Roger Waters condanna il silenzio dei media su messa in scena dell’attacco chimico in Siria

Roger Waters, co-fondatore di Pink Floyd, ha deplorato che nei media non ci sia stata nessuna eco sul fatto che “l’attacco chimico” avvenuto a Douma sia stato un montaggio.

 

“Dove sono i titoli di giornale?”: Roger Waters condanna il silenzio dei media sulla rivelazione della messa scena dell’attacco chimico in Siria

L’ex leader dei Pink Floyd condanna le persone “confortevolmente intorpidite” nel momento in cui sono stati rivelato i dettagli sulla messa in scena del presunto attacco chimico dell’aprile 2018 in Siria.

Roger Waters, co-fondatore di Pink Floyd, ha deplorato che nei media non ci sia stata nessuna eco sul fatto che “l’attacco chimico” avvenuto a Douma sia stato un montaggio, anche se qualche giorno fa è trapelato un rapporto compromettente sull’Organizzazione per la proibizione e la proliferazione di armi chimiche (OPCW).
 
L’attivista e musicista britannico ha ricordato che il 7 aprile 2018, il Fronte di Al Nusra o i White Helmets – “o chi per esso” – hanno organizzato un attacco con armi chimiche in quella città siriana. “Non dovevi essere un segugio per annusare il topo”, ha scritto Waters su Facebook.
 
L’ex leader dei Pink Floyd condanna Stati Uniti, Regno Unito e Francia che hanno “ignorato la puzza di topo” e, per rappresaglia, hanno bombardato il paese arabo a lungo prima che ci fosse un rapporto ufficiale della OPCW su quanto accaduto sul luogo.
 
Il documento pubblicato ha scartato che ci fosse con sarin e ha suggerito che solo cilindri con il cloro sono stati trovati sul posto, potrebbero essere stati scaricati dagli elicotteri governo Bashar Assad.
“[Questo] sembrava molto falso per noi, sentiamo l’odore dei topi”, ha detto il musicista.
 
Ora che un nuovo rapporto trapelato dall’OPCW fa notare che è molto probabile che i cilindri non siano stati lanciati da aerei siriani, ma posti manualmente sul sito, Waters ha espresso la preoccupazione che condivide con altri artisti: “Dove sono i titoli di giornale?”
 
L’attivista sottolinea che il problema verrà probabilmente ignorato dai media. “Viviamo in un incubo distopico in cui il ‘grande fratello’ di tipo narrativo, e l’esclusiva responsabilità delle persone è quello di rimanere comodamente intorpidito, o disagio insensibile e sordo e muto cazzo”, si lamenta Waters.

https://www.youtube.com/watch?v=Q4p6DM7mBiM

da: www.lantidiplomatico.it

 

Sharing - Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *