Il Partito dei Lavoratori (PT) ha iniziato il suo settimo Congresso Nazionale venerdì a San Paolo con la presenza dell’ex presidente brasiliano, Luis Inacio Lula da Silva, appena scarcerato dopo un annoe mezzo di detenzione ingiustificata.
Durante un suo intervento l’ex sindacalista e presidente brasiliano ha messo in risalto l’eroica resistenza del popolo venezuelano minacciato e attaccato dall’imperialismo statunitense sempre più vorace delle risorse naturali del Venezuela.
“Después de lo que vimos en Bolivia debemos tener orgullo de todo lo que resistió el pueblo venezolano para no entregarse a los caprichos del gobierno estadounidense”, dice @LulaOficial en el #7CongressoPT pic.twitter.com/lJKAoPzaMr
— Nacho Lemus (@LemusteleSUR) November 23, 2019
«Dopo quello che abbiamo visto in Bolivia, dobbiamo essere orgogliosi di tutto ciò a cui il popolo venezuelano ha resistito per non arrendersi ai capricci del governo degli Stati Uniti».
Una resistenza, come evidenzia Lula, che risata ancor di più nei suoi aspetti di vero e proprio eroismo alla luce di quanto avviene in Bolivia dove un golpe, con il chiaro intervento statunitense, vuole distruggere quanto costruito negli ultimi 14 anni da Evo Morales.
In Bolivia le lancette sono state riportate indietro ai tempi delle dittature militari.
Repressione feroce, di lavoratori, contadini e indigeni; fanatismo religioso, razzismo e odio di classe spadroneggiano promossi da quelle élite che Evo Morales è riuscito sempre a sconfiggere sul terreno elettorale. Per questo hanno giocato la carta del golpe con il sostegno di Stati Uniti e OSA.