[Rete Ambientalista] La vera storia di come i Pfas hanno -dolosamente- contaminato l’Italia

Rassegna del 28/08/2023

 

La vera storia di come i Pfas hanno -dolosamente- contaminato l’Italia. J’accuse: enormi responsabilità di Magistratura e Istituzioni. Oggi siamo ad un punto di svolta.

La storia delle lotte dal 1990 in Italia contro i Pfas è compresa nelle circa 500 pagine del Dossier “Pfas. Basta!”: a cura di Lino Balza del “Movimento di lotta per la salute Maccacaro”. E’ disponibile a chi ne fa richiesta. Clicca qui la sintesi cronologica, in particolare comparata tra Solvay/Piemonte e Miteni/Veneto, che così conclude:

“L’assenza di una legge nazionale non giustifica né assolve le gravi responsabilità delle Autorità locali: non è un alibi.  Una legge come l’ex DDL Crucioli non pare praticabile a breve nell’attuale quadro politico. Denunciamo il vuoto:  la calamità mondiale dei Pfas (Forever Pollution Project denuncia oltre 17mila siti contaminati da Pfas in Europa) ha in Italia le sue punte di iceberg nei disastri ambientali e sanitari (stigmatizzati anche dall’ONU) del Veneto (made in Miteni di Trissino) e del Piemonte (Solvay di Spinetta Marengo), ma ormai non lascia indenne nessuna regione della penisola: Lombardia, Toscana, Lazio, Trentino eccetera, come abbiamo più volte documentato sul nostro Sito www.rete-ambientalista.it”.

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Ha riaperto la bocca ma non sull’uranio impoverito.

Non dimentichiamo la strage degli ordigni con “Uranio impoverito”: 340 soldati italiani morti e 4mila malati. Ricordiamola proprio mentre spopola il generale Roberto Vannacci che proietta il suo libro in testa alle classifiche di vendita. In questo libro egli nasconde di aver presentato alla Procura di Roma e alla Procura presso il Tribunale militare della Capitale un pesante esposto contro gli alti comandi militari: “I soldati in Iraq furono esposti a uranio impoverito. Dopo le mie denunce ci sono stati atteggiamenti prevaricatori e vessanti nei miei confronti”. Nel mirino rientrava Sergio Mattarella che, quando era ministro della Difesa tra il 2000 e il 2001, ridimensionava: “I rischi non sono provati, la terra in Kosovo non è inquinata, e poi sono armi ritenute legittime dalle leggi”. Dopo di che, la carriera del pluridecorato generale subisce una improvvisa svolta, “amoveatur ut promoveatur”: Addetto alla Difesa all’ambasciata italiana a Mosca e infine imbavagliato presso l’Istituto geografico militare di Firenze. Ora ha riaperto la bocca, ma non sull’uranio impoverito.

Santoro sfida sinistra e M5S: “Serve una lista pacifista”.

Tra i cinquestelle e i rossoverdi non c’è consapevolezza della gravità di questa guerra, che sta distruggendo l’Europa, e delle conseguenze che sta già determinando in campo economico e sociale. Perciò è urgente dare rappresentanza al popolo della pace. Serve una lista pacifista alle Europee”. L’appello ultrapacifista è lanciato da Michele Santoro insieme a Luigi de Magistris, Raniero La Valle e Ginevra Bompiani. Clicca qui.  In foto: Il possibile logo della lista.

Inquinamento Navale e Crocierismo in Italia.

Sul Dossier di “Ambientevenezia” (clicca qui) le notizie sul crocierismo e sull’inquinamento navale, con foto, documenti e petizioni, su quello che succede nelle città portuali: Porto Marghera, Chioggia, Trieste, Ancona, La Spezia, Livorno, Genova.

Più servizi meno servitù a Genova.

In merito al trasloco dei depositi liquidi chimici, 300 mila-400 mila tonnellate/annodal quartiere genovese di Multedo al bacino portuale di Sampierdarena, contrastato dai cittadini, il procedimento di Valutazione di impatto ambientale (VIA) sarà di competenza del ministero dell’Ambiente e non della Regione Liguria.

AIA ILVA: non facciamoci fregare.

Per lo stabilimento siderurgico ILVA arriva a scadenza l’AIA, ossia l’Autorizzazione Integrata Ambientale. Concessa nel 2011 e riesaminata nel 2012 dopo l’intervento della magistratura, è stata poi prorogata più volte perché non riuscivano ad attuarla. E i sostenitori della “decarbonizzazione” adesso accetteranno altri 12 anni di carbone autorizzato dal ministro nella cokeria che lancia benzene sul quartiere Tamburi? Cosa vogliono fare Comune, Provincia e Regione. Clicca qui Peacelink.

Cingolani eterno secondo al Premio Attila.

Il quasi “Premio Attila” Roberto Cingolani è stato indagato dalla procura di Roma per abuso d’ufficio in quanto, quale ministro della Transizione ecologica nel governo Draghi, nel 2022 concesse l’autorizzazione Aia sullo stabilimento Solvay di Rosignano con cinque anni di anticipo rispetto alla scadenza naturale dell’autorizzazione precedente, pur consapevole degli irrisolti rischi ambientali e del mancato rispetto delle normative. All’epoca Cingolani era stato accusato anche di conflitto di interessi in quanto era stato in rapporti (non commerciali: senza finanziamenti fra le parti) con la multinazionale Solvay nella sua veste di responsabile della ricerca e innovazione della multinazionale (statale) Leonardo…  conflitto che già Beppe Grillo aveva escluso quando l’aveva voluto ministro.

ThyssenKrupp Ma era omicidio volontario.

Dopo 5726 giorni, dopo tanto correre, scappare dalla giustizia ha varcato la soglia del carcere Harald Espenhahn, il manager tedesco condannato per omicidio colposo (derubricato da doloso, tale era) per la morte di sette operai dello stabilimento ThyssenKrupp di corso Regina Margherita, a Torino, durante un incendio scoppiato nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007. Una sentenza arrivata in via definitiva nel 2016 ma mai eseguita a causa dei continui ricorsi che l’imputato ha fatto alla giustizia tedesca per evitare il carcere. Clicca qui.

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Sito: www.rete-ambientalista.it

 

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