Come affrontare la nuova fase politica dopo il voto in Emilia-Romagna e Calabria

Appunti per una discussione

1) Possiamo dire senz’altro che le elezioni regionali del 26 gennaio in Emilia-Romagna e in Calabria sono state un indicatore importante rispetto al percorso politico che stiamo facendo.
Intanto i risultati dell’Emilia Romagna confermano che il PD è costretto a misurarsi con un’area elettorale molto articolata ed è stretto non più dal solo versante dei 5 Stelle, ma anche da aree che lo costringono a rilanciare una politica riformatrice, senza la quale ricadrebbero in uno stato vegetativo senza prospettive. Questa situazione incide anche sulle scelte del governo Conte, peraltro pressato dal programma governativo dei 5 Stelle.
Per quanto ci riguarda, la novità che dobbiamo saper cogliere è l’apertura di spazi di interlocuzione con settori che sentono l’esigenza non solo di combattere il salvinismo, ma anche di andare in una direzione opposta al tradizionale liberismo del PD. Quindi il nostro lavoro deve tendere a rafforzare i nuclei più consapevoli che esprimono l’esigenza di aprire un nuovo corso politico in Italia. Il risultato non è a portata di mano, ma l’essenziale è capire la direzione di marcia.

2) La riduzione delle ambizioni elettoralistiche della sinistra movimentista o identitaria a un indice che sta al livello dello zero virgola conferma anche che, se non si riuscirà a trovare un diverso approccio per esprimere una opposizione di massa e popolare, i processi politici subiranno le incertezze e le debolezze delle forze attualmente in campo. Questo vuol dire che la proposta del Fronte Politico Costituzionale deve trovare canali di comunicazione più ampi e una verifica della sua aderenza alla realtà.

3) Nel valutare la situazione rispetto alle regionali del 26 gennaio occorre anche considerare i risultati della Calabria dove non solo l’astensionismo ha superato il 50%, ma si è anche espresso un ritorno a una egemonia politico-mafiosa che deve trovare nel Sud una opposizione unitaria che ne metta in crisi le strutture di potere e riaggreghi la spinta di opposizione che l’astensionismo di massa manifesta.
L’appello contro il salvinismo in Emilia-Romagna ha funzionato. La questione calabrese, con la vittoria delle forze politico-mafiose, esige che ci si muova nella stessa direzione.

4) La violenza della campagna contro i 5 Stelle e la valutazione taroccata dei loro risultati elettorali conferma che le forze liberiste e di regime hanno sempre l’obiettivo di distruggere il movimento per eliminare un ostacolo ai loro progetti.
Continuare, a sinistra, a non vedere questo è qualcosa di diverso della sola stupidità.

Fronte Politico Costituzionale
30 gennaio 2020

 

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