“Far montare tra le masse popolari la mobilitazione e le proteste contro le Larghe Intese”

I governi delle Larghe Intese tra Polo PD e Polo Berlusconi hanno governato l’Italia da più di trent’anni a questa parte.

 

Comunicato CC 5/2021 – 7 febbraio 2021

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Far montare tra le masse popolari la mobilitazione e le proteste contro i vertici della Repubblica Pontificia e la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti UE, USA e sionisti che tentano di ristabilire in Italia un governo delle

Larghe Intese tra Polo PD e Polo Berlusconi, il governo Draghi!

 

I governi delle Larghe Intese tra Polo PD e Polo Berlusconi hanno governato l’Italia da più di trent’anni a questa parte. Per loro natura, se riprendono in mano il paese, non possono che continuare l’opera nefasta che hanno fatto negli anni passati. Hanno eliminato o rosicchiato molte delle conquiste che le masse popolari avevano strappato alla borghesia quando il movimento comunista era forte nel mondo, nel corso della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria (1917-1976). Lungo è l’elenco: dalla giusta causa per i licenziamenti individuali (art. 18 dello Statuto dei Lavoratori abolito dal governo Renzi), al Servizio Sanitario Nazionale, alle pensioni, alle Case Popolari, all’istruzione pubblica di qualità. Hanno privatizzato gran parte del comparto pubblico delle banche e delle aziende produttrici di merci (beni e servizi) dall’IRI in giù, una parte importante dei servizi pubblici, dei mezzi di trasporto e delle vie di comunicazione (quelle che non hanno privatizzato le hanno date in concessione a Benetton e ad altri criminali simili), delle strutture addette alla manutenzione dell’ambiente. Hanno contribuito all’aggravamento della crisi ambientale. Hanno dato il via alle grandi opere pubbliche inutili quando non dannose (TAV, TAP, grandi eventi, ecc.). Hanno permesso la riduzione e la delocalizzazione di molte aziende e di interi settori produttivi (autoveicoli, elettrodomestici, siderurgia e altri). Hanno dato il via al riarmo, alla produzione di armi, all’esportazione di armi, alla partecipazione di militari italiani alle guerre NATO, USA, europee contro i paesi oppressi e alla partecipazione a sanzioni finanziarie e commerciali ai paesi che non accettavano di lasciare piena la libertà ai grandi gruppi imperialisti di compiere scorrerie nel loro territorio. Hanno asservito l’Italia, già asservita dal regime DC alla NATO, anche alle istituzioni comuni dei gruppi imperialisti europei (UE, BCE, ecc.) di cui il MES è l’ultima. Non c’è campo in cui la loro opera non abbia contribuito a peggiorare le condizioni di lavoro e di vita delle masse popolari italiane. La pandemia da Covid-19 e l’impotenza del sistema sanitario a prevenirla, contenerla e porvi fine (la speculazione sui vaccini) compongono l’ultima manifestazione dei risultati della loro opera. Sostenere la piena restaurazione di questi governi per far fronte alla situazione di emergenza che essi hanno creato, è una truffa che maschera il tentativo di soffocare la resistenza che le masse popolari con forza crescente oppongono al catastrofico corso delle cose: il corso che la borghesia imperialista deve imporre al mondo per prolungare la vita del suo sistema di relazioni sociali, il modo di produzione capitalista. Il voto del 4 marzo 2018 è stato una manifestazione di questa resistenza delle masse popolari. I governi Conte hanno fatto valere solo in minima parte le promesse dichiarate dal M5S. Per questo i vertici della RP si sono sentiti abbastanza in forze e per mano di Matteo Renzi hanno lanciato la restaurazione. Matteo Salvini che con la sua Lega si era posto, in alternativa al M5S, come portavoce del malcontento, dell’indignazione e dell’insofferenza delle masse popolari, aderisce prontamente al richiamo all’ovile del Polo Berlusconi e delle Larghe Intese (e ne pagherà le conseguenza in termini di seguito popolare e consenso elettorale). Il M5S esita e oscilla.

Il nuovo PCI fa appello a elettori, militanti, esponenti e dirigenti del M5S a risalire la china del consenso popolare, ad approfittare del contrattacco lanciato dai vertici della RP, a opporsi al tentativo di installare un nuovo governo delle Larghe Intese, il governo Draghi. Senza l’adesione del M5S difficilmente il tentativo dei vertici della Repubblica Pontificia, della NATO e dell’UE avrà successo. Opponendosi a questo tentativo, il M5S assumerà nuovamente il ruolo di portavoce del malcontento, dell’indignazione e dell’insofferenza delle masse popolari per gli effetti dell’opera dei governi delle Larghe Intese, ruolo che lo aveva reso elettoralmente tanto forte che i vertici della RP non avevano potuto fare a meno del M5S.

Molti dei partiti, organismi e militanti e degli animatori delle riviste e dei siti che sono portavoce della diffusa tensione alla “unità dei comunisti”, alla “ricostruzione del partito comunista”, a convocare “costituenti comuniste” hanno fatto e fanno una giusta analisi della crisi governativa aperta da Matteo Renzi e del ruolo che un eventuale governo Draghi svolgerebbe, del catastrofico corso delle cose al quale contribuirebbe: Fosco Giannini (Cumpanis) a Sergio Cararo (Contropiano 5 febbraio – Rete dei Comunisti), a Giovanni Bruno (La Città Futura 321) sono solo alcuni di essi. Concordi indicano come base dei processi di unificazione dei comunisti la lotta contro il catastrofico corso delle cose. Il Comitato Centrale del nuovo PCI plaude alla loro presa di posizione e chiama tutti gli organismi e i membri del (n)PCI a sostenere in ogni modo e a rafforzare le iniziative messe in opera su questa strada.

Il CC del nuovo PCI chiama in particolare ad appoggiare la campagna lanciata dal Partito dei CARC, espressa nel numero di febbraio di Resistenza e riassunta nella Comunicazione 3 febbraio della sua Direzione Nazionale, Moltiplicare le proteste in tutto il paese per impedire che Draghi si installi. Il grande pregio delle prese di posizione del P.CARC, la qualità che lo pone un passo avanti rispetto agli altri promotori della lotta contro la restaurazione di governi delle Larghe Intese, consiste nell’indicare chiaramente anche la lotta da condurre già oggi per creare le quattro condizioni necessarie per costituire e far ingoiare ai vertici della RP un Governo di Blocco Popolare, la prospettiva che bisogna dare alla lotta contro il catastrofico corso delle cose e contro il tentativo di instaurare un governo Draghi. Infatti lottare per compiere un passo avanti oltre i governi M5S, rafforza la lotta per impedire il passo indietro a danno delle masse popolari costituito dal governo Draghi.

Avanti compagni! Che tutti i comunisti e tutti gli esponenti avanzati delle masse popolari si mobilitino e mobilitino il resto delle masse popolati!

I lavoratori e le masse popolari organizzati possono invertire il corso disastroso delle cose!

Mobilitiamoli e orientiamoli perché si organizzino e facciano valere la loro forza!

Il primo paese imperialista che romperà le catene dell’UE e della NATO aprirà la via e mostrerà la strada anche alle masse popolari degli altri paesi imperialisti e dei paesi neocoloniali.

A cento anni dalla fondazione del primo PCI (21 gennaio 1921), questo è il luminoso traguardo da raggiungere.

Non sono i padroni a essere forti, sono i lavoratori e le masse popolari che devono organizzarsi e coordinarsi per far valere la loro forza!

Non sono le masse popolari che non combattono e non sono capaci di vincere: siamo noi comunisti che dobbiamo imparare e svolgere meglio il nostro ruolo!

La riscossa delle masse popolari è possibile! Ciascuno può e deve dare il suo contributo!

Il partito comunista è il fattore decisivo della vittoria!

Costituire Comitati di Partito in ogni azienda, scuola, istituzione pubblica e in ogni territorio!

Mettersi in contatto con il Centro del Partito!

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