“Il Tav e la fine del mondo”

“Vedremo prima la fine del mondo che la fine del Tav.”, scrivono i No Tav in una bella lettera al ragazzi di Friday for Future, richiamando le denunce degli scIenziati sul poco tempo rimasto per ridurre la temperatura del pianeta prima di effetti disastrosi e irreversibili.

 

LA RIVOLTA DEI VERBI [LAURA FARSINI]
“Ho letto il vostro Ricominciamo da tre e mi son detta che non potevo non darvi un mio contributo; ma mi sono ricordata che ve l’avevo già dato in gennaio. Poi ho riletto; “La rivolta dei verbi contro i sostantivi”! Da qualche anno, in tutti i gruppi con cui lavoro, dentro o fuori dal carcere, insisto sulla necessità di questa “svolta”, che mi sembra essenziale E poi il discorso che fate sulla scuola… Mi sono fermata e sono andata a farvi un altro bonifico; piccolo (50 euro), ma con dentro tutta la mia gratitudine per gli strumenti che mi fornite e per la speranza che mi date in un momento come questo…”

 

IL TAV E LA FINE DEL MONDO

Ricorderemo a lungo il grido straordinario emerso dal basso in queste marzo: quello delle donne in tutto il mondo, il grido dei ragazzi e delle ragazze con Greta, infine, quello di sabato 23 marzo, proveniente dalla Marcia per il clima e contro le grandi opere inutili (dal Tap al Muos…). “Vedremo prima la fine del mondo che la fine del Tav.”, scrivono i No Tav in una bella lettera al ragazzi di Friday for Future, richiamando le denunce degli scIenziati sul poco tempo rimasto per ridurre la temperatura del pianeta prima di effetti disastrosi e irreversibili. Abbiamo bisogno ora di ribaltar e l’economia sviluppista e di prenderci cura, tutti e tutte, dei territori. “Qualsiasi politico che dica di combattere il cambiamento climatico dovrebbe immediatamente esprimersi non a favore ma contro quei progetti che aumenteranno le emissioni di CO2 nei prossimi cruciali 12 anni… “. “Siamo una delle valli più cementificate d’Europa… – aggiungono dalla Val di Susa – Siamo stanchi e arrabbiati… Nessuno più di voi può capire meglio questo slogan: La terra non si abusa, per noi non esiste una valle B…”. Insomma, non si tratta più di pregare i leader di occuparsi del clima, come ha detto Greta, ma solo di fargli sapere tre cose: il cambiamento del clima sta arrivando, “il vero potere appartiene alle persone…”, siamo molto arrabbiati
MOVIMENTO NO TAV
 

UN CLIMA INCANDESCENTE
Se andiamo a leggere i dati in modo critico e provando a decodificare il linguaggio degli esperti, sembra evidente che il periodo a disposizione per adottare misure immediate, consistenti e largamente condivise per arginare gli effetti dei cambiamenti climatici è meno della metà dei 12 anni indicati nel IPCC. Gli impegni politici proiettati in un orizzonte indefinito e le misure non incisive proposte solo per guadagnare tempo sono del tutto inaccettabili. Possiamo solo riporre le nostre speranze sui movimenti, a cominciare da quello dei giovani studenti che in queste ultime settimane ha riempito le strade e le piazze in tanti paesi, ma anch’essi non dovranno ridurre la loro attenzione e il loro essere protagonisti, almeno finché non saranno adottate misure concrete, immediatamente ope rative, specie nei paesi che inquinano di più
ALBERTO CASTAGNOLA
 

UNA NUOVA LEZIONE MAPUCHE A BENETTON
Non è certo la prima volta che i signori della maglieria italiana, delle autostrade e dell’immenso latifondo nelle terre “alla fine del mondo” ricevono una severa lezione dalla resistenza di un popolo che si ostinano a considerare “gente da museo”. Non era però mai accaduto, a nostra memoria, che a sancirlo fosse una istituzione dello Stato argentino. A maggior ragione, poi, se in un’aula di tribunale, insieme al castello di menzogne, ricatti e testimonianze false estorte con la corruzione e la violenza, cade nientemeno che l’oscuro disegno orchestrato dal Ministero della sicurezza di Patricia Bullrich: considerare “terroristi” i mapuche della provincia patagonica del Chubut, i compagni di lotta di Santiago Maldonado e Rafael Nahuel. Per una volta la giustizia dei tribunali riconosce i persecutori e i mandanti. Una delle donne mapuche assolte racconta in prima persona come ha vissuto questo storico processo che i media hanno oscurato con meticolosa determinazione. L’allegria di aver trovato, anche se per una volta, un po’ di giustizia in mezzo ad una persecuzione che comporta anni di dolore e morti trasmesse di generazione in generazione
REVISTA CITRICA
 

QUANDO LE BAMBINE VOGLIONO ESSERE MASCHI
“La mia classe. Una seconda. 20 bambini, di cui 10 femmine. La scorsa settimana ho letto un libro che affrontava il tema gli stereotipi di genere – scrive Penny, maestra – Mentre leggevo le bambine si avvicinano per sentire bene, sgranavano gli occhi … Alla fine della lettura c’è stato un borbottare dei maschi, un silenzio che pesava delle femmine … Propongo una lavoro: Scrivete, secondo voi, cosa possono fare i maschi e quello che possono fare le femmine. Ecco le risposte dei maschi …
PENNY

I VACCINI SONO PERFETTI COSÌ?
È possibile porre qualche dubbio a proposito della somministrazione dei vaccini per i bambini prematuri, la stessa dei militari adulti? È possibile ragionare sull’importanza della Medicina di precisione, cioè quella ad personam, che orienta sempre di più perfino la ricerca scientifica? È possibile contestare l’uso di un adiuvante come l’alluminio, riconosciuto come neurotossico e genotossico, nei vaccini? E, prima di tutto, è possibile evitare la trappola delle etichette, ad esempio quella terrorizzante come No Vax? Questa lettera di una “mamma per la libera scelta” a una sua amica merita davvero di essere letta e discussa con serietà e pacatezza
UNA MAMMA PER L A LIBERA SCELTA

I BAMBINI DESIDERANO LA NOSTRA PRESENZA
Esserci è spesso difficile nella nostra società ossessionata dalla velocità, distratta. I bambini ci insegnano il valore dell’esserci, antefatto della solidarietà concreta
DANIELE FERRO

STIAMO DIVORANDO LA TERRA
Due persone ogni tre soffrono oggi nel mondo di problemi seri legati a malnutrizione, denutrizione, eccesso di peso oppure obesità. Non è un problema generato solo dalle carestie africane o dalla dieta trash statunitense, nessun paese europeo è in condizioni di autosufficienza alimentare e gravissime sono le disuguaglianze sia a livello globale che dentro i singoli paesi. Lo spreco alimentare è un disastro ormai noto ma non riguarda solo il cibo che diventa rifiuto. In una definizione socio-ecologica vanno considerate anche altre forme di spreco, meno intuitive: la sovralimentazione oltre i fabbisogni dietetici raccomandati, la perdita di singoli nutrienti fondamentali, gli usi non alimentari di prodotti commestibili per l’uomo (come i biocombustibili), le perdite nette i nsite nell’alimentazione e nell’accrescimento degli animali allevati con prodotti commestibili, le perdite che avvengono prima dei raccolti e dei prelievi. Gli enormi effetti ambientali associati allo spreco alimentare derivano soprattutto dalle fasi di produzione del cibo, in particolar modo ciò avviene nei modelli intensivi, industriali e finanziarizzati. Dobbiamo riqualificare la produzione e prevenire le eccedenze. Nello studio Spreco alimentare. Approccio sistemico e prevenzione strutturale sono analizzate le connessioni più rilevanti tra sistemi alimentari e altri temi fondamentali
GIULIO VULCANO

LA ZONA GRIGIA NUTRE LA RABBIA DEI TRADITI
I fatti del mondo ci dicono che quanto di buono ha costruito la nostra civiltà non è una rendita acquisita per sempre, si può tornare indietro. La storia lo ha dimostrato diverse volte. Si può oltrepassare quella sottile zona grigia che ci separa dalla barbarie, regredendo giorno per giorno, perdendo di vista la natura, le amicizie, ciò che indissolubilmente ci lega come specie che ha a disposizione solo il mondo che abitiamo. Le parole conclusive di Primo Levi ne “I sommersi e i salvati” ce lo insegnano ancora: «È avvenuto, quindi può accadere di nuovo. Può accadere, e dappertutto»
ENZO SCANDURRA

SOLITARIO Y TRISTE FINAL
“In Italia, l’ascesa dei 5Stelle si conferma per quel che era: un fuoco di paglia, un cavallo di Troia per l’invasione definitiva delle destre estreme … L’Europa si appresta al proprio funerale di sostanza … Non ci sono più prospettive per la democrazia in occidente: ha fallito e, per vari decenni, non avrà altre chances … Ben venga l’azione della piccola Greta, … almeno sino a quando non viene divorata dai media e dai politici (il che, mi pare, stia già accadendo)…”
ENRICO EULI

MUORE IN CARCERE ZULKUN GEZEN
Era un militante del Pkk kurdo, Zulkun Gezen. Era stato condannato all’ergastolo 12 anni fa dalla giustizia dei tribunali turchi ed era in sciopero della fame, come moltissimi altri prigionieri politici kurdi, contro l’isolamento vendicativo in cui viene tenuto Abdullah Ocalan. L’11 gennaio scorso un nuovo appello internazionale ha chiesto la fine del regime di detenzione disumano cui viene sottoposto da 20 anni il leader kurdo nell’isola turca di Imrali
GIANNI SARTORI

GUAI AI POVERI. MA COME SIAMO FINITI?
La noncuranza con in cui trattiamo le questioni malattia/salute, il modo in cui stiamo affrontando l’invecchiamento galoppante della popolazione, è assolutamente incomprensibile, oltre che irresponsabile. La cosiddetta malasanità è molto più drammatica e strutturale di come ce la raccontano i media quando scoprono le formiche nei reparti ospedalieri o le garze che restano nello stomaco dopo un intervento chirurgico. In uno splendido editoriale tratto da Carmilla, Giovanni Iozzoli ci offre alcune considerazioni di (normale e insieme) straordinaria umanità ispirate da un recente attraversamento nei gironi grotteschi della sanità campana
GIOVANNI IOZZOLI

I GIORNI DI ATTO CONTRARIO
Le fotografie raccontano molto più di tante parole perché Atto contrario è stato ovunque accolto con entusiasmo e creatività. Malgrado incastrato in un mese di eventi straordinari – dall’8 marzo delle donne al 15 marzo dei ragazzi sul clima in attesa al 23 marzo contro le grandi opere inutili e dannose – in tutte le regioni sono state promosse iniziative per ribaltare razzismo e xenofobia. Ci sarà tempo per immaginare un altro #Attocontrario, migliorando questa prima esperienza: ora è il momento di ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a queste tre giornate

CAMBIARE L’ORDINE DELLE COSE
Decine di persone da tutta Italia si preparano al Forum Cambiare l’ordine delle cose: iscrivetevi subito. La redazione di Comune sarà presente sia sabato che domenica
ROMA, 30 E 31 MARZO

 

RIBELLARSI FACENDO: UN’AGENDA COMUNE

22 MARZO, CASERTA, SIAMO TUTTI CENTRO SOCIALE
Azioni e iniziative per l’Ex Canapificio sigillato dalle forze dell’ordine

23 MARZO, ROMA MARCIA PER IL CLIMA E CONTRO LE GRANDI OPERE
Appuntamento alle 14 in piazza della Repubblica

30/31 MARZO, ROMA CAMBIARE L’ORDINE DELLE COSE
Un grande forum nazionale dal basso per ribaltare le politiche migratorie

 

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