Tanti, tantissimi il 15 marzo per lo sciopero globale #CLIMASTRIKE in molte parti d’Italia. A partire da Frascati, alle porte della capitale, per una grande manifestazione promossa da Giornalisti Nell’Erba e dal Comune: adesioni massicce, stando alle previsioni, con il coinvolgimento di tutte le scuole del territorio.
MIGLIAIA DI GIORNALISTI NELL’ERBA
PER IL CLIMATESTRIKE del 15 marzo
‘Sono 13 anni che i giornalisti Nell’erba scrivono e indagano sui cambiamenti climatici e le problematiche ambientali. Finalmente ci sentiamo meno soli’, spiega Giulia Apicella, 15 anni di cui buona parte vissuti come reporter di giornalistinellerba.it. ‘Abbiamo solo 11 anni per agire ed evitare il peggio – dice Lara Attiani, 15 anni – se non alziamo tanto la voce i nostri governi continueranno a non ascoltare e toglierci il nostro futuro. Saremo tanti, noi gNe, nelle piazze italiane’.
Tanti, tantissimi il 15 marzo per lo sciopero globale #CLIMASTRIKE in molte parti d’Italia. A partire da Frascati, alle porte della capitale, per una grande manifestazione promossa da Giornalisti Nell’Erba e dal Comune: adesioni massicce, stando alle previsioni, con il coinvolgimento di tutte le scuole del territorio (Cicerone, Buonarroti, Pantaleoni, Fermi, Vanvitelli, Dandini, Nazario Sauro, Villa Sciarra, qualcuno dal Touschek ed altri anche da Roma stessa). Sono i giovani e giovanissimi a guidare il corteo e a spiegare alla cittadinanza il significato del loro ‘sciopero’. Al loro fianco anche la scienza (con il fisico Giovanni Mazzitelli, a disposizione per chiarire e spiegare il climate change, insieme alle associazioni Frascati Scienza e G.Eco) e l’informazione (con giornalisti che hanno seguito le Conferenze mondiali sul clima e possono rispondere alle loro domande, come Paola Bolaffio e Giorgia Burzachechi, e con Stefano Zago di Teleambiente). E pure, in qualche modo, con Greta Thunberg, impersonata per l’occasione dall’attrice Bianca Attiani, così da riascoltare gli appelli che hanno dato il via ai FridaysForFuture in tutto il mondo.
Il sindaco Roberto Mastrosanti ci sarà. Anche lui in corteo. Come la consigliera delegata alla Scuola Paola Gizzi e il presidente del Consiglio comunale Franco D’Uffizi.
‘Il Comune di Frascati si è sentito in dovere ed ha avuto il piacere di appoggiare e promuovere questa manifestazione studentesca. Nelle nostre scuole evidentemente il percorso di sensibilizzazione è partito da tempo e mi rende davvero felice che Frascati stia diventando un punto di riferimento per l’educazione allo sviluppo sostenibile’, dice Paola Gizzi.
‘Mi inorgoglisce vedere tanti giovani cittadini mobilitarsi uniti per la lotta al cambiamento climatico. Gli studenti di Frascati hanno raccolto l’appello di Greta Thunberg, c’è un grande fermento e l’adesione si prospetta massiccia – così il primo cittadino Mastrosanti – Io sarò in corteo al loro fianco. Confido che questo sia solo il primo passo per un impegno costante nel tempo, è il loro futuro ad essere a rischio. Dobbiamo agire adesso’.
Sarà il presidente del Consiglio Comunale Franco D’Uffizi ad aprile le porte della sala consigliare per un dibattito con i ragazzi.
Insieme ai ragazzi anche insegnanti di ogni ordine e grado.
‘Perché il 15 marzo noi docenti abbiamo il dovere di manifestare insieme ai nostri alunni? Istruzione di qualità e Lotta contro il cambiamento climatico sono rispettivamente il quarto e il tredicesimo dei 18 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile elencati dall’ONU nell’Agenda 2030 – dichiarano Giuditta Iantaffi e Ilaria Romano, coordinatrici nazionali Rete Docenti Giornalisti Nell’Erba, delegate Educazione e Formazione gNe – Nel futuro prossimo quelli che oggi sono i nostri studenti e studentesse dovranno fare i conti con le conseguenze ambientali, economiche e sociali generate a livello globale dai cambiamenti climatici. L’emergenza climatica passerà a loro, e a lasciargliela saremo stati noi adulti’.
‘I giovani hanno diritto di reclamare un futuro sostenibile e la scuola deve perseguire l’obiettivo primario di crescere individui consapevoli e critici. Come insegnanti abbiamo quindi il dovere di affiancare i cittadini più giovani che reclamano decisioni più lungimiranti dal punto di vista della sostenibilità. La loro consapevolezza e la loro battaglia non può essere sottovalutata né ostacolata. La scuola ha il compito di preparare al futuro i cittadini che educa, e di guardare al futuro insieme a loro’, concludono Iantaffi e Romano.
Pronti a dire la loro, gli gNe, da nord a sud d’Italia, dai più piccoli, come i bambini della primaria Giuliotti di Greve in Chianti, che stanno organizzando iniziative insieme alla maestra Agata Maddoli e con l’aiuto del Comune per sensibilizzare la cittadinanza, ai bambini e ragazzi dell’intero Istituto Comprensivo di tre cittadine in provincia di Foggia (Bovino, Castelluccio dei Sauri e Panni), che preparano i cartelloni e gli slogan per il corteo (guidato dal preside Gaetano De Masi) lungo le strade dei centri storici. Dai ragazzi di Corigliano Calabro, istituto Erodoto, che ogni mese dedicano una giornata al clima e concludono il programma con una manifestazione l’ultimo venerdì prima della fine della scuola, coordinati da tanti insegnanti a partire da Lucia Visciglia; i gNe di Cagliari sono anche loro in fase organizzativa nella scuola Pascoli di Nivola di Assemini, con l’aiuto di Roberta Mascia e Bernardina Troncia. Adesioni anche dal liceo G. Alessi di Perugia, che ha una redazione gNe attivissima da anni coordinata da Annalisa Persichetti e Chiara Fardella; attività anche all’Istituto superiore Di Vittorio Lattanzio e all’Istituto Via G. Messina di Roma. Attività per la giornata del 15 marzo saranno organizzate anche nella scuola secondaria di primo grado Italo Calvino dell’Istituto Comprensivo Via Francesco Gentile 40 di Roma e nell’Istituto Comprensivo Via G. Messina, sempre di Roma.
Gli eventi FridaysForFuture sono quasi ovunque nel mondo, moltissimi anche nel nostro paese. Più di 1000 città in totale sono quelle registrate ad oggi sul sito internazionale di fridaysforfuture.org, ma le bandierine sulla mappa del pianeta continuano ad aumentare.
Appoggio e adesioni da tantissime organizzazioni, ma il movimento continua a proclamarsi libero, senza padroni né partiti. E’ un movimento di giovani e giovanissimi. Scioperano dalla scuola perché è inutile studiare e formarsi per il futuro, se questo futuro non ci sarà. Chiedono ai governi di dar loro la possibilità di averlo.
Ecco alcune delle giovani voci gNe sul cambiamento climatico e sul climatestrike.
‘Il 15 marzo io sciopero perché la natura sta collassando – dice Valerio G., 13 anni, di Frascati – Non possiamo permettere che la temperatura del pianeta aumenti ancora. Servono interventi radicali e urgenti. 11 anni sono pochi, non ci possiamo distrarre. Dobbiamo difendere il nostro futuro. Dobbiamo passare dal fossile alle rinnovabili. Dobbiamo abbandonare questa economia che punta solo al profitto’.
‘Come dice la giovane ambientalista svedese Greta Thunberg, abbiamo poco tempo per agire: il potere, è vero, è in mano ai ‘grandi’ ma anche alle persone, perché ognuno di noi può fare la differenza’, è l’opinione di Francesca S, della redazione gNe Parola Nostra della scuola media di Bovino (Foggia)
Dalla redazione di Frascati. Linda O., 13 anni dice: ‘Il 15 marzo è importante perché non voglio scappare da questo meraviglioso pianeta. E non credo nella vita su Marte?. Luca P., 12 anni: “Voglio che il governo promuova un’economia circolare e sostenibile invece che un’economia lineare’.
Sofia R., 12 anni: ‘Noi giornalisti Nell’Erba abbiamo lavorato tanto per capire e far capire i problemi del clima, ma non basta di sicuro, le nostre piccole azioni non sono sufficienti. Adesso sono i governi che devono fare qualcosa. E subito’.
Ancora dalla Puglia. ‘È importante il contributo di tutti noi, perché con le nostre battaglie possiamo far capire alle autorità quanto il nostro pianeta ci sta a cuore e incentivare un cambiamento veramente radicale: è necessario agire al più presto perché ormai non c’è più tempo da perdere e non abbiamo più scuse, altrimenti il nostro pianeta andrà alla deriva’ dice Simona D.P.
A Perugia (Liceo G. Alessi) parlano di climate change. Luca M, 16 anni: ‘Un’arma che abbiamo creato e che ci siamo puntati contro’. Federica V., 17 anni: ‘Un errore che noi abbiamo commesso e al quale dobbiamo porre rimedio’. Lucia B, 16 anni: ‘Il cambiamento climatico per me è il frutto irresponsabile dei nostri lussi e delle nostre comodità’. Chiara F, 16 anni: ‘Una nostra colpa ed una nostra responsabilità’. Vittoria, 16 anni: ‘E’ un disastro ambientale che vive nella nostra indifferenza’. Lorenzo P. ‘È la conseguenza disastrosa ed irreversibile di abusi e dello sfruttamento da parte della società moderna ai danni del pianeta’.
I piccolissimi di Greve in Chianti: ‘Gli uomini stanno facendo cambiare il clima perché stanno facendo tanto fumo’, dice Adele G. di 6 anni. E Pietro S., suo coetaneo: ‘Il mondo sta seccando e i ghiacci si stanno sciogliendo per colpa dei grandi’.
Francesco P., 13 anni, di Frascati: ‘Io parteciperò allo sciopero per il clima del 15 marzo perché ci vogliono delle vere e proprie leggi, perché siamo in una situazione molto critica’. Chiara M., 12 anni: ‘Quest’anno alla COP24 non sono stati raggiunti gli accordi che speravo e sono davvero preoccupata, perché non abbiamo più tempo per continuare a perderlo’.
Valerio G., 13 anni: ‘Protesto perché non è possibile che ancora oggi si usino i combustibili fossili. Bisogna passare alle rinnovabili, che oltretutto creano lavoro per noi giovani’.
Vincenzo I., 12 anni: ‘Gli adulti pensano che potremmo essere noi a risolvere queste problematiche nel mondo, ma non ci sarà più tempo’.
Sara F. 13 anni, parla da Cagliari (“Pascoli? Nivola di Assemini): ‘Non viviamo in un mondo virtuale, lottiamo contro il riscaldamento globale’. Francesco F. 13 anni: ‘Potenti della terra, il futuro del pianeta è nella vostra mano quindi ora iniziate a salvarla’. Mattia P. 13 anni: ‘Dobbiamo pensare al nostro futuro, abbiamo pochissimo tempo per salvare la terra, per salvare noi stessi’. Elisa C., 14 anni: ‘Il disastro ambientale cresce come la nostra ignoranza’.
Ancora liceali perugini. Gabriele, 16 anni: ‘Il cambiamento climatico è una realtà, sta a noi decidere se combatterla o alimentarla’. Giulia, 15 anni: ‘l cambiamento climatico è un fenomeno che si presenta come la sfida chiave del nostro tempo’.
Dalla redazione di Parola Nostra (Bovino). ‘Abbiamo la sciocca abitudine di rimandare, rimandare sempre! Rimandiamo il pagamento di una bolletta così come rimandiamo qualcosa di più serio, come ciò per cui stiamo manifestando: la necessità di intervenire contro i cambiamenti climatici. Non è più accettabile che i governi non si muovano e che solo pochi si preoccupino: come possiamo far finta di non accorgerci che ci stanno rubando il futuro sotto ai nostri occhi?’, dice Claudia C. di 13 anni.
‘I cambiamenti climatici ci sono, esistono, sono una realtà. Sembra strano che oggi i giovani del mondo devono gridarlo con forza per farlo sentire a tutti. Soprattutto ai potenti della Terra, che o fingono di non vedere e di non capire, oppure negano con arroganza l’evidenza, parlando di gigantesca fake news – mettono per iscritto Sara C., anni 11, Giuseppe R. di 12, Giovanni A e Giuseppe D. di 13 dalla redazione di Castelluccio dei Sauri -. A quei potenti, ai quali abbiamo affidato le sorti del Pianeta e del nostro Futuro, ricordiamo che non è più il tempo di prendere tempo. La vostra politica è fallimentare: ha creato grandi squilibri economici, ha prima condannato alla fame e alla povertà il sud del Mondo e adesso sta divorando tutto il resto. Abbiamo solo 11 anni per invertire la rotta e noi giovani siamo decisi a fermarvi per salvare il nostro futuro’.
Eppure? ‘Il clima non è di moda – spiega Lara Attiani 15 anni, di Roma – Quando ne parlo o ne scrivo so già che i miei compagni mi prenderanno in giro. So che faranno battute e risatine. Lo so. La maggior parte dei miei coetanei non ne sa nulla di cambiamento climatico. Non sa che davvero abbiamo solo 11 anni per agire ed evitare il peggio. Non capisce che se non alziamo tanto la voce i nostri governi continueranno a non ascoltare e quindi a toglierci il nostro futuro, pensando solo a ciò che chiedono quelli che oggi votano. Il 15 marzo, vi prego – continua Lara – scendete in piazza. In tanti. Tutti. Io ci sarò. E non mi importa proprio nulla delle battutine: io ci metto la faccia. Io la voce la alzo’.
qui sotto i link a due video messaggi di Giulia Apicella e di Lara Attiani, 15 anni, giornaliste nell’erba (autorizzazioni liberatorie dei genitori concesse a Il Refuso anche per embed esterni)
https://www.youtube.com/watch?v=KOThVyPsskw
https://www.youtube.com/watch?v=bpsYgpcaThk
Ufficio Stampa Il Refuso