La riforma della Legittima difesa è “arretramento culturale e minaccia a sicurezza collettiva”

L’approvazione in via definitiva della riforma della cosiddetta “legittima difesa” preoccupa fortemente le organizzazioni che fanno parte della Rete Italiana per il Disarmo che vedono in essa un arretramento legale e culturale ed un’ulteriore minaccia per la sicurezza collettiva.

 

Comunicato ai media – Roma, 28 marzo 2019

Legittima difesa, Rete Disarmo: “preoccupati per arretramento culturale e minaccia a sicurezza collettiva”

Presa di posizione a seguito della approvazione definitiva al Senato della riforma della cosiddetta “Legittima Difesa”

L’approvazione in via definitiva di oggi al Senato della riforma della cosiddetta “legittima difesa” (Codice Penale, Articoli 52 e 55 e correlati) preoccupa fortemente le organizzazioni che fanno parte della Rete Italiana per il Disarmo che vedono in essa un arretramento legale e culturale ed un’ulteriore minaccia per la sicurezza collettiva.

Tralasciando specifiche valutazioni di natura più strettamente giuridica (la nuova norma riconosce “sempre” proporzionale e quindi non punibile l’uso di un’arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo per tutelare la propria o l’altrui incolumità, o per difendere i beni propri o altrui quando non c’è desistenza e vi è pericolo di aggressione) a preoccupare la Rete Italiana per il Disarmo è la connessione tra questa nuova forma di “legittima difesa” e la diffusione delle armi nelle nostre città e comunità. Una connessione che nel testo approvato è sia implicita sia esplicita e che, se unita alle difficoltà di controllo della diffusione di armi e a una tendenza sempre più marcata nel nostro Paese all’accesso a nuove licenze, comporterà ovviamente un deterioramento della sicurezza per tutti. Il testo votato prevede esplicitamente “l’uso di un’arma legittimamente detenuta” e è quindi falso affermare che la nuova norma non riguardi “l’uso delle armi” , mentre è corretto affermare che “la nuova legge non modifica le norme per la detenzione di armi” che restano come sono. Ed è proprio questo a preoccupare perché rimangono tali mentre è in corso una insensata e non veritiera deformazione della realtà da parte di alcuni media: secondo i dati ufficiali oggi in Italia vi sono più omicidi con armi legalmente detenute che omicidi per “furti e rapine” e dunque se c’è un’arma in casa è molto più facile che venga utilizzata per ammazzare un familiare (molto spesso donna) o un vicino che non per fronteggiare eventuali ladri.

Non è certo da una maggiore diffusione delle armi che potrà derivare una convivenza civile che è preludio alla riduzione dei delitti e delle minacce. Non è certo sulle armi che si può costruire una vera sicurezza collettiva e diffusa e in tal senso Rete Italiana per il Disarmo continuerà la propria azione su strade diverse rispetto a quelle votate oggi dal Parlamento cui chiediamo in un futuro prossimo un ripensamento rispetto a norme che sicuramente avranno un impatto negativo sulla vita di tutti i cittadini italiani.

 

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