Da marzo 2015 si combatte tra la fazione dell’ex presidente yemenita Abdel Rabbo Mansour Hadi, appoggiato dall’Arabia Saudita, e i ribelli Houthi, appoggiati dalla Repubblica Islamica dell’Iran.
Yemen: dimenticato dai media
È una tragedia dopo l’altra nello Yemen martoriato e dimenticato dai media.
Da marzo 2015 si combatte tra la fazione dell’ex presidente yemenita Abdel Rabbo Mansour Hadi, appoggiato dall’Arabia Saudita, e i ribelli Houthi, appoggiati dalla Repubblica Islamica dell’Iran.
L’Europa non parla della necessità di un’intesa tra le parti, e nel frattempo, lo Yemen ha diritto di difendere la sua indipendenza. Non si parla sufficientemente della strage dei bambini, dei poveri, e di tutti coloro che sono stati uccisi dalle bombe, e dai jet F35 di produzione non europea per distruggere un Paese ribelle alle prepotenze.
Una guerra incomprensibile contro il Paese più povero nel mondo Arabo, e il mondo non ferma gli aggressori, non si ribella.
La popolazione civile, che già prima del conflitto, era la più indigente della Penisola Arabica, continua a soffrire sia per gli effetti diretti della guerra sia per la situazione umanitaria catastrofica. Stime ONU hanno calcolato che milioni di persone necessitano di assistenza umanitaria, e più di un milione sono i casi sospetti di colera.
Quello che sta succedendo non ha precedenti, è un vero massacro contro lo Yemen che non può scomparire, contro lo Yemen culla di storia e civiltà.
I romani la chiamarono arabia felix, lo Yemen è conosciuto per i suoi templi, per le sue meraviglie ingegneristiche, per le ricchezze, per i siti archeologici, che purtroppo, sono stati distrutti o gravemente danneggiati, anche nella città vecchia di Sana’a, in un famoso quartiere con le case-torri in mattoni, i danni sono irreparabili.
Tutto è iniziato quando il popolo yemenita espresse la volontà di non voler restare sotto il dominio di dittature, ma scelse le sue alleanze in armonia con suoi interessi nazionali.
Paola Angelini
da: assadakah.com