CPR, nessuna protezione dal Covid-19

Amnesty International Italia si è rivolta al governo Conte affinché, in questo momento di grave difficoltà per il tutto il paese, intervenga urgentemente per affrontare la situazione drammatica dei Centri per il rimpatrio (Cpr) […]

AMNESTY INTERNATIONAL

COMUNICATO STAMPA

CENTRI PER IL RIMPATRIO, NESSUNA PROTEZIONE DAL COVID-19: AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA SOLLECITA INTERVENTO DEL GOVERNO

Amnesty International Italia si è rivolta al governo Conte affinché, in questo momento di grave difficoltà per il tutto il paese, intervenga urgentemente per affrontare la situazione drammatica dei Centri per il rimpatrio (Cpr), nei quali si trovano in detenzione amministrativa persone straniere irregolarmente presenti sul territorio in vista del loro rimpatrio.

Le condizioni all’interno dei Cpr, sia per il numero eccessivo di persone che condividono uno stesso ambiente che per l’assenza di condizioni igieniche adeguate, non consentono l’applicazione di  misure adeguate per il contenimento del Covid-19. Nessun provvedimento specifico risulta essere stato adottato finora per porre rimedio a questa situazione nell’interesse delle persone detenute, del personale e degli operatori, e del paese intero.

Oltretutto, sottolinea Amnesty International Italia, la detenzione in un Cpr è finalizzata, secondo il diritto dell’Unione europea e quello italiano, esclusivamente ai rimpatri forzati, rimpatri che in questa fase, per un periodo che si prevede piuttosto lungo, non potranno essere certamente attuati.

Continuare a permettere nuovi ingressi  e a trattenere nei Cpr persone la cui detenzione scade a breve, ben prima della probabile riattivazione delle misure di rimpatrio, semplicemente non ha senso: si tratta di una detenzione non solo illegittima ma anche irragionevole, dal momento che contribuisce a creare affollamento nelle strutture e condizioni di più facile propagazione del Covid-19.

Amnesty International Italia si aggiunge pertanto alla voce di chi – dal Garante nazionale per i diritti delle persone private della libertà alle numerose organizzazioni della società civile – chiede al governo Conte di porre urgentemente l’attenzione sulla situazione del Cpr, invitando come minimo a fermare i nuovi ingressi e a rilasciare le persone i cui termini di detenzione hanno una scadenza ravvicinata.

Roma, 23 marzo 2020

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