I più fortunati, sfuggiti agli inferni che le potenze del mondo provocano con le guerre, il saccheggio della natura e i disastri climatici, sono finiti su qualche isola greca dell’Egeo. Si credevano in salvo, ma lo scudo europeo è pronto a spingerli verso la soluzione finale.
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I più fortunati, sfuggiti agli inferni che le potenze del mondo provocano con le guerre, il saccheggio della natura e i disastri climatici, sono finiti su qualche isola greca dell’Egeo. Si credevano in salvo, ma lo scudo europeo è pronto a spingerli verso la soluzione finale |
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Uno spazio web dedicato al migrare, a chi si mette in viaggio, |
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Distratte dal coronavirus, assuefatte dalle ripetute notizie degli arrivi di profughi, ma soprattutto fuorviate dalla propaganda sovranista e da un’informazione ansiogena, le opinioni pubbliche europee non appaiono più capaci di umanità nei confronti di chi fugge dall’orrore della guerra. Intanto, scrive Maurizio Ambrosini, si torna a parlare di “ingressi illegali”, come se i profughi dalla Siria potessero chiedere un visto presso un qualche ufficio. Erdogan a sua volta batte cassa e pretende la solidarietà dei governi europei nella sua battaglia contro il governo di Damasco per il controllo dell’area di Idlib. “Ancora una volta migliaia di rifugiati inermi, con il loro carico di sofferenze, anziché essere protetti sono usati come arma di ricatto politico dagli uni, e trattati come orde di nemici o quanto meno di ingombranti e molesti questuanti dagli altri: cioè da noi, gli alfieri dei diritti umani nel mondo…” |
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Certo, la didattica via web può aiutare, se evitiamo accanimenti pedagogici e se siamo consapevoli che fare scuola significa prima di tutto incontrarsi. Tuttavia, in questi giorni difficili, come ricorda Angela Pesce (insegnante), dovremmo sapere almeno altre due cose. La prima: per gli alunni in situazione di difficoltà, primi fra tutti i compagni con disabilità, quella didattica è ancora più escludente. La seconda: gli educatori e le educatrici che ogni giorno seguono quei bambini e ragazzi, in questi giorni, lo prevede il loro contratto, non prenderanno lo stipendio (foto: i ragazzi della Piccola Polis di Ostia osservano insieme un bel paesaggio; chissà se anche questa è didattica… a distanza) |
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Nei giorni in cui all’impotenza della scienza si affianca la politica disciplinare abbiamo bisogno di politicizzare il virus in forme anche da inventare. Significa, ad esempio, “partire dalla dimensione sociale della resistenza, dall’umanizzazione della risposta – scrive Lanfranco Caminiti – Dal prendersi cura gli uni degli altri…” (nella foto di Francesco Lancia, ecco cosa accade in un condominio di Roma, a proposito di forme da inventare nei piani bassi della società, oltre la scienza e la politica disciplinare…) |
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Gli “arresti” domiciliari, la dittatura delle amministrazioni condominiali, gli obblighi di misurarsi e comunicare la temperatura, le file (distanti due metri l’uno dall’altro) per i biglietti con cui entrare nei centri residenziali, le ossessioni tecnologiche… Su Effimera, appunti dalla Cina, dove è in corso una enorme “mobilitazione a non mobilitarsi”, cioè, a stare distanti, rinchiusi, possibilmente soli |
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Il parere di Vespignani, uno dei massimi esperti mondiali di epidemie |
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Il mercato finanziario ha predisposto bonds sul rischio pandemia |
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In questo momento anche le favole possono avere una funzione terapeutica, soprattutto per esorcizzare la paura dei piccoli, ma anche dei grandi. “’C’era una volta un mostro volante… Nessun uomo, donna, ragazzo che fossero poteva mostrarsi alla luce del sole, calpestare il suolo per non correre il rischio d’essere colto dall’invisibile mostro Corona… Il nuovo mostro aveva assoldato l’esercito della Paura… Poi un giorno un gruppo di bambini….” (foto: alcune bellissime marionette realizzate con cartoncini, pennarelli, stoffe, bottoni, tappi e qualche fino di lana da bambini e bambine di una scuola di infanzia del Veneto con le maestre Emanuela Marsura e Michela Bortone) |
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“… Paura Bianca, fata invincibile
Sei la mia guardia del corpo invisibile
Senza incantesimi e senza le armi – Riesci a salvarmi!…”
Decamerina poetica: rime da leggere e ascoltare per il “dèca emèron”, 10 giorni di fuga dal virus |
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Ha trascorso la vita a svelare poteri, a fare memoria (di Peppino Impastato, ad esempio), a prendersi cura di una città lacerata (Trapani), a coltivare speranza con i più fragili. Mauro Rostagno è stato un uomo meraviglioso. Che la mafia pensava di aver zittito per sempre. La verità giudiziaria sull’omicidio Rostagno, attesa per il 20 marzo, potrebbe essere un’occasione per riscoprire il suo straordinario spirito libero |
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Il mio nome è Scup, affronto missioni impossibili a Roma, ma in assemblea |
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L’undicesima piaga d’Italia si chiama Matteo e ha un volto bifronte |
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