Come ha fatto la Cina a sconfiggere la pandemia? Testimonianza da Qingdao

Mentre l’occidente sta implodendo economicamente, socialmente, psicologicamente e moralmente per l’incapacità dilettantesca di gestire l’emergenza Covid la Cina ha sconfitto la pandemia ed è tornata a correre.

 

Come ha fatto la Cina a sconfiggere la pandemia? Una testimonianza esclusiva da Qingdao (9 milioni di tamponi in 72 ore)

Mentre l’occidente sta implodendo economicamente, socialmente, psicologicamente e moralmente per l’incapacità dilettantesca di gestire l’emergenza Covid – con le uniche misure proposte che sono di stampo medioevali (lockdown) – la Cina ha sconfitto la pandemia ed è tornata a correre. Secondo i dati del FMI l’economia crescerà anche per il 2020, risultato incredibile dovuto anche alla spinta della domanda interna che ha permesso in questi giorni a milioni e milioni di cinesi di viaggiare nel paese per la cosiddetta Golden Week.

Notizia che i media italiani si sono tenuti lontani dal darvi.

Ma come ha fatto la Cina a superare la pandemia? E cosa ha la Cina (ma il discorso si potrebbe allargare a gran parte dell’Asia) che l’occidente morente e dilettantesco non ha?

Le risposte spiegano il perché i media italiani non vi hanno potuto dare la notizia di cui sopra.

Se c’è una cosa che il Covid ci ha insegnato è la superiorità assoluta del socialismo e dell’intervento organizzato dello Stato sulle barbarie privatiste neo-liberiste. Mentre in Italia, Francia, Spagna (e il resto dell’occidente morente) da marzo ad oggi non è stato fatto praticamente nulla a livello di interventi programmati di politica sanitaria ed investimenti pubblici per l’emergenza Covid, preferendo lasciare tutto al caso e ai profitti delle multinazionali in nome e per conto dei dogmi dell’Unione Europea regnante, in Cina abbiamo un esempio folgorante di come va affrontata e sconfitta l’emergenza.

Un residente italiano a Qindgao che si firma FarEast, in un messaggio a Pasquale Cicalese, ci manda la testimonianza diretta di quello che è accaduto questa settimana nella città cinese. Leggete con attenzione e se vivete in un paese dove le uniche alternative che vi si prospettano sono nuove chiusure medioevali, non date la colpa “agli untori” vostri vicini, ma ad uno Stato che ha smesso di essere tale per seguire i sentieri barbarici imposti dall’Unione Europea.

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di FarEast

Sabato o domenica, a Qingdao hanno trovato un focolaio in un ospedale, 6 casi. Hanno disposto il controllo a tappeto con controlli a tutti gli abitanti (9 milioni) in 72 ore. Nei condomini e nelle zone industriali hanno organizzato banchetti con personale sanitario preposto ai tamponi. Per l’occasione, le autorità consigliano un maggiore uso della mascherina nei luoghi affollati in attesa dei risultati. Sottolineo “consigliano”.

Per darti una spiegazione, anche logica, considera che il sindaco e il capo del Partito Comunista di Qingdao, si giocano una parte di carriera. Ora, se nella città di Qingdao il focolaio si fosse allargato senza che le autorità avessero preso provvedimenti, la carriera dei due funzionari avrebbe sicuramente subito dei contraccolpi. Come è successo a quelli di Wuhan. Mi sembra di avertelo scritto ai tempi. Intorno al 10 gennaio, da Pechino avevano mandato una nota a Wuhan che chiedeva di evitare assembramenti a causa di questa strana polmonite che c’era in giro. Nonostante ciò, le autorità locali non hanno vietato quel famoso banchetto di 40.000 persone (o 40.000 famiglie, non mi è chiaro) fatto per battere un record sul Guinness dei primati. Il Guinness dell’imbecillità. Ovviamente sono stati tutti destituiti e, a pioggia, sono stati licenziati diverse centinaia (o migliaia) di funzionari governativi.

Riporto i racconti del mio amico che lavora lì. Oggi toccava alla sua fabbrica e gli hanno detto che il suo turno era verso mezzogiorno perché poi avrebbero finito i 6 milioni di abitanti della città. Rimangono i 3 milioni dell’hinterland. Il mio amico era in giro e, all’italiana, faceva con comodo. A un certo punto l’ha chiamato il condominio in cui vive e gli hanno detto che nel pomeriggio, senza il documento che certificava l’avvenuto tampone, non lo avrebbero fatto entrare. Dopo un po’ l’hanno chiamato dalla fabbrica, dicendogli che lì nella zona avevano finito di fare i tamponi e aspettavano solo lui. Perché il termine schedulato era per oggi a mezzogiorno. Al che si è precipitato al banchetto dove stavano aspettando solo lui.

Mi diceva che ieri sera, all’entrata del suo condominio, c’erano i banchetti fino a mezzanotte.

Se noi andiamo a chiedere ai ragazzi che stavano lì fino a mezzanotte a fare i tamponi, non troverai una reazione “seccata”, ma sicuramente ti risponderebbero di essere orgogliosi di aiutare il proprio paese e la comunità. Non è che il partito li tiene lì con il terrore come qualcuno potrebbe pensare.

Quindi da lunedì a mercoledì a mezzogiorno hanno fatto 6 milioni di tamponi e adesso hanno altri tre giorni per farne 5 milioni nell’hinterland.

Al momento si hanno i risultati dei primi 6 milioni: 17 casi, tutti legati all’ospedale, sembra per inosservanza protocollo: direttore dell’ospedale e il responsabile sanità di Qingdao sono stati destituiti. Certamente un’emergenza che può causare danni incalcolabili ad un’intera nazione richiede un certo rigore.

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-come_ha_fatto_la_cina_a_sconfiggere_la_pandemia_una_testimonianza_esclusiva_da_qingdao_9_milioni_di_tamponi_in_72_ore/82_37773/

 

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