettava, forse, almeno qualcosa in più, ma la vera spinta al cambiamento della direzione di marcia per difendere la vita delle specie minacciate (a cominciare da quella umana) difficilmente arriverà dall’Onu e dai governi. Intanto, l’aumento anomalo delle temperature dell’Artico incide, ad esempio, nel comportamento della cosiddetta corrente a getto in quota che, di fatto, è responsabile dei fenomeni che si osservano in Europa. Siccità anomale, come quella della primavera e dell’estate del 2018 nell’ Europa settentrionale, e le intense piogge che hanno colpito l’Italia a fine ottobre, sono conseguenze attribuite proprio alle modifiche delle correnti a getto
ROBERTO BARBIERO
 

UN GESTO DI RESISTENZA
Ci sono alcuni periodi dell’anno nei quali certi inviti a gesti di resistenza hanno un significato più intenso…
R.C.

 

 

RIBELLARSI FACENDO, APPUNTAMENTI CONSIGLIATI:

21 DICEMBRE, ROMA. INTERAZIONI 2018
Giornata internazionale per i diritti dei migranti. P.zza Sempione h 10-24

22 DIC., SERRONE/FR. MERCATO DEL GIOCATTOLO E DEL RIUSO
Mostra, scambio, vendita… per e con i più piccoli

22 DICEMBRE, ROMA. MILONGA
All’ex Lavanderia si torna a ballare!
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