In Italia la green economy sta registrando alcune criticità. Le emissioni di gas serra non calano da 5 anni; i consumi di energia sono tornati a crescere, l’aumento delle rinnovabili si è quasi fermato negli ultimi 5 anni.
Al via oggi gli stati generali della Green Economy 2019
ECCO LO STATO DI SALUTE DELL’ITALIA GREEN
IN DIFFICOLTÀ EMISSIONI CO2, RINNOVABILI E CIRCULAR ECONOMY
La Relazione sullo Stato della Green Economy 2019 rileva alcune criticità emergenti: le rinnovabili crescono poco, aumentano le emissioni delle nuove auto, crescono i consumi di energia. Ronchi: “sostenere le eccellenze, recuperare le criticità”
In Italia la green economy sta registrando alcune criticità. Le emissioni di gas serra non calano da 5 anni; i consumi di energia sono tornati a crescere, l’aumento delle rinnovabili si è quasi fermato negli ultimi 5 anni, l’ecoinnovazione non decolla, il parco auto italiano resta il più “denso” d’Europa (640044 auto ogni 1.000 abitanti), le emissioni delle nuove auto aumentano dal 2018 e peggiora il tasso di circolarità.
Questa fotografia dell’Italia delle green economy è contenuta nella Relazione sullo Stato della Green Economy presentata in apertura degli Stati Generali della Green Economy, il summit verde dedicato quest’ anno a “Green New Deal e sfida climatica: obiettivi e percorso al 2030”, promosso dal Consiglio Nazionale della Green Economy in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e con il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico e della Commissione Europea, che si svolge alla Fiera di Rimini di Italian Exhibition Group, nell’ambito di Ecomondo.
“Sono registrate alcune eccellenze italiane nel campo della green economy – ha detto Edo Ronchi del Consiglio Nazionale della Green Economy – ma emergono anche molte criticità: sostenere le eccellenze e recuperare le difficoltà è la via da perseguire per lanciare un concreto Green New Deal in Italia. Nulla ha potenzialità di sviluppo comparabili con quelle della Green Economy che se adeguatamente promosse ed estese, potranno trascinare investimenti e nuova occupazione”.
Sono 9 le tematiche strategiche individuate per valutare l’andamento dei Paesi per quanto riguarda la Green Economy: emissioni di gas serra; risparmio ed efficienza energetica; fonti rinnovabili; economia circolare ed uso efficiente delle risorse; eco-innovazione; agricoltura; territorio e capitale naturale; mobilità sostenibile; green city.
Emissioni di gas serra
Le emissioni dal 2014 sono tornate a crescere; nel 2017 le emissioni si sono attestate a 428 MtCO2eq, un valore di poco superiore a quello registrato nel 2014, nel 2018 le emissioni non accennano a diminuire, attestandosi intorno alle 426 MtCO2eq, e anche i dati del primo semestre del 2019 indicano un aumento. Responsabile è il settore dei trasporti.
Risparmio ed efficienza energetica
Tra il 2014 e il 2017 il consumo lordo di energia è tornato a crescere da 166 a oltre 170Mtep e nel 2018 è cresciuto più del Pil, a fronte di un +0,9% di Pil è aumentano del 2% con un conseguente aumento di intensità energetica e di bolletta energetica. Nel 2018, analogamente al fabbisogno energetico lordo, anche i consumi finali hanno registrato un aumento dell’1,5%; trainanti sono stati i trasporti con un aumento del 3,2% dei consumi finali, il tasso di crescita più alto del settore degli ultimi vent’anni.
Fonti rinnovabili
La quota di rinnovabili è cresciuta di un solo punto percentuale in 5 anni, ma l’ Italia resta sempre prima fra i grandi Paesi europei per fonti rinnovabili. Con circa 22 Mtep, hanno soddisfatto il 18,3% del fabbisogno energetico interno, contro il 17,5% della media europea, il 17,5% della Spagna, il 16,3% della Francia, il 15,5% della Germania e il 10,2% del Regno Unito. Anche se nei trasporti l’uso delle rinnovabili è ancora marginale, la produzione di biometano è triplicata nel 2018.
Economia circolare ed uso efficiente delle risorse
Il tasso di circolarità è peggiorato in Italia che si classifica al terzo posto dopo Francia e Regno Unito, anche se prima della Germania. Per il riciclo dei rifiuti, l’Italia si colloca al secondo posto dietro alla Germania e supera di due punti percentuali la media UE.
Ecoinnovazione
L’Italia è al 22simo posto in Europa per spesa ambientale in R&S che è scesa del 17% tra il 2010 e il 2017. Quella pro capite è di soli 8,7 euro molto al di sotto di quella della zona euro, 14,4 euro. Per la digitalizzazione è al 24simo posto su 28 paesi.
Agricoltura
Con un valore aggiunto dell’agricoltura pari a 32,2 miliardi di euro, l’Italia si trova al vertice della classifica europea 2018, mentre in termini di valore della produzione è seconda solo alla Francia. Le superfici coltivate col metodo biologico ammontano nel 2017 a quasi 12,6 milioni di ettari, con un incremento di circa il 25% rispetto al 2012. L’Italia si colloca al secondo posto dietro alla Spagna. L’Italia è inoltre prima al mondo per quantità di produzioni a indicazione geografica.
Territorio e capitale naturale
Ancora 51 chilometri quadrati di territorio consumati in Italia nel 2018, in media circa 14 ettari al giorno, e nel territorio delle 14 città metropolitane si concentra più di un quinto del suolo artificiale. L’Italia è uno dei Paesi europei più ricchi di biodiversità, con una flora vascolare costituita da oltre 6.700 specie – il 20,4% delle quali endemiche – e una fauna composta da circa 58.000 specie, con una percentuale di endemiche pari a quasi il 30%.
Mobilità sostenibile
L’Italia è il paese europeo col tasso più alto di auto, 644 per 1.000 abitanti nel 2018 in aumento rispetto al 2017. Nei primi otto mesi del 2019, le emissioni medie specifiche delle nuove auto immatricolate sono aumentate a quasi 120 gCO2/km, il 5,5% in più rispetto allo stesso periodo di un anno fa. La penetrazione di auto elettriche è scarsa: meno di 10.000 auto vendute (68.000 in Germania), per le e-bike è il quinto mercato europeo. La maggior parte dei bus pubblici è molto anziana ed è alimentata ancora a diesel. Gli e-bus sono presenti in città come Milano, Torino, Bergamo e Cagliari.
Green City
Le alte temperature sono il pericolo climatico più urgente per le città in termini di rischi per la vita umana; per contrastare ed adattarsi ai cambiamenti climatici in Italia nelle città su 376 azioni complessive 358 sono riferite alla mitigazione e solo 18 all’adattamento.
Rimini, 5 novembre 2019
Ufficio stampa Stati Generali della Green Economy