AskPinocchio, il software che spaccia per buone le bufale del mainstream

Come fa la tecnologia DS4biz, cuore del software, a discernere le notizie “vere” dalle Fake News? Attraverso “algoritmi in grado di riconoscere e identificare le relazioni che sussistono all’interno del testo e del titolo della notizia, nelle frasi e nelle relazioni che si instaurano tra le parole e la loro frequenza.”

 

AskPinocchio, il software sponsorizzato dall’Unione Europea che spaccia per buone le bufale del mainstream

Una volta, lanciai in Rete due miei personalissimi software per imparare le lingue straniere. Il primo si chiamava “Amigos della lingua spagnola”: aggiungeva automaticamente una “s” a tutte le parole; il secondo era “Tovarish della lingua russa”: aggiungeva una “ov”. Insomma, come software non erano un granché, anche se fui tentato di mettere su una Startup per arricchirmi rifilando, una “sola”.

Ben altre prospettive si direbbero abbiano i promotori del “Progetto Fandango”: una partnership, benedetta dall’Unione Europea e che vede, tra gli altri, il coinvolgimento dell’ANSA. Una iniziativa già osannata dai media mainstream) in quanto promette: “…grazie all’intelligenza artificiale, una lotta senza quartiere alle Fake News (…) fornendo agli stakeholder del settore giornalistico degli indici di affidabilità della notizia, basati su una combinazione di elementi che aiutino a rivelarne la verità.”

Si, ma come fa la tecnologia DS4biz, cuore del software, a discernere le notizie “vere” dalle Fake News? Attraverso “algoritmi in grado di riconoscere e identificare le relazioni che sussistono all’interno del testo e del titolo della notizia, nelle frasi e nelle relazioni che si instaurano tra le parole e la loro frequenza.”

Sbalordito di questa magia (che, tra l’altro, fa piazza pulita di tre millenni di considerazioni filosofiche) e confortato da un articolo del Il Sole 24 Ore, ho voluto provare Askpinocchio il software front-end del Progetto Fandango, che discerne le notizie “vere” dalle Fake News semplicemente dal link di un articolo “sospetto” incollato in un modulo. Dunque: per, ben, trenta dei miei articoli su l’Antidiplomatico la risposta è stata sempre la stessa: “Non sono sicuro di questa notizia… Potrebbe trattarsi di una fake news il contenuto della notizia contiene elementi particolarmente bufalosi.” Elementi bufalosi?! Prostrato per l’essere stato smascherato; sperando che, per errore, analogo trattamento fosse stato riservato anche a blasonati giornalisti, ho inserito il link dell’articolo: “Juncker al vertice Nato non era ubriaco: barcollava per un problema di salute”; poi dell’articolo “Sono i russi Alexander Petrov e Ruslan Boshirov i sospettati dell’avvelenamento di Sergei e Yulia Skripal”; poi dell’articolo “Ora gli sgherri di Maduro uccidono indios per l’oro. I raid con gli elicotteri governativi”. Risultato del software anti Fake News? “Credo che la notizia sia vera!”

Che altro dire davanti a questo Prodigio dell’Intelligenza Artificiale? Quasi quasi, vado anche io a chiedere finanziamenti all’Unione Europea per i miei due software.

Francesco Santoianni

da: www.lantidiplomatico.it

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