Grazie al progetto sono state scambiate nuove esperienze e buone pratiche tra i due Paesi. E la società turca è sempre più attenta al tema dei cambiamenti climatici.
L’unione fa la forza: Roma e Smirne insieme contro i cambiamenti climatici!
Grazie al progetto sono state scambiate nuove esperienze e buone pratiche tra i due Paesi. E la società turca è sempre più attenta al tema dei cambiamenti climatici.
La Turchia e la città di Smirne sono sempre più green: la municipalità di Karşıyaka – all’interno dell’area – ha deciso infatti di rafforzare il suo impegno per la tutela del clima. Il primo cittadino, Cemil Tugay, ha deciso di istituire un dipartimento per la lotta contro il cambiamento climatico. Un’azione pilota che si è diffusa tra le altre municipalità di Smirne, che hanno iniziato a pianificare azioni per l’adattamento ai cambiamenti climatici e a lavorare su progetti e pianificare attività con le organizzazioni della società civile. Un traguardo raggiunto grazie anche a Sustainable Civil Society Dialogue for Sustainable Development (SCSD-SD), un progetto coordinato da Kyoto Club e dell’associazione con sede nella città turca Environmental Energy Association e co-finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Civil Society Dialogue – V. Obiettivo principale: rafforzare il legame tra la società civile turca e quella europea per sensibilizzare le persone e tutelare il Pianeta dal cambiamento climatico.
Le principali azioni del progetto e i traguardi che sono stati raggiunti durante questi mesi di attività sono stati illustrati oggi in un convegno online tenutosi nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile di ASviS – e visibile sulla pagina Facebook di Kyoto Club.
All’evento, promosso dalle due organizzazioni partner Kyoto Club ed Environmental Energy Association, hanno partecipato esponenti dell’associazionismo ambientalista e membri delle Istituzioni e di enti locali di entrambi i Paesi.
Nei vari interventi è stata ribadita la centralità della società civile nella lotta contro i cambiamenti climatici. Per vincere la sfida climatica, è stato ribadito durante il convegno, è necessario che si attivino non solo i governi e le istituzioni, ma serve anche l’impegno della società civile: cambiare il sistema significa lavorare a 360 gradi sulla conversione ecologica in tutti i campi, partendo da quello dei servizi, dell’economia, dell’agricoltura, della mobilità, dell’efficienza e dei sistemi produttivi fino ad arrivare a un ripensamento degli stili di vita.
“L’unione fa la forza. È questa la filosofia di fondo del progetto Sustainable Civil Society Dialogue for Sustainable Development (SCSD-SD) che punta a rafforzare la cooperazione tra Italia e Turchia sul tema dei cambiamenti climatici. E Izmir e Roma sono ora molto più vicine rispetto a prima, grazie ai ponti che sono stati costruiti fra le due città durante i mesi di attività di SCSD-SD. L’idea principale del progetto è quella di scambiare buone pratiche e trasferire conoscenze facendo emergere ciò che c’è di più positivo nelle società civile di entrambi i Paesi: grazie alle nostre attività, una delegazione turca ha visitato Bologna lo scorso novembre, dove ha avuto modo di approfondire e studiare BLUE AP, il primo piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici realizzato dal Comune del capoluogo emiliano, anche grazie al contributo della nostra Associazione” dichiara il Direttore di Kyoto Club Sergio Andreis.
“La società civile turca ha lavorato duramente con la crescente cooperazione del settore civile, pubblico e privato. Il cambiamento climatico è una delle urgenze globali cruciali e la maggior parte delle organizzazioni della società civile che lavorano in altri campi ha cominciato a focalizzare la propria attenzione anche verso la lotta al cambiamento climatico e al riscaldamento globale. Soprattutto le associazioni che lavorano nel campo della gioventù e delle imprese hanno iniziato a collaborare con le organizzazioni della società civile per organizzare eventi e attività sugli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e sui cambiamenti climatici. Le reti climatiche sono composte dalle organizzazioni della società civile e dalle autorità pubbliche con il sostegno del settore privato per continuare a sostenere e rafforzare la cooperazione per combattere il cambiamento climatico” ha affermato Hazal Coskun, project coordinator di Environmental Energy Association.
“Il Comune di Karşıyaka presta attenzione ai cambiamenti climatici, alle energie rinnovabili e alla gestione dei rifiuti: siamo consapevoli che è necessaria la riduzione delle emissioni di gas serra che causano il cambiamento climatico. In questo contesto, puntiamo ad espandere l’efficienza energetica e aumentare l’uso di risorse energetiche rinnovabili entro i confini del distretto. Il nostro obiettivo è fornire un’elevata qualità della vita e una bassa densità di carbonio. Il comune di Karşıyaka ha preferito gli investimenti nell’energia solare rispetto alle fossili, come fonte rinnovabile grazie alle caratteristiche del territorio. L’energia solare è stata utilizzata per la prima volta nell’illuminazione di parchi e strade, e attualmente abbiamo 2 progetti di fattoria solare. Il primo parco solare (493 KWP) produce energia dal 2014. Il nostro secondo parco solare (990 KWP) inizierà la produzione alla fine di quest’anno. Il nostro primo parco solare ha generato 3285,3 MWH di energia dal 2014, così come sono state ridotte 1.775 tonnellate di emissioni di anidride carbonica” racconta l’Assessore all’Ambiente del Comune di Karşıyaka, Saadet Çağlın.
Comunicato stampa
Roma, 2 ottobre 2020
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