Il 2018 è stato per noi un anno intenso: vi raccontiamo qui alcuni dei momenti salienti.
Abbiamo affrontato numerose mass casualty in Afghanistan, dove la guerra continua a colpire giorno dopo giorno tantissimi civili, vittime di guerra feriti da attentati, violenze ed esplosioni.
Abbiamo continuato il lavoro dei nostri ambulatori mobili nelle campagne italiane, dove i braccianti agricoli vengono sfruttati e sono costretti a vivere senza diritti, come se fossero invisibili. Con il Ludovan, un’unità mobile allestita per portare sorrisi ai bambini (e anche agli adulti!), abbiamo viaggiato tra i luoghi del Centro Italia colpiti dal terremoto.
In Iraq, il Centro di riabilitazione e reintegrazione sociale di Sulaimaniya ha compiuto 20 anni: in tutto questo tempo, ci siamo presi cura delle vittime delle mine e dei pazienti disabili, costruendo per loro protesi per ricominciare a vivere una vita normale. Dopo 5 anni di intervento abbiamo riconsegnato alle autorità locali il Complexe Pédiatrique di Bangui, l’unico ospedale pediatrico pubblico di tutta la Repubblica Centrafricana.
Siamo stati insieme a tanti ospiti e cittadini a Trento, per parlare “Di guerra e di pace” durante il nostro 17° Incontro Nazionale; e a novembre, con oltre 23.000 studenti delle scuole superiori, abbiamo affrontato il tema della guerra e dei diritti durante l’evento “La guerra è il mio nemico – vol. 2”.
A dicembre, con l’iniziativa “Diritti a testa alta”, abbiamo deciso di ricordare i valori della Dichiarazione universale dei diritti umani a 70 anni dalla sua nascita, illuminando più di 85 piazze italiane con le nostre fiaccole e ribadendo al mondo che siamo dalla parte dei diritti e delle persone.
Se siamo riusciti a fare tutto questo è stato anche grazie al vostro sostegno. Con voi al nostro fianco, nel 2019 continueremo a fare ciò che è giusto: curare, bene e gratuitamente, tutti coloro che ne hanno bisogno. |