Trump e la politica estera: l’istinto non basta

“Non siamo più fessi. E nessuno ci considera fessi”. Con queste parole Donald Trump spiegava a un gruppo di soldati americani in Iraq che non possono fare le guerre degli altri senza essere ricompensati. Per l’attuale inquilino della Casa Bianca questi pagamenti includono anche “ricompense monetarie”.

 

Trump e la politica estera: l’istinto non basta

(Foto di L’Antidiplomatico)

“Non siamo più fessi. E nessuno ci considera fessi”. Con queste parole Donald Trump spiegava a un gruppo di soldati americani in Iraq che non possono fare le guerre degli altri senza essere ricompensati. Per l’attuale inquilino della Casa Bianca questi pagamenti includono anche “ricompense monetarie”.

Trump cercava di giustificare le ragioni per il suo annuncio di ritirare le forze armate americane dalla Siria e anche di quelle dell’Afghanistan. Nella sua campagna elettorale  Trump aveva criticato il coinvolgimento militare americano in altri Paesi prendendo le distanze dalla guerra in Iraq e quella in Afganistan per le spese enormi e i minimi risultati ottenuti. Adesso da presidente ha il potere di cercare di mantenere le sue promesse.

Sfortunatamente Trump lavora di istinto e con il suo annuncio del ritiro delle truppe dalla Siria è riuscito a unificare l’establishment di destra e di sinistra nella loro opposizione. Ciononostante, l’istinto del 45esimo presidente non è completamente sballato.

Si ricorda che anche  Barack Obama era stato contrario alla guerra in Iraq. Nelle primarie democratiche Obama prese le distanze dalla sua avversaria Hillary Clinton la quale aveva invece votato a favore della guerra in Iraq.

Da presidente, Obama fece del suo meglio per riportare i soldati americani a casa anche se non vi riuscì completamente. Il 44esimo presidente capì che bisognava agire con cautela perché quando l’America si isola dai punti caldi del mondo, conseguenze negative possono emergere.

Trump non sembra capire queste conseguenze basando le sue decisioni sui suoi istinti. L’annuncio del ritiro delle truppe dalla Siria, avvenuto subito dopo una conversazione telefonica con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, ha causato la dimissioni del ministro della Difesa Jim Mattis. Inoltre, l’establishment democratico e repubblicano si sono dichiarati contrari.

Favorevole invece Vladimir Putin il quale ha applaudito la mossa di Trump. L’assenza delle 2mila truppe americane dalla Siria favorisce il terreno ai russi e i loro alleati nella zona come la Turchia. Il presidente turco Erdogan è anche lui soddisfatto perché indebolisce i curdi  in Siria che rappresentano un pericolo date le loro ambizioni di creare uno stato curdo indipendente nel Medio Oriente. L’assenza degli americani in effetti dà carta bianca a Erdogan ma rappresenta un pericolo per i curdi, alleati americani, che molto hanno fatto per combattere l’Isis. Svantaggiati anche altri alleati nel Medio Oriente come l’Israele e l’Arabia Saudita.

L’isolazionismo degli Stati Uniti auspicato da Trump rappresenta anche un passo falso per il resto del mondo poiché crea un vuoto che regimi autoritari saranno ben contenti di riempire specialmente la Russia ma anche la Cina. Inoltre manda un segnale ad altri Paesi che guardano all’America come leader  e vedono invece un colosso che si rifiuta di contribuire alla stabilità globale.

Ciononostante il ritiro delle truppe americane in alcuni luoghi come l’Afghanistan non sarebbe una grossa perdita poiché manca una vera strategia per risolvere la situazione in quel martoriato Paese. Non si tratta di completare un vittoria militare ma di creare una stabilità politica in una nazione i cui problemi millenari non saranno risolti da forze armate americane. Innestare un sistema politico democratico è quasi impossibile. Trump non ha dunque tutti i torti. Paradossalmente in questo senso la sinistra americana è d’accordo con lui vedendo le due guerre in Iraq e Afghanistan come  disastri che hanno fatto poco oltre ad aumentare il potere dell’Iran data la loro vicinanza religiosa  con l’Iraq.

Se l’istinto di Trump di ritirare le truppe americane dalla Siria e l’Afghanistan appare positivo la sua implementazione si deve scontrare con la realtà basica. Trump ha detto che l’America ha sconfitto l’Isis e quindi le truppe americane possono ritornare a casa. L’Isis però è stato sconfitto solo dal punto di vista militare poiché ha perso la stragrande maggioranza del territorio che controllava. L’ideologia del terrorismo dell’Isis rimane però una costante minaccia che potrebbe colpire in qualsiasi momento. Non si tratta dunque di celebrare la sconfitta militare dell’Isis che era scontata in partenza. Per sconfiggere il terrorismo, però, la strada è lunga ma Trump non sembra avere nessun’idea sul come farlo.

Riportare i soldati a casa da alcuni Paesi però dovrebbe fare ripensare al ruolo dell’America nel mondo. Trump però si interessa solo superficialmente al governo. La soluzione ai problemi mondiali richiede pazienza e diplomazia anche se la forza militare può ovviamente fare parte di una strategia politica internazionale. Obama lo aveva capito. L’accordo sul nucleare con l’Iran, che l’ex presidente americano era riuscito ad approvare, intendeva ridurre la possibilità di proliferazione nucleare nel Medio Oriente. Il 44esimo presidente intendeva altresì incanalare l’Iran a fare parte in futuri negoziati per stabilizzare il Medio Oriente. Sfortunatamente Trump ha fatto un passo indietro revocando l’accordo firmato dagli iraniani  anche se gli altri Paesi firmatari continuano a seguirlo. In questo caso si è trattato di un istinto sbagliato. L’isolazionismo americano auspicato da Trump riflette anche un altro istinto errato che rende gli Stati Uniti meno sicuri ma allo stesso tempo fa il gioco di Putin, lasciandogli spazi più ampi per la sua politica di espansione globale.

05.01.2019 – Domenico Maceri

 


Musica e poesia dai Sud del mondo…

Posted: 05 Jan 2019 01:00 PM PST

Rinascite, semi di convegernza Dal Sud d´Italia, Briganti dell´Appia ci propongono Tarante e Tarantelle della tradizione agropastorale dell’Italia Centromeridionale, la voce di un popolo sfruttato, ma che ha la forza ed il coraggio di ribellarsi come i Briganti delle leggende popolari. Clata Aita ed Elian Mercure due giovani folkloristi argentini de la Escuela de Musica […]

Annalisa Pensiero

I pacifisti si radunano a Camp Darby e chiedono la restituzione di Guantanamo

Posted: 05 Jan 2019 12:46 PM PST

Oggi si è svolto di fronte alla base statunitense di  Camp Darby un presidio promosso  dall’Associazione Italia-Cuba a cui ha aderito il neonato Coordinamento Toscano contro Camp Darby e altri gruppi autonomi come il Comitato No Camp Darby di Pisa. Hanno partecipato circa ottanta persone in rappresentanza di diversi gruppi e partiti. C’era il Tavolo […]

Redazione Italia

Il governo tedesco dichiara che Sea-Eye ha agito “nel rispetto della legge”

Posted: 05 Jan 2019 11:45 AM PST

Nella prime ore del mattino di sabato 29 dicembre, l’equipaggio della nave “Professor Albrecht Penck” di Sea-Eye ha avvistato un barchino con a bordo 17 persone a 28 miglia nautiche dalle coste libiche. Tra loro una donna e due minori non accompagnati. Il capitano della nave ha immediatamente informato i centri di coordinamento del soccorso […]

Redazione Italia

Ritardano ancora i risultati elettorali in Repubblica Democratica del Congo

Posted: 05 Jan 2019 10:26 AM PST

L’attesa continua nella Repubblica Democratica del Congo (RDC). I risultati delle elezioni generali, già annunciati per domenica 6 gennaio, sono stati rinviati alla “prossima settimana”, ha dichiarato oggi all’AFP Corneille Nangaa, presidente della Commissione elettorale. “Non è possibile pubblicare i risultati domenica. Stiamo facendo buoni progressi, ma c’è ancora molto da fare”, ha detto il […]

Redazione Italia

Silvia rapita in Kenya, XLVI giorno. Le ricerche nella Foresta di Boni

Posted: 05 Jan 2019 09:58 AM PST

Non si fermano gli sforzi per ritrovare e riportare in Italia Silvia Romano, rapita in Kenya nel villaggio di Chakama il 20 novembre 2018. Ad assicurarlo è la polizia keniana. Sequestro arrivato al quarantaseiesimo giorno. L’ispettore generale della polizia, Joseph Boinnat, nel corso di una conferenza stampa organizzata in occasione dell’inizio del secondo mese di ricerche, ha […]

Angelo Ferrari

Pieno appoggio dell’ASGI alle iniziative per tutelare il diritto all’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo

Posted: 05 Jan 2019 08:32 AM PST

Con riferimento al dibattito in corso sulla iniziativa dei sindaci circa l’art. 13 del d.l. n., 113/2018, conv. in L. 132/18, che nella interpretazione fornita dal Ministero dell’Interno vorrebbe impedire l’iscrizione anagrafica ai titolari di permesso di soggiorno per richiesta di asilo,  ASGI ritiene opportuno precisare di avere già in corso iniziative volte a portare davanti alla magistratura […]

ASGI Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione

Trivelle: il voltafaccia è servito

Posted: 05 Jan 2019 08:06 AM PST

trivelle pasdaran no trivDAL MISE TRE NUOVI PERMESSI DI RICERCA NELLO JONIO, IL CONFERIMENTO DELLA CONCESSIONE DI COLTIVAZIONE “BAGNACAVALLO” E LA PROROGA DELLA CONCESSIONE DI COLTIVAZIONE “SAN POTITO” IN EMILIA-ROMAGNA Lo abbiamo detto in tutte le salse possibili e più volte: dopo l’Accordo sull’Ilva ed il SI’ al Tap ed al Tav Terzo Valico; dopo il tour elettorale […]

Redazione Italia

Opet Bosna, solidarietà verso i profughi bloccati al confine tra Bosnia e Croazia

Posted: 05 Jan 2019 06:36 AM PST

Siamo un gruppo di amici che ha deciso di non rimanere spettatore della tragedia umana che stanno vivendo migliaia di migranti in cammino da varie parti del mondo alla ricerca di una migliore condizione di vita. “OPET BOSNA” in bosniaco significa “ANCORA BOSNIA”, “DI NUOVO BOSNIA”. Un’altra volta perché la nostra storia come gruppo nasce […]

Redazione Italia

Climate Strike a Milano ogni venerdì

Posted: 05 Jan 2019 01:22 AM PST

Prossimo appuntamento venerdì 11 gennaio dalle 12,30 alle 13,15 Palazzo Marino, Piazza Scala, Milano Organizzato da Sarah Marder Ogni venerdì dallo scorso settembre, Greta Thunberg, quindicenne di Stoccolma, ha “scioperato” da scuola per piazzarsi davanti al Parlamento svedese e protestare contro la mancanza di azione rispetto al cambiamento climatico che minaccia il pianeta. Questo suo piccolo […]

Redazione Italia

Sospendere il Decreto Salvini subito! Pentolata a Palazzo Marino

Posted: 05 Jan 2019 01:08 AM PST

Lunedì 7 gennaio 2019 ore 18 Palazzo Marino, Piazza Scala, Milano Organizzato da Mai più lager – NO ai CPR Dopo le mozioni votate in numerosi Consigli comunali (Milano inclusa, la stessa Palermo, Firenze e tante altre), il Sindaco di Palermo risponde con un’azione concreta. Subito dopo il Sindaco di Napoli. Come in un domino iniziano […]

Redazione Italia

Sharing - Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *