“Deboli con i potenti, ma forti delle nostre idee”

In un mondo incattivito, forse ha ragione Ascanio Celestini, ci restano da fare un paio di cose. La prima: non avvilirci se vediamo che i cambiamenti sono lenti e marginali: “La lentezza del cambiamento è anche indice di una stratificazione che ci ritroveremo come un tesoro nel futuro…”. La seconda: fare della debolezza la nostra clava.

 

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DEBOLI CON I POTENTI, MA FORTI DELLE NOSTRE IDEE

In un mondo incattivito, forse ha ragione Ascanio Celestini, ci restano da fare un paio di cose. La prima: non avvilirci se vediamo che i cambiamenti sono lenti e marginali: “La lentezza del cambiamento è anche indice di una stratificazione che ci ritroveremo come un tesoro nel futuro…”. La seconda: fare della debolezza la nostra clava
INTERVISTA DI GIANLUCA CARMOSINO AD ASCANIO CELESTINI

GLI ARTICOLI DI COMUNE PIÙ LETTI DEL 2018
Ecco la lista dei dieci articoli di Comune più letti dell’anno, durante il quale sono state scaricate 1,5 milioni di pagine. Ci sono La torbida trama di Riace di Roberta Ferruti della Rete dei Comuni solidali (la ricostruzione più dettagliata, tra quelle in circolazione, dedicata dell’offensiva politica e giudiziaria contro l’accoglienza di Riace e il suo sindaco), l’intervento di Gianluca Gabrielli, sul ruolo degli insegnanti a proposito dei test Invalsi, e quello di Franco Berardi Bifo, scritto dopo la sparatoria razzista a Macerata. Ma ci sono anche due articoli nati da iniziative promosse dalla redazione di Comune: l’invito a compiere un gesto di resistenza contro Amazon e il Manifesto dell’educazione diffu sa che continua a raccogliere decine di adesioni ogni mese. In cima alla lista c’è l’articolo Alle figlie ci sono cose da dire di Penny. Buona lettura
REDAZIONE DI COMUNE
 

MA IO HO UNA SPERANZA
«Quando assunsi il mio impegno in una terra “di frontiera”, pensavo che il problema più grave da affrontare sarebbe stato quello delle mafie, della violenza diffusa. Invece no…. – scrive Mimmo Lucano – Ma io ho una speranza, che sia possibile fare di nuovo di Riace quel paese che porta l’aura di un sogno possibile…». Il pensiero del sindaco di Riace per Becky Moses e Soumaila Sacko
MIMMO LUCANO

2019. LOTTARE CONTRO LA RICCHEZZA
Lo scarto tra i più ricchi e i più poveri, al Nord come al Sud del mondo, è ormai un abisso. La lotta alla povertà si è trasformata, in fretta e fin dall’inizio, in lotta a tempo indeterminato contro i poveri, anche grazie alle Agenzie umanitarie di riproduzione del sistema. La riduzione delle persone a vittime della povertà, in perenne bisogno di soccorso, è quanto di più nefasto possa accadere alla dignità umana. Non resta che l’opzione che il Sahel ha iniziato a proporre. Invece della lotta alla povertà, dichiariamo che l’obiettivo per il prossimo decennio sarà la lotta alla ricchezza. Al Sud come al Nord, ridurre la ricchezza non solo è possibile ma è urgente. Per salvare il pianeta dagli interminabili e inutil i incontri sul clima, sugli aggiustamenti strutturali e sul commercio mondiale ma, soprattutto, dall’insaziabile voracità di coloro che ammassano cose per dare senso alla loro vita. La ricchezza per pochi è un furto che conosciamo, allora è meglio dimezzarla e fare come nel Sahel, dove si vive di poco ma il poco condiviso diventa ricchezza per tanti. Anno nuovo, vita nuova, con le eresie del Sahel
MAURO ARMANINO

LA STRAGE NASCOSTA AL MONDO
Pochissimi sanno qual è la seconda causa di morte nel mondo per i bambini. Una causa di serie B, per la quale.non esiste neppure la giornata internazionale per ricordarla. Eppure per prevenirla, si richiedono semplici mezzi a costi irrisori. È forse per questo che nessuno ne parla?
ALDO MORRONE

MARX, TRA DI NOI, E IL LAVORO DI VIVERE
Malgrado sia stata generalmente questa l’interpretazione comune, le categorie di “produttivo” o “improduttivo” non erano state usate da Marx per indicare una contrapposizione tra ciò che è utile e ciò che non lo è. Si tratta di categorie analitiche del suo tempo, che ovviamente non è il nostro. Non a caso, una delle domande classiche del femminismo, resta dirimente: si può definire “produttivo” un lavoro finalizzato al plusvalore e non al benessere della società? Oggi, sono ben diverse e più invadenti le possibili fonti dello sfruttamento che produce capitale. Altrettanto differenti saranno le vie di fuga, le rivoluzioni che debbono essere immaginate. Viviamo nell’appar ente paradosso di una generalizzazione del plusvalore nell’era del tramonto dell’occupazione salariata. La vita stessa viene messa al lavoro con il noto ossimoro del capitale umano. D’altra parte, l’ideologia produttivista auto-distruttiva non pare intimorita nemmeno dalla possibile catastrofe ecologica. Se però restiamo all’idea del capitale come relazione sociale, avremo ancora due tensioni opposte: in termini classicamente politici tra soggettivazione e assoggettamento; con la prospettiva delle donne, da sempre abituata alla generalizzazione del lavoro sociale e del plusvalore, all’idea di un’opposizione al capitale vista essenzialmente come un’opposizione di corpi. Dentro e contro il capitale che prova a farsi umano
CRISTINA MORINI
 

NON È UN MONDO PER DONNE
“Vorrei insegnare a mia figlia a fare le cose da sola, a non aver paura, a fidarsi. A muoversi nel mondo, non a temere… Desidero che mia figlia sia libera. Libera di essere, di spostarsi… Diciamoci la verità, se ci fosse un fidanzato vicino a lei, il mio cuore sarebbe più tranquillo. E questo pensiero mi infastidisce. Trovo che non sia giusto… Non dovrebbe essere lei a preoccuparsi, a stare attenta, dovremmo essere noi a prenderci cura delle nostre figlie, modificare le azioni e le regole, distribuire meglio il potere. Perché tutto ci porta lì…”. Le raccomandazioni di una madre a sua figlia in viaggio
PENNY

SOVRANISTI E NO. TUTTI D’ACCORDO
Qualcuno, tra i più creduloni, se ne potrà stupire, ma quando si tratta di spianare la strada alla “libera” circolazione delle merci, la difesa dei “nostri” interessi, dei prodotti del “suolo patrio”, della salute degli italiani e dei diritti di chi lavora, si piegano ancora come canne al vento. A metà dicembre, il Parlamento europeo – con i voti di M5S, Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e di gran parte del Pd – ha dato il via libera allo Jefta, l’accordo di libero scambio tra Ue e Giappone che ha la stessa struttura e gli stessi problemi di CETA e TTIP e che entrerà subito in vigore senza il vaglio dei parlamenti nazionali. Per puro amore di cronaca, c’è da ricordare che prima delle ultime elezioni il M5S, addirittura nella piattaforma on line, e la Lega si erano impegnati a non votare accordi non sottoposti al voto dei parlamenti nazionali e a favorire un’attenta valutazione di costi e benefici. A proposito dei quali, la strenua opposizione di associazioni, movimenti e sindacati si spiega con il rischio elevato di gravi problemi per la protezione dei servizi pubblici, del principio di precauzione, la custodia dei dati personali, i diritti sindacali e del lavoro, la contraffazione dei prodotti italiani e zero tutele contro i cambiamenti climatici. Senza contare che il Giappone è il paese con la maggior parte delle colture Ogm approvate, sia per alimenti che per mangimi animali, e che la soglia per la presenza accidentale di materiale OGM negli alimenti è del 5 per cento contro lo 0,9 europeo. Il Giappone non ha ratificato, inoltre, nessuna delle Convenzioni internazionali sul Lavoro ILO, nemmeno quelle per l’abolizione del lavoro schiavo e d ella non discriminazione sul lavoro
MONICA DI SISTO
 

DA CHE PARTE STATE?
“Immaginiamo per un momento di smettere i nostri vestiti dal buon odore di pulito. Immaginiamo di indossare i panni maleodoranti di chi vive per strada… Immaginiamo di avere nostro figlio con noi… Empatia, pietà, sentimenti dimenticati,… È giunto il momento di decidere da che parte stare…”
ADRIANA DE MITRI

NATALE DI POLVERE NEL SAHEL
Il nostro Natale è fatto di polvere raffinata. Portata dal vento che qui chiamano Harmattan, un vento aliseo che attraversa il deserto di giorno come di notte. Caldo per il giorno e fredda la notte non fosse per loro, le stelle. Le stelle sono in realtà di polvere, anzi, polvere di stelle, che nel Sahel si regala a chi nasce per la prima volta
M.A.

ABBIAMO FATTO IL BUONO COMUNE
La barretta del cioccolato di Modica chiamata Comune è, preparata con il cacao della Comunidad de Paz di San José de Apartadó: per ribellarsi facendo merenda. A gennaio inoltrato contiamo di poter regolarizzare le spedizioni periodiche perché possiate avere un anno intero per gustare il buono Comune
R.C.

RIBELLARSI FACENDO, APPUNTAMENTI CONSIGLIATI:

3 GENNAIO, IMPERIA. CENA ANTI-REPRESSIONE
Autofinanziamento alla Talpa e l’Orologio

4 GENNAIO, PESCARA. APERITIVO PER MEDITERRANEA
Ribellarsi accogliendo

5 GENNAIO, ROMA. FAMMI CAPIRE
Mostra e laboratori a cura dell’associazione Scosse

6 GENNAIO, BOLOGNA. SCRITTURA COLLETTIVA METICCIA
Iscrizioni aperte per il laboratorio con Wu Ming 2 all’università

6 GENNAIO, MELENDUGNO/LE. TOMBOLATA NO TAP
Musica e festa per ribellarsi giocando

Iscrizioni aperte per il laboratorio con Wu Ming 2 all’università

 

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