Trattamenti sanitari: l’ANFFAS Lazio chiede direttive chiare alla Regione

Superando.it

«Chiediamo urgenti e chiare direttive per il territorio del Lazio, al fine di tutelare la salute delle persone che necessitano di cure mediche, delle persone con disabilità, dei loro familiari e degli operatori, questi ultimi messi ancora più a rischio dalla mancanza di dispositivi individuali di protezione. Il nostro territorio regionale, infatti, non può essere lasciato senza indicazioni e coordinamento, ne va della salute e della vita di tutti i cittadini»: lo dichiara Donatella Palumbo, presidente dell’ANFFAS Lazio, appoggiando una nota diffusa in tal senso dalle organizzazioni sindacali
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Il momento della coesione, dell’unità, della solidarietà
«È il momento – scrive Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – della coesione, dell’unità, della solidarietà. La nostra Federazione ha il dovere civico e morale, più che mai in questo gravissimo frangente, di garantire il massimo di collaborazione: significa supportare le decisioni istituzionali, proporre corretta informazione, raccogliere le segnalazioni dei singoli, delle famiglie, delle associazioni, accantonando ogni polemica e ogni rivendicazione che possa distrarre dall’unico obiettivo in questo momento: uscire dall’emergenza»
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Università di Padova e didattica in rete: particolare attenzione alla disabilità
«Vorrei porre la vostra attenzione sulla questione della fruibilità di lezioni e prove d’esame erogate in modalità telematica da parte di tutti, chiedendovi di prestare particolare attenzione ai temi di inclusione e diritto allo studio, da sempre cari al nostro Ateneo, tenendo conto del recente Decreto del Presidente del Consiglio, che pone l’accento sulle “specifiche esigenze degli studenti con disabilità”»: lo ha scritto il rettore dell’Università di Padova Rosario Rizzuto alle docenti e ai docenti del proprio Ateneo, ricordando gli strumenti già efficacemente realizzati in questo àmbito
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Salute, scuola, centri diurni, lavoro: le proposte della FISH Lazio
«Affrontare la quotidianità, in considerazione dei cambiamenti dello stile di vita che la situazione emergenziale richiede, tenendo conto delle condizioni di non autonomia delle persone non collaboranti e non autosufficienti»: puntano a questo le varie proposte contenute in un documento elaborato dalla FISH Lazio (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), riguardanti di volta in volta gli interventi di prevenzione sanitaria e la gestione dell’emergenza epidemiologica, le particolari fragilità sociali, i centri diurni e gli interventi nella scuola e nel lavoro
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Programmi televisivi da chiudere al più presto
«Il recente episodio accaduto alla trasmissione di Canale 5 “Grande Fratello Vip” del 3 marzo scorso – scrive Maria Pia Amico – ove una delle partecipanti ha insultato un altro concorrente “dandogli del Down”, senza per altro ricevere particolari sanzioni, dovrebbe fare ulteriormente riflettere sull’opportunità di trasmettere certi programmi televisivi, che il più delle volte insegnano solo la maleducazione, la prepotenza e la sopraffazione. Ma non è di questo che si ha bisogno, soprattutto i giovani»
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La “scuola di tutti e di ciascuno” anche per la didattica a distanza
«Ogni sforzo dev’essere fatto – scrive Giovanni Barin – per avvicinare la didattica a distanza alle esigenze di allieve e allievi delle scuole, e in particolare di quelli con disabilità, ricordando sempre che anche a distanza una didattica inclusiva avvantaggia tutti gli studenti. E lo si deve fare attivando rapidamente dei gruppi di lavoro cui partecipino in videoconferenza tutte le componenti coinvolte, valutando caso per caso se e come sia possibile farlo. Anche per la didattica a distanza, infatti, deve valere il principio della “scuola di tutti e di ciascuno”»
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Rassicurazioni al Terzo Settore, ma servono interventi veloci
«La ministra Nunzia Catalfo – dichiara Claudia Fiaschi, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore – ci ha fornito una serie di rassicurazioni riguardanti il sostegno al Terzo Settore, esposto come e più degli altri agli effetti della crisi, e le cui organizzazioni svolgono da settimane senza sosta varie attività a supporto di tutti i cittadini, e specie di quelli più fragili, garantendo una fondamentale collaborazione con il sistema sanitario. Confidiamo quindi che gli impegni presi dalla Ministra possano essere attuati velocemente, perché non abbiamo più tempo a disposizione»
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Sempre a fianco delle persone con la SLA
Il Centro di Ascolto, il servizio di consulenza psicologica, da attuare tramite una piattaforma per videoconferenze, e anche un decalogo, elaborato dalla propria Commissione Medico-Scientifica e basato sulle varie regole da osservare per prevenire la diffusione del contagio da coronavirus: sono alcuni degli strumenti messi in campo dall’Associazione AISLA, per proteggere e continuare a sostenere le oltre 6.000 persone con la SLA (sclerosi laterale amiotrofica) presenti nel nostro Paese e le loro famiglie
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Tante risorse in rete, utili alle famiglie di persone con disabilità
«Vogliamo provare a proporvi una serie di modalità alternative per far fronte a questo momento critico – scrive il formatore Marco Pontis – e per cercare di continuare a supportare tutte le famiglie di persone con disabilità. In tante situazioni, infatti, è possibile proseguire gli interventi educativi, riabilitativi e abilitativi in atto, tramite skype, videochiamata o attraverso altri sistemi, ma sempre utilizzando tutte le misure igienico-sanitarie suggerite dai Decreti del Governo di questi giorni»
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Malattie Rare: oggi la terapia domiciliare può diventare un salvavita
«Da anni – rilevano dall’OMAR (Osservatorio Malattie Rare) – numerose Associazioni di Malattie Rare chiedono una maggiore diffusione della terapia domiciliare, che però non viene consentita in maniera uniforme in tutte le Regioni d’Italia: e dunque quella che prima era una richiesta fatta per migliorare significativamente la qualità della vita, oggi, in questo momento di grave emergenza sanitaria legata al coronavirus, essa potrebbe diventare addirittura una richiesta salvavita, la chiave di volta per poter davvero rimanere a casa ed evitare di contrarre o diffondere il contagio»
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