Il musicista ed ex membro del gruppo britannico Pink Floyd, Roger Waters, ha fatto appello alla mobitazione per protestare contro le aggressioni degli Stati Uniti (USA) nei confronti del governo e del popolo della Repubblica Bolivariana del Venezuela.
«Lasciate in pace il popolo venezuelano», Rogers Waters chiama alla mobilitazione contro il golpe in Venezuela
Contro il golpe in Venezuela scende in campo una vera e propria icona della musica mondiale. Il musicista ed ex membro del gruppo britannico Pink Floyd, Roger Waters, ha fatto appello alla mobitazione per protestare contro le aggressioni degli Stati Uniti (USA) nei confronti del governo e del popolo della Repubblica Bolivariana del Venezuela.
Attraverso il suo account Twitter, Waters ha lanciato una mobilitazione di fronte alla missione diplomatica degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite (ONU) per questo lunedì 4 febbraio.
A note from Roger:
THIS IS TODAY!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
STOP THIS LATEST USG INSANITY, LEAVE THE VENEZUELAN PEOPLE ALONE. THEY HAVE A REAL DEMOCRACY, STOP TRYING TO DESTROY IT SO THE 1% CAN PLUNDER THEIR OIL.
US HANDS OFF #VENEZUELA! #NICOLASMADURO #STOPTRUMPSCOUPINVENEZUELA pic.twitter.com/AFi89IGcgV
— Roger Waters (@rogerwaters) 3 febbraio 2019
Waters ha condannato le minacce degli Stati Uniti e ricordato che in Venezuela vige un sistema democratico: “Hanno una vera democrazia, fermano il tentativo di distruggere un paese solo affinché l’1% (i ricchi) possa appropriarsi del loro petrolio”, indica il tweet del musicista inglese.
«Lasciate in pace il popolo venezuelano», è il messaggio del musicista britannico.
L’ex leader dei Pink Floyd ha anche promosso degli hashtag #USHANDSOFF #VENEZUELA! (US Hands off Venezuela), #STOPTRUMPSCOUPINVENEZUELA (Stop al colpo di Stato di Trump contro il Venezuela).
Attraverso i suoi canali social, l’artista ha mostrato solidarietà verso le ingiustizie e le violazioni dei diritti umani in tutto il mondo.
In questo modo, Waters è riconosciuto non solo per le sue canzoni, ma anche per essere un attivista politico. Ha inoltre mostrato solidarietà con la causa palestinese e ha promosso campagne per evitare che band e artisti non si recassero a suonare in Israele.