I salviniani occulti e la sinistra miope

Possibile che nessuno si sia accorto e abbia avuto il coraggio di commentare il gioco pesante che tutta la grande informazione di regime, televisiva e cartacea, conduce quotidianamente accanendosi sia contro i singoli provvedimenti che sugli ‘innaturali rapporti’ tra i due partiti di governo, il PD e il Movimento 5 Stelle?

Non ci riferiamo qui alla stampa di destra che, com’è ovvio, combatte la sua battaglia contro il Conte 2, ma a tutti quei personaggi che popolano come ‘esperti’ le TV di stato o berlusconiane e La 7 o scrivono sui giornaloni che storicamente hanno sempre svolto una funzione favorevole ai governi ‘perbene’. Perchè stavolta, pur deprecando il salvinismo, costoro scrivono e dicono, un giorno sì e l’altro pure, che il governo è precario, che i provvedimenti sono pasticciati, che siamo in presenza di una rissa continua e così via? Al punto che lo stesso Salvini, peraltro strapresente in tutti i mass media, nell’esprimere le sue sparate appare un personaggio positivo. Insomma esiste di fatto una convergenza di opinione contro il governo laddove sarebbe logico aspettarsi una profonda divergenza.

Da che cosa deriva questa situazione paradossale?
Se prendiamo l’opinione della sinistra che sta all’opposizione ‘a prescindere’, ci troviamo di fronte a gente che fa finta di non capire che il governo Conte 2 è il prodotto di un accordo tra due partiti diversi, costretti dalle circostanze politiche a stare assieme, e che cercano una mediazione su punti di programma, il tutto sotto il ricatto delle scorribande del corsaro Renzi. Mediazioni vere e su punti non secondari. La giustizia e il carcere ad esempio. Queste cose le capirebbero anche i bambini e invece, in luogo di dare un giudizio complessivo sul governo e sui rapporti di forza al suo interno, si procede con una campagna che va ad aggiungersi a quella del blocco salviniano che poi sicuramente sarà quello che ne raccoglierà i frutti. Non solo, ma quella che ormai è definita ‘sinistra sinistrata’, identitaria e/o movimentista, non sa neanche cogliere, su questioni di politica interna e internazionale, le occasioni per svolgere un ruolo autonomo e convergente nello scontro reale che si svolge nel paese.

Tanti sono gli esempi che si possono fare per spiegare ritardi e omissioni. Facciamone alcuni. La questione ex-Ilva e Alitalia. Ribadiamo qui il concetto che questa non è una vertenza sindacale, ma uno scontro sul carattere dell’economia italiana. Ma allora, invece di fare il verso ai confederali salvo poi accettarne le mediazioni, quand’è che ci si decide a definire nel concreto una posizione strategica e a imboccare la strada dell’alternativa? Come si costruisce una forza politica e di classe contro il liberismo che vada oltre gli equilibri attuali e consideri l’attuale situazione come un passaggio per andare oltre? Se la stampa e le televisioni di regime continuano ad accanirsi contro il reddito di cittadinanza e quota 100, se le manette agli evasori destano scandalo, se i ‘dubbi’ sul governo vengono proprio dal fronte liberista, vogliamo porci degli interrogativi sul che fare e soprattutto sul come fare?

La borghesia sembra non avere dubbi su come affrontare la situazione e mentre tiene a bada l’orda salviniana agitandone lo spauracchio, continua ad attaccare un governo che, in forme certamente non radicali, grazie all’azione dei 5 stelle, tenta di dislocare gli equilibri in avanti. Ne dovremmo dedurre quindi che non è questo il governo che i liberisti vorrebbero e questo spiega il paradosso del salvinismo occulto nella propaganda di regime.

Domandiamoci anche a questo punto se qualcuno, tra i salvinisti per caso, non stia nel frattempo preparando un’alternativa, anche rischiando la crisi di governo e la vittoria di Salvini. Qualche segnale, in questo senso, c’è se consideriamo come sta nascendo il movimento delle sardine o il battage attorno alla senatrice Segre. Per la borghesia la priorità è che il giacobinismo deve essere liquidato ad ogni costo! Per riportare infine l’armonia e la pace del sistema liberista.

Aginform
11 dicembre 2019

 

Sharing - Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *