“Abbiamo bisogno di riscoprire, difendere e reinventare quelle pratiche vernacolari, informali e poco codificabili, fondate sull’esperienza locale. Abbiamo bisogno di aprire campi di riflessione inediti, immaginare mondi nuovi con lo sguardo dei più deboli e mettere in discussione dogmi […]”.
TUTTI PER TUTTI [CARLO RIDOLFI, RETE DI COOPERAZIONE EDUCATIVA]
“… Com’è noto a chi abbia letto uno di quei romanzi senza i quali la nostra vita sarebbe ben peggiore, i tre moschettieri erano quattro e fra di loro ricordavano sempre che è necessario continuare a battersi per le cause in cui si crede, raddoppiando energia e coraggio soprattutto quando sembrerebbero cause perse. Tutti per tutti, verrebbe da dire. Insieme, ancora una volta e per il prossimo lungo tempo che ci attende…”
UN ATTO CONTRARIO FONDATIVO DI MOLTI ALTRI [SERGIO SEGIO]
“Aderisco a partecipo alla campagna di Comune, convinto che sia sempre tempo e caso di ripartire quando si ha l’ambizione – e la vitale necessità – di promuovere cambiamento: anzitutto cercando di esserlo, nel proprio piccolo e con le proprie forze, quali che siano. È questo, specie di questi tempi, un atto contrario fondativo di molti altri e capace, di per sé, di mettere in comune. Sapendo che quel “tre” da cui ci si propone di ricominciare è numero perfetto, sintesi di pari e di dispari…”
[CARLO RIDOLFI E SERGIO SEGIO HANNO ADERITO A RICOMINCIAMO DA 3]
Abbiamo bisogno di riscoprire, difendere e reinventare quelle pratiche vernacolari, informali e poco codificabili, fondate sull’esperienza locale. Abbiamo bisogno di aprire campi di riflessione inediti, immaginare mondi nuovi con lo sguardo dei più deboli e mettere in discussione dogmi, ad esempio quello secondo cui la creazione dello Stato è stato un momento fondamentale per il progresso dell’umanità. Ma abbiamo bisogno anche di accogliere incertezza e complessità per non affidarci unicamente alle infallibili ricette della tecnica e della scienza e per rifiutare il dominio della produzione mercantile in cui la forma Stato svolge ancora oggi una funzione centrale. James Scott, già noto per un testo che ha segnato la storia del movimenti sociali (Il dominio e l’arte della resistenza), definisce quelle conoscenze pratiche legate ai territori mētis e in Lo sguardo dello Stato argomenta i n modo brillante, approfondito e interdisciplinare perché sono così importanti per cambiare il mondo JAMES C. SCOTT
Dobbiamo smettere di pensare che i cambiamenti importanti nella società passino per leader carismatici e parlamenti. È tempo di pensare e fare politica senza le gabbie della crescita, della meritocrazia, del lavoro salariato GIUSEPPE CAMPAGNOLI
L’ARTE COME VOCE DEI SENZA VOCE
Il suo grido nasce da incontri della vita quotidiana nelle terre di confine tra Usa e Messico. L’arte di Malaquías Montoya, artista chicano (statunitense di origine messicana), espone gli spettatori a verità scomode e non è mai un’esperienza passiva perché chiede empatia con i pensieri di coloro che vivono in basso. L’ultima potente e commovente mostra di dipinti e stampe è intitolata Mujeres que he Encontrado: le donne sull’autobus dirette a casa dopo aver lavorato per una lunga giornata; le madri piegate sui campi; le donne impaurite che attraversano confini disegnati da quelli che sono in alto… BILL BERKOWITZ
IN AMBULATORIO UN GIORNO HO CONOSCIUTO BINTA
Il giorno dell’iscrizione alla scuola media di Binta, i racconti di Maiga sulla terra di confine tra l’Africa nera e quella araba, il grido del Forum sociale mondiale di Bamako, le meravigliose biblioteche del deserto della Mauritania… Gli ambulatori e le scuole di italiano per migranti restano straordinari spazi di relazioni sociali nei quali emergono ogni giorno sguardi nuovi sul mondo, come dimostra il libro di Claudia Berton Nel mondo alla rovescia: appunti da un ambulatorio per immigrati, di cui pubblichiamo un paragrafo CLAUDIA BERTON
UNA VALIDA UTOPIA CONTRO LA CATASTROFE
Cosa possiamo fare qui e ora contro il riscaldamento globale? Possiamo vivere come facciamo attualmente senza combustibili fossili? Parte da queste domande una lettera-appello di alcuni ricercatori francesi che sta facendo il giro della rete, per accompagnare la mobilitazione mondiale cominciata a metà marzo. Secondo i ricercatori si tratta di creare connessioni tra conoscenze disperse per cambiare in profondità le modalità dell’attuale funzionamento socio-economico. Si tratta, ad esempio, di “accettare l’intermittenza e cioè il fatto che non avremmo energia a volontà ogni giorno”, di “riflettere su ciò che è il lusso e ciò che è il bisogno”, di contribuire a costruire subito una società ugualitaria, di rifiutare l’idea di quelli che “sono in alto” per i quali la sobrietà fa rima con tristezza, “perché per loro la felicità è avere uno yacht…”. Forse il 15 marzo 2019 è iniziato l’anno uno AA.VV.
DILEMMI PER I GIOVANI ECOLOGISTI
Non saranno certo gli esponenti politici italiani, europei e mondiali a dare risposte (o almeno una sponda) utili al movimento di giovanissimi ecologisti noto ormai come Friday for future. Per provare a crescere, quel movimento dovrà organizzarsi e decidere che cammino vuole percorrere. Ha di fronte almeno due vie: quella rivendicativa, che però non troverà controparti credibili con cui negoziare, e quella costruttiva: si comincia con le cose che si è capaci di fare dove si sta – nella scuola, nel condominio, nel quartiere, nella città – per poi progettare i cambiamenti veri, necessari e urgentissimi. In questo caso, le controparti, molte e agguerrite, si faranno sentire al più presto, svelando con chiarezza chi sta da una parte e chi dall’altra. Sarà indispensabile, però, porsi anche altri problemi: conciliare una visione globale con pratiche e mobilitazioni locali su progetti conc reti; unire la dimensione ambientale e quella sociale; affrontare il nodo della relazione tra scienza e politica senza delegare e delegittimare la presunzione di un credito scientifico per un’economia che conosce solo le ragioni del denaro e del prezzo GUIDO VIALE
Il voto europeo è ormai vicinissimo e l’eterno mantra della riduzione delle tasse deve occupare come sempre i titoli di testa della discussione sui programmi. La parte del leone la fa ovviamente la flat tax, la grande promessa leghista che prevede una stessa aliquota per chi guadagna 20mila euro l’anno e per chi ne guadagna 200mila. Secondo certe teorie è bene che i soldi rimangano in tasca a chi ne ha molti per avere chi investe invece che consumare. E poiché l’investimento è ritenuto sinonimo di crescita, la conclusione è che la concentrazione fa bene alla collettività. Niente di più assurdo, se si ha la pazienza di verificare le conseguenze reali delle disuguaglianze nella società FRANCESCO GESUALDI
Il 70 per cento degli acquisti alimentari in Italia avviene in un esercizio della Grande distribuzione: il supermercato è in realtà il terminale di un intreccio di rapporti produttivi, sociali ed economici di cui il cittadino acquirente finale non sa nulla. Ad accendere un faro su questo universo arriva Il grande carrello, il libro di Fabio Ciconte (dell’associazione Terra!) e di Stefano Liberti: la storia dello straordinario inganno dell’insalata in busta, degli agricoltori che subiscono l’impatto degli sconti e del sottocosto, delle vite precarie di braccianti sfruttati e della ossessiva ricerca di strategie capaci di fidelizzare i clienti FRANCESCO PANIÈ
La distruzione dei boschi provocata dagli europei, la scoperta di gas e petrolio, l’aumento della popolazione, il crollo del prezzo del petrolio, i rischi di avvelenamenti irreversibili, il ruolo delle imprese straniere… La fine del sistema Bouteflika resta un processo complesso. “Per ora, il cambiamento in Algeria è avvenuto pacificamente e apparentemente senza interventi esterni – scrive Miguel Martinez – Ma ci permettiamo di dubitare che un nuovo governo sia in grado di affrontare il meccanismo che incombe sull’Algeria. E sono oltre 40 milioni di persone alle porte dell’Europa…” MIGUEL MARTINEZ
Autonomia è una parola preziosa, pensiamo ad esempio a quanto sia rilevante per l’azione e il pensiero critico dei movimenti sociali. La sua ascendenza etimologica, ricorda Renata Puleo, piega il nomos, il corpo delle norme, verso il soggetto quale autore o co-autore delle stesse: ma seguire la propria regola in realtà è un processo più che un obiettivo da raggiungere una volta per tutte, “come è evidente nella lunga fase evolutiva di ogni nato da donna, la cui uscita dalla minorità è un accidentato percorso di affrancamento e di accettazione dei limiti”. Un processo relazionale. In quanto tale l’autonomia è una facoltà sempre potenziale e a rischio. Come dimostrano le recenti vicende sulla regionalizzazione dell’istruzione, se c’è un ambito in cui questa parola è stata usurata e intrecciata con l’ossessione delle valutazioni, è nel sistema scolastico RENATA PULEO
STRAVOLGIAMO I FINALI, RIVOLTIAMO I PERSONAGGI
«Come facciamo a cambiare la costruzione sociale per cui una famiglia vale più di un’altra? Per cui una ragazza non è necessariamente debole e un ragazzo non si deve preoccupare di metterla in salvo? Come facciamo – scrive Penny, maestra – a far sì che le femmine non siano considerate, come ha detto oggi un bambino, esperte di sentimenti e un maschio no? E il suo compito debba solo essere quello di mostrarsi forte? E quando non lo è? Quale senso di frustrazione potrebbe raggiungerlo se venisse lasciato o rifiutato? Potrebbe minacciare, uccidere o che altro?… Credo che una possibilità sia quella di iniziare a raccontare la verità, narriamo fiabe, favole e storie che non siano già scritte. Stravolgiamo i finali, rivoltiamo i personaggi….» PENNY
RIBELLARSI FACENDO: UN’AGENDA COMUNE
12/14 APRILE, TREZZANO SUL NAVIGLIO-MI L’ECONOMIA È DI CHI LAVORA
Incontro euromediterraneo da Ri-Maflow sul lavoro autogestito
13 APRILE, PADOVA MIRAGGIMIGRANTI
Convegno, spettacolo teatrale, dibattito e “stanze di vita educativa” con Rce
13 APRILE, DAJE MONTEROTONDO
Una campagna per un nuovo welfare comunitario
14 APRILE, ROMA FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLA ZUPPA
Casale Garibaldi: “Riscalda la zuppa, non il pianeta”
FINO AL 14 APRILE, ROMA VIVA SAN LORENZO
Festival della cultura diffusa promosso dalla Libera Repubblica di San Lorenzo
16 APRILE, BOLOGNA UN CORSO CON SILVIA FEDERICI
“Caccia alle streghe e capitale”
2 MAGGIO, RIMINI ARRIVANO I PACIFICI
Al parco Marecchia, i pacifici della primaria Montessori