Clima: Edo Ronchi, bene la mobilitazione, ma l’Italia non fa la sua parte

“Un’ ampia mobilitazione della società civile è necessaria per puntare sempre più l’attenzione verso la più importante crisi ambientale: quella climatica. Ma di fronte a questa mobilitazione l’Italia non tiene il passo”. Lo dice il Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi.

 

Clima: Edo Ronchi, bene la mobilitazione, ma l’Italia non fa la sua parte


Un’ ampia mobilitazione della società civile è necessaria per puntare sempre più l’attenzione verso la più importante crisi ambientale: quella climatica. Ma di fronte a questa mobilitazione l’ Italia non tiene il passo. Lo dice il Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile alla vigilia dello “sciopero del clima” che ha mobilitato circa 100 Paesi e cui hanno aderito 12 mila scienziati e ricercatori.

“Per essere in traiettoria con l’Accordo di Parigi -osserva Ronchi- nel prossimo trentennio l’Italia dovrebbe tagliare, in media ogni anno, le proprie emissioni di gas serra di circa 13 MtCO2eq: un tasso di riduzione dal quale siamo stati ben lontani negli ultimi 4 anni, anche se inferiore a quello registrato nel decennio 2005-2014. Per stare in questa traiettoria l’Italia dovrebbe produrre ogni anno circa 1,5 Mtep di energia da fonte rinnovabile in più e ridurre i consumi energetici finali di altrettanto, mentre negli ultimi 4 anni la crescita delle rinnovabili è stata di circa 0,5 Mtep, un terzo del necessario e i consumi di energia sono addirittura aumentati”.

Per Ronchi, misure come quelle necessari per fare la nostra parte sono fattibili , ma impegnative . “Possono diventare una straordinaria occasione- conclude- di nuovo sviluppo e nuova occupazione, ma sono urgenti. Dovevano essere già state varate, non possono aspettare futuri piani al 2030 e al 2050”.

 

 

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