“Cambiare il sistema”

Esistono nessi importanti che legano i cambiamenti climatici con l’economia, le politiche sociali, le guerre, le migrazioni e l’ambiente.

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Cambiare il sistema

Esistono nessi importanti che legano i cambiamenti climatici con l’economia, le politiche sociali, le guerre, le migrazioni e l’ambiente. C’è mettere concretamente in discussione un sistema che produce morte, come spiega il nuovo Rapporto sui Diritti Globali intitolato Cambiare il sistema (a cui ha contribuito anche Comune con Alex Zanotelli, Annarita Sacco, Carla Maria Ruffini, Carlo Ridolfi, Carolina Meloni, Caterina Amicucci, Daniela Patti, Extinction Rebellion Roma, Gianluca Carmosino, Marco Aime, Marco Bersani, Marco Calabria, Marco Omizzolo, Riccardo Troisi e Roberta Ferruti), con il suo imponente patrimonio di analisi, dati e storie. “Il domani si cambia a partire dall’oggi e dal qui…”
Articolo di Sergio Segio

Il mondo sospeso di Vial

L’ex fabbrica di alluminio Vial, nell’isola greca di Chios, è stata trasformata in un campo rifugiati. Si arriva qui in attesa di attraversare la rotta balcanica verso l’Europa del nord. Vial doveva accogliere poche centinaia di persone: sono settemila e altre cinquemila, tra cui molti bambini, sopravvivono in condizioni disperate nella “giungla” che si è formata intorno. Tutto il campo è invaso da ratti e scarafaggi. “Chi è stato anche al campo di Moria a Lesbo sostiene che questo di Chios, se possibile, è ancora peggio”, racconta Francesca Del Giudice rientrata dall’isola. Una cosa è certa: pochi giorni in questo non luogo finiscono per trasformare le persone arrivate per dare una mano, a cominciare da coloro che sanno riconoscere come i rifugiati coltivano ogni giorno dignità e resistenza
Articolo di Francesca Del Giudice

Omar

“Qesti piedini vengono da un villaggio bombardato vicino ad Aleppo, in Siria. In groppa ai suoi genitori hanno attraversato la Turchia, il terribile campo di Mitilene, poi su su per l’Albania, il Montengro, la Serbia fino alla Bosnia. Hanno conosciuto venti “game” (così i migranti della rotta balcanica chiamano i tentativi di superare il confine con l’Europa) e venti push back (respingimenti), il gelo della foresta, le urla della polizia croata, l’abbaiare feroce dei cani. Il papà – racconta Lorena Fornasir da Trieste – è stato picchiato e crudelmente umiliato davanti a lui…
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La nuova testata interna a Comune è dedicata al migrare e all’affermazione della libertà di movimento. Perché i movimenti, i desideri, le affermazioni delle dignità e le ribellioni non hanno passaporti né frontiere. Benvenuti ovunque
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C’era una scuola nella foresta

Il Brasile che odia l’educazione e l’Amazzonia fa danni incalcolabili
Articolo di Silvia Zaccaria

Ladri di terra

Landgrabbing e agroindustria: l’Italia mette a rischio i piccoli agricoltori
Articolo di Elena Tioli

L’agricoltura non è un souvenir

La ministra Bellanova aiuta Trump a forzare il blocco europeo sul Ttip
Articolo di Monica Di Sisto

Le virtù della rinuncia

L’affermazione dei diritti della natura aiuta le sperimentazioni democratiche?
Articolo di Michele Carducci

I compari della farsa del secolo

L’annessione israeliana dei territori palestinesi alla prova mediatica
Articolo di Patrizia Cecconi

Le Palestinesi e il memoricidio

Fino a marzo a Salerno la mostra sulla comunicazione di Femminile Palestinese
Articolo di Maria Rosaria Greco

L’infermiere lo sa: la terra è malata

Come cambia il lavoro del personale sanitario di fronte ai disastri climatici
Articolo di Marco Carraro
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