“Decreto crescita: il silenzio-assenso per i beni culturali non c’è più ma…”

Il Consiglio dei Ministri del 4 aprile ha approvato il “Decreto crescita” e all’interno del corposo dispositivo possiamo rilevare, in particolare, tre notizie collegate ai temi dell’edilizia: una positiva e due negative.

 

Forum Italiano dei Movimenti
per la Terra e il Paesaggio

 

 

Il Consiglio dei Ministri del 4 aprile ha approvato il “Decreto crescita” e all’interno del corposo dispositivo possiamo rilevare, in particolare, tre notizie collegate ai temi dell’edilizia: una positiva e due negative. La notizia positiva è che, all’ultimo momento, il decreto non contiene più la norma sul “silenzio-assenso“ – precedentemente prevista nelle bozze preliminari – per i lavori edili relativi agli immobili di interesse culturale vincolati ai sensi del Codice dei Beni culturali e del Paesaggio, che si sarebbe dimostrata devastante per le sorti delle nostre testimonianze artistiche, rendendo obbligata la risposta delle competenti Soprintendenze entro 60 giorni (o 90 o 120 giorni, a seconda delle bozze presentate).
Nel Decreto crescita approvato restano, invece, due altri punti controversi: in primis, le dismissioni di immobili di proprietà degli enti locali, che vanno così ad aggiungersi al piano monstre di dismissioni già previsto per quelli di proprietà statale: le Privatizzazioni restano lo strumento più rapido per fare cassa, insomma (siamo alle solite…).
Ma un altro elemento preoccupante lo troviamo nel comma 2 dell’articolo 26 relativo ad una drastica riduzione dell’ambito di applicazione delle disposizioni inerenti la distanza tra fabbricati, ovvero il rispetto della distanza tra pareti finestrate e pareti di edifici antistanti…
 

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Nel 2018 è stato il monumento più visitato dell’Italia del sud e il secondo dell’intero Paese, con un incremento di turisti del 7,78% rispetto al 2017 e quasi 4 milioni di visitatori: una cifra davvero ragguardevole, indice dell’interesse e gradimento di una vasta platea di turisti di tutto il mondo.
Nonostante i brillanti risultati, l’amministrazione comunale anzichè provare ad immaginare ulteriori margini di sviluppo facendo perno proprio sulle unicità del gettonatissimo sito, venga “folgorato” dall’idea di abbellire (si fa per dire…) il luogo con una ruota panoramica. Un parco del divertimento (simile a centinaia di altre realizzazioni ovunque) all’interno di uno dei più preziosi parchi archeologici del mondo

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Vertenza Apuana: le cave salvate dal 58bis ricorrono al TAR. Vogliono il Far West, con lo sceriffo complice

Gli Imprenditori del settore lapideo hanno fatto ricorso contro l’art. 58 bis della LR 54/2018, presentato congiuntamente al TAR da Confindustria e da ben 27 cave di Carrara schierandosi apertamente contro il parere dell’Avvocatura Regionale, che aveva chiarito che l’abituale prassi di “sanatoria” comunale a posteriori per i cavatori che avevano scavato al di fuori del perimetro autorizzato dal piano d’escavazione era ed è inammissibile: infatti, lo scavo di oltre 1000 m 3 al di fuori del perimetro autorizzato comporta la decadenza dell’autorizzazione. Senza se e senza ma.
Auspichiamo pertanto che il TAR respinga per manifesta infondatezza l’ingrato ricorso di Confindustria e delle 27 cave carraresi che, comunque, per le pretese evocate, resterà agli annali come un’onta indelebile sull’imprenditoria lapidea locale…

 

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Risposta ai barbari nemici del Parco d’Abruzzo

Il primo aprile, all’apertura del Centro visita del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise a Pescasseroli, è stato ritrovata sull’inferriata di recinzione una testa di agnello scuoiata e sanguinante e un foglio con insulti e minacce al responsabile del servizio tecnico, Andrea Gennai.
La scritta contiene un esplicito riferimento alle demolizioni e, pertanto, un chiaro riferimento alle attività di repressione di abusi messe in atto dall’Ente, che prende di mira il responsabile dell’ufficio direttamente impegnato nei procedimenti…

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Nuovi soggetti del conflitto sociale: i movimenti territoriali

I movimenti veicolano una conflittualità “nuova”, si situano lungo le faglie che in un contesto dinamico si aprono nel terreno del conflitto sociale; in questo senso, i movimenti costituiscono la cartina di tornasole delle trasformazioni e delle tensioni che attraversano la società, molto spesso sono la prima voce a rivendicare diritti in fieri, a evidenziare contraddizioni, a esprimere bisogni ovvero a sollevare un conflitto. Le fratture sociali assumono contorni inediti, nascono nuovi soggetti collettivi, si modificano gli strumenti di azione: i movimenti rivoluzionano i modi e gli obiettivi della protesta.
Il territorio è il motivo per il quale e nel quale nasce un movimento: è la ragione scatenante il movimento e, al contempo, lo spazio fisico nel quale il movimento si organizza. Ciò non implica, peraltro, la qualificazione delle mobilitazioni come Nimby (Not In My Back Yard) e neppure la loro configurazione come esclusivamente locali

 

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Manifesto per l’Anima e l’Ambiente (MAA)

Può esistere una società incentrata sull’armonia tra Uomo e Natura? Un Manifesto intende dimostrare di sì. Le istruzioni in esso riportate si rivolgono anzitutto all’individuo. Perché, riprendendo un’affermazione del grande psicanoalista Carl Gustav Jung, un insieme d’individui immaturi non potrà mai dare una società matura. Tuttavia, anche le regole giuste e correttamente integrate aiutano l’individuo a sviluppare il suo senso morale e a crescere interiormente. Occorre quindi giocare su entrambi i fronti. E la via più efficace che permette di incidere sia a livello individuale, sia a livello collettivo è… l’esempio. Quella stretta di mano, quel patto con la Natura e con l’Anima procede dall’esempio…

 

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