«Maduro imprigiona i bambini». L’incredibile fake news del mainstream

I bambini imprigionati dal tiranno Maduro. Questa l’ultima frontiera delle fake news propalate senza soluzione di continuità dal circuito informativo mainstream con l’obiettivo di gettare discredito su Nicolas Maduro e il suo governo.

«Maduro imprigiona i bambini». L’incredibile fake news del mainstream per tirare la volata alla guerra contro il Venezuela


 
di Fabrizio Verde

I bambini imprigionati dal tiranno Maduro. Questa l’ultima frontiera delle fake news propalate senza soluzione di continuità dal circuito informativo mainstream con l’obiettivo di gettare discredito su Nicolas Maduro e il suo governo. In modo tale da rendere più ‘accettabile’ l’eventualità di un intervento armato in Venezuela per ripristinare i diritti umani calpestati dal tiranno.

In questa fase concitata dove l’opposizione golpista tenta il colpo di mano spalleggiata dagli USA attraverso l’autoproclamazione illegale di Juan Guaidò a ‘presidente ad interim’ della Repubblica Bolivariana del Venezuela, la notizia di bambini arrestati dalle forze di sicurezza di Caracas è molto appetibile. Infatti, immediatamente questa fa il giro del mondo. Ovviamente nessun giornalista ha seguito, non diciamo la deontologia, ma il semplice buon senso, andando a verificare le fonti. 

L’importante è sbattere il mostro Maduro in prima pagina. Dipingerlo come un novello Hitler da abbattere, costi quel che costi. 

In Italia spicca per disonestà il pezzo di Cotroneo apparso sul Corriere. Uno squallido atto d’accusa contro Maduro corroborato dal nulla. Accuse gravissime lanciate sulla base di ricostruzioni fallaci fornite alla stampa internazionale da esponenti dell’opposizione. 

Dalla stessa opposizione venezuelana smentiscono la notizia. La giornalista Patricia Poleo, da tempo residente a Miami e fiera oppositrice del chavismo, spiega come questa denuncia dei bambini sequestrati sia stata effettuata da un deputato dell’opposizione, ma che non vi sia nemmeno una madre o un padre che stiano reclamando i propri figli. Nessuno ha denunciato arresti o sequestri.

    Patricia Poleo rompe consenso anti chavista en torno a la macabra campaña sobre “niños secuestrados por el régimen”. Escúchenla aquí y reflexionen sobre el pisco-terror digital #VenezuelaBellaYDePaz #Niños pic.twitter.com/ddq1RWXRLk
    — Ernesto Villegas P. (@VillegasPoljak) 30 gennaio 2019

Nonostante ciò a rincarare la dose è Maria Corina Machado. L’esponente dell’ala più intransigente e golpista dell’opposizione venezuelana non perde l’occasione di attaccare frontalmente il governo affermando che bambini di appena 12 anni si trovano in stato di detenzione. Prelevati a forza dalle loro case.

    #30Ene Maria Corina Machado: Niños de 12 años están siendo detenidos, amenazados e incluso sacados de sus hogares a la fuerza. Eso es lo que hoy se está presenciado en Venezuela y es lo que Nicolás Maduro tiene que entender que esto ya no tiene vuelta atrás. #TVVNoticias pic.twitter.com/nUc3E56HUC
    — TVVenezuela Noticias (@TVVnoticias) 30 gennaio 2019

Forse abbiamo la memoria corta, ma non ricordiamo parole di condanna o articoli indignati quando nel luglio del 2017 venne assaltata con armi pesanti la tv pubblica venezuelana (nel bel mezzo delle guarimbas) dove all’interno è ospitato un asilo riservato ai figli dei dipendenti, con grave rischio per la loro incolumità. Scriveva l’AntiDiplomatico: «Nell’edificio preso d’assalto dai terroristi e fascisti venezuelani è presente all’interno un asilo, dove i genitori lavoratori della TV nazionale possono lasciare i propri bambini. Una grande conquista della Rivoluzione Bolivariana ed un diritto sociale un tempo conquistato in Italia, oggi, come tanti altri, miseramente perso».

Fake news. Questa è l’unica definizione che possiamo dare di queste denunce. Ai tempi della post-verità, però, ciò che conta non è la veridicità della notizia, ma veicolare il messaggio. In questo caso, che il tiranno Maduro va abbattuto. Anche con un intervento esterno in Venezuela. 

Alfred de Zayas, già inviato speciale dell’ONU in Venezuela parla apertamente di una campagna che ricorda quella intrapresa nel 2003 sulle fantomatiche armi di distruzione di massa in Iraq propedeutica alla drammatica invasione statunitense del paese mediorientale.

    The disinformation campaign about #Venezuela is reminiscent of the
    weapons of mass destruction in Iraq 2003
    — Alfred de Zayas (@Alfreddezayas) 30 gennaio 2019

Attraverso Twitter, il giornalista Mario Silva ricorda all’opposizione golpista che proprio loro hanno utilizzato i bambini come carne da cannone in occasione delle tristemente note ‘guarimbas’. Proteste violente dal sapore golpista che hanno insanguinato il Venezuela negli ultimi anni.

    ¿QUIÉN UTILIZA A LOS NIÑOS COMO CARNE DE CAÑÓN?

    Hay que recordarle a los de la oposición golpista, títeres de su jefe Donald Trump, quiénes utilizaron a los niños como carne de cañón en las guarimbas.

    La mentira tiene patas cortas. pregúntenle a Patricia Poleo. pic.twitter.com/9aQSp1aeM7
    — Mario Silva (@LaHojillaenTV) 31 gennaio 2019

Molto puntuale la precisazione di Laila Tajeldine, che nel ribadire si tratta di una notizia falsa, ricorda come il Venezuela non sia Israele o gli Stati Uniti dove i bambini vengono incarcerati per davvero. E senza nessuna colpa.

    Este es uno del sin número de noticias falsas que se colocan sobre #Venezuela Repetimos, no somos #EEUU o #Israel, por lo tanto no tenemos niños en las carceles, NO SE DEJEN ENGAÑAR PARA JUSTIFICAR UNA INTERVENCIÓN pic.twitter.com/a8qXCWGytf
    — Laila Tajeldine (@LailaTajeldine) 30 gennaio 2019

La strumentalizzazione dei bambini serve esclusivamente a giustificare la prossima guerra. Stavolta l’obiettivo da battere per l’imperialismo USA è il Venezuela. Con ogni mezzo e servendosi finanche dei mezzi propagandistici più meschini.  

    ¿Cóoooomoooooo?? ¿Que el Régimen de @NicolasMaduro secuestra niños y los recluta en el ejército?
    ¿Y la cosa no era al contrario pues?
    Recordando en 3..2..1..#LosQueUsanNiñosSonUstedes#VenezuelaBellaYDePaz pic.twitter.com/e5Z7rC9vHm
    — La Taza Roja (@latazaroja) 30 gennaio 2019

 

da: www.lantidiplomatico.it

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