Parco Archeologico di Centocelle: il 19 marzo Consiglio Comunale Straordinario

“Sono più di 2 anni che il PAC è diventato un pericolo per la salute, più che una risorsa verde mancata. Dai roghi autocovanti di gennaio 2017 ci stiamo mobilitando perché le amministrazioni locali comincino a risolvere il problema concretamente”. Il 19 marzo Consiglio Comunale Straordinario.

 

Parco Archeologico di Centocelle: domani Consiglio Comunale Straordinario

Sono più di 2 anni che il PAC è diventato un pericolo per la salute, più che una risorsa verde mancata. Dai roghi autocovanti di gennaio 2017 – che hanno sprigionato fumi tossici per 45 giorni – ci stiamo mobilitando perché le amministrazioni locali comincino a risolvere il problema concretamente.
Fino ad ora abbiamo visto ben poco, molti proclami e poca sostanza, il pericolo resta e il Parco è ancora scarsamente utilizzabile (33 ettari mal tenuti anzichè i 126 ettari totali)
Una dedizione constante, tanta energia proattiva e serietà nell’impegno per il Parco ha portato il nostro Comitato ad essere riconosciuto come interlocutore da un Amministrazione Comunale disattenta e incurante.
 
Con grande sforzo siamo riusciti ad ottenere un Consiglio Comunale Straordinario dedicato alle gravissime criticità del PARCO ARCHEOLOGICO DI CENTOCELLE domani martedì 19 ore 15,00/17,00.
 
Questo sarà probabilmente il punto più alto di questa vertenza (dal Ministro dell’Ambiente ci siamo già stati, ha detto che il problema è serio, ma la competenza è del Comune…).
Chiediamo il supporto dei media per dare forza alla nostra lotta.
 
Di seguito tre schede delle problematiche su cui vogliamo la risposta del Comune di Roma.
 
Comitato PAC Libero

Consiglio Comunale Straordinario dedicato al PAC
Martedì 19 marzo dalle ore 15 alle 17, sala Giulio Cesare
 Appuntamento alle 14.30 in Piazza del Campidoglio

 

 

9 marzo 2019 – Consiglio comunale straordinario “Gravissime criticità del Parco Archeologico di Centocelle”
 

BONIFICA E REALIZZAZIONE DEL PARCO

  1. La caratterizzazione e la bonifica dei rifiuti; l’Ordinanza n. 22/2017 della Sindaca è palesemente disattesa. I rifiuti presenti nel canalone sono tutti lì. Da accessi civici fatti a Sapienza l’attività di caratterizzazione rifiuti e pianificazione della bonifica affidata al Dipartimento Ingegneria Civile e Ambientale (DIBA) di Sapienza risulta fermo a giugno 2018, per assenza di direttive e collaborazione da parte del Dipartimento Tutela Ambientale e della Polizia locale. Questa attività preliminare, indispensabile per la bonifica, era stata affidata al DIBA per 39.000 € + iva, cosa si intende fare in proposito?

  1. Nel bilancio 2019 sono stai stanziati 500.000 € per la bonifica, come e quando saranno spesi?

  1. In seguito alla bonifica, che ci auguriamo avvenga in tempi rapidi, sarà possibile passare alla realizzazione del secondo stralcio (ulteriori 18 ettari di Parco sul versante Quadraro – via Centocelle)? I fondi stanziati, circa 3.300.000 €, ci sono ancora o sono andati persi? Quando saranno avviati i lavori? Sono stati risolti i problemi di proprietà dell’area sollevati ancora in Commissione Capitolina Cultura il 19 novembre 2018?

  1. In seguito alla realizzazione del secondo stralcio sarà possibile portare alla luce la sottostante villa romana e realizzare l’opportuna musealizzazione? I fondi stanziati, circa 2.500.000 €, sono ancora in bilancio o sono andati persi?

 

 

19 marzo 2019 – Consiglio comunale straordinario “Gravissime criticità del Parco Archeologico di Centocelle”
 

DELOCALIZZAZIONE DEGLI AUTODEMOLITORI
 

La presenza di 23 autodemolitori nell’area del Parco, oltre che fonte di inquinamento, rappresentano un pesante rischio per la salute nel caso di incendio, come già verificatosi il 16 luglio 2017 e il 22 maggio 2018.

Attualmente risultano senza concessione, sebbene molti aperti e attivi. Tale presenza è incompatibile con il vincolo paesaggistico che grava sull’area, secondo il D.Lgs. 24 giugno 2003 n. 209 “Recepimento della direttiva 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso” (corretto ed integrato dal D.Lgs. 149 del 22/02/2006 e confermato dall’art. 227 del D.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 comma 1 lett. c).

 

Il TAR del Lazio, interpretando un articolo della Legge di Stabilità della Regione Lazio (Art. 21 , comma 15: “ Ai sensi di quanto previsto dall’articolo 15, comma 3, del d.lgs. 209/2003 nonché per gli impianti la cui localizzazione è conforme, gli enti delegati ai sensi degli articoli 5 e 6 autorizzano la prosecuzione dell’attività secondo quanto stabilito dalle norme tecniche e dai requisiti dell’allegato 1 del medesimo decreto, indicando la tempistica di delocalizzazione e le specifiche prescrizioni nell’ambito dei singoli procedimenti, e comunque l’individuazione della delocalizzazione dovrà essere effettuata entro sei mesi e attuata entro un periodo massimo di ventiquattro mesi”), ha dato indicazione a Roma Capitale sulle modalità di rinnovo, per massimo 2 anni in attesa della delocalizzazione, delle concessioni, indicando come non ostativa la presenza del vincolo paesaggistico in virtù della temporaneità del provvedimento. Allo stesso tempo concede 20 giorni di tempo a Roma Capitale per “dettare le specifiche prescrizioni necessarie a rendere l’impianto conforme a legge”, lasciando quindi gli strumenti per selezionare gli impianti che rispettano la normativa ambientale, antincendio e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

Come intende procedere il Dipartimento Tutela Ambientale, competente in materia?

 

 

 

19 marzo 2019 – Consiglio comunale straordinario “Gravissime criticità del Parco Archeologico di Centocelle”

 

GLI ACCESSI

 

L’inaccessibilità del PAC da tre versanti su 4, escludendo gran parte dei potenziali frequentatori, con un solo accesso aperto su via Casilina, per altro non a norma secondo il Codice della strada. Un ingresso su vialeTogliatti è disponibile da più di un anno in seguito all’abbattimento di edifici abusivi disposto dalla Procura della Repubblica, ma il Municipio, nonostante le richieste, non ha provveduto a renderlo fruibile, sebbene i volontari abbiano tracciato un percorso che da lì porta all’area fruibile del PAC. A QUANDO L’APERTURA?

 

 

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