Draghi può fare tutte le “riforme” che vuole, ma al di là delle chiacchiere e della propaganda di regime, la ciccia è che chi lavora dovrà farlo più a lungo, per più ore al giorno e senza rompere i coglioni per maggiori tutele o maggiori stipendi.
E’ uscito Resistenza n. 3/2021
La causa per cui si lotta decide della vittoria
(…) Draghi può fare tutte le “riforme” che vuole, ma al di là delle chiacchiere e della propaganda di regime, la ciccia è che chi lavora dovrà farlo più a lungo, per più ore al giorno e senza rompere i coglioni per maggiori tutele o maggiori stipendi. Altrimenti può starsene a casa senza lavorare.
La ciccia è che negozianti e commercianti saranno strangolati dalla crisi generale e dalle tasse più di quanto sono oggi. Ma non tutti: i colossi della Grande Distribuzione, dell’e-commerce, i trafficanti e gli speculatori finanziari, loro no.
La ciccia è che per quanto in tanti non siano d’accordo con le misure imposte dalla classe dominante, tutti saremmo costretti a subirle e a farci la guerra gli uni con gli altri nella speranza di raccattare le briciole che ci strapperemo di mano.
Quelle “riforme” saremo costretti a subirle se non ci mettiamo in testa che la questione non è principalmente “opporsi a Draghi e alle sue ricette”, ma valorizzare anche quelle proteste per promuovere l’organizzazione e il coordinamento di tutti quelli che si mobilitano per difendersi dagli effetti della crisi. Bisogna far montare la protesta e rendere ingovernabile il paese a Draghi e al suo governo di parassiti fino a cacciarli. Bisogna portare la parte organizzata dei lavoratori e delle masse popolari a costituire il loro governo di emergenza.
Mirare in alto puntare al governo del paese
Il fallimento di Draghi è l’obiettivo di tutti coloro che non intendono rassegnarsi al peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro, alla speculazione e devastazione dell’ambiente, alle privatizzazioni e riduzione a merce di ogni servizio pubblico, al completo smantellamento delle tutele e dei diritti politici, sociali e civili che le masse popolari hanno conquistato negli anni in cui il movimento comunista era forte.
È un obiettivo di tutti i lavoratori e di tutte le masse popolari. Ma è un obiettivo che, per la natura della posta in gioco, può essere perseguito efficacemente solo in stretto legame con la costruzione dell’alternativa ai governi delle Larghe Intese, con la costruzione del governo di cui i lavoratori e le masse popolari hanno bisogno: un governo di emergenza popolare.
La parabola del M5S e le prospettive dell’opposizione a Draghi
Sulla fiducia a Draghi il M5S si è spaccato. Una frattura profonda che dalla base arriva ai vertici e che ha prodotto, per il momento, la fuoriuscita o l’espulsione di 40 portavoce fra Camera e Senato.
I sommovimenti non sono finiti: anche una parte di coloro che “per disciplina” ha votato la fiducia a Draghi è tutt’altro che convinta di sostenere, assieme a Forza Italia e Italia viva, il governo delle banche e del sistema economico contro cui il M5S è sorto.
Chi cerca le cause della parabola del M5S nel “tradimento dei capi” o nella trita litania che “una volta al governo sono tutti uguali” non giungerà a conclusioni utili. La parabola del M5S offre invece insegnamenti importanti a chi vuole usarli ai fini della battaglia che abbiamo di fronte: cacciare Draghi e imporre un governo di emergenza popolare. Di seguito ne indichiamo alcuni.
Intervista al Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali di Genova
Intervista a José Nivoi, membro del Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali (CALP). Le parole del compagno sono un prezioso esempio di cosa è e cosa fa un’organizzazione operaia che assume un ruolo politico, dentro e fuori l’azienda, dimostrano come un gruppo di operai – anche piccolo – può effettivamente fare la differenza se mette al centro della sua azione la classe operaia e si dà i mezzi della sua politica.
Sui molti appelli all’unità: vale più un grammo di pratica che un quintale di appelli
L’installazione del governo Draghi ha alimentato le spinte all’unità e rende possibile fare passi avanti laddove fino ad ora, in termini di partecipazione, i tanti appelli sono andati poco oltre la cerchia degli organismi che li hanno lanciati.
Contribuiamo al dibattito in corso con alcune riflessioni utili a individuare i percorsi pratici attraverso cui dare gambe alle aspirazioni di unità che provengono da più parti.
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Dall’agenzia stampa
[Italia] Sulla balla del Recovery Fund, sul governo Draghi e il governo che serve alle masse popolari
Davanti all’urgente bisogno di denaro presentatosi in tutti i paesi dell’UE con l’emergenza economica e sanitaria, le autorità finanziarie europee hanno sospeso il Patto di Stabilità e Crescita (i cui contorni sono definiti dal Trattato di Maastricht sottoscritto dall’Italia nel 1992) che fino a poco tempo fa rappresentava il caposaldo della politica economica della UE e hanno cercato di trarre vantaggio dalla situazione, tramite la creazione di istituti e procedure che andranno ad aumentare il debito pubblico dei vari paesi e di conseguenza la loro sottomissione al circuito della speculazione finanziaria.
[Roma] Si scrive precariato, si legge contagiato: al call center Gruppo Distribuzione i precari alzano la testa
Il giorno 15 febbraio nelle adiacenze del Call Center Gruppo Distribuzione Italia è apparso uno striscione che recita: “si scrive precariato, si legge contagiato – basta ricatti fra salute e lavoro”, affisso probabilmente a seguito delle molteplici segnalazioni che, in vari modi, i lavoratori di questa azienda hanno inviato ad organizzazioni sindacali e politiche.
Ci siamo già occupati di questa azienda nel mese di marzo e novembre 2020 per segnalare l’assoluta mancanza di misure di sicurezza anti covid, ultima preoccupazione di questa azienda produttrice di precariato e sfruttamento che, ad oggi, non ha ancora provveduto a mettere in sicurezza i suoi dipendenti.
[Italia] Come gestirebbe la campagna vaccinale un governo d’emergenza popolare?
Serve un governo di illuminati per un piano vaccinale adeguato a coprire le esigenze di tutta la popolazione? Serve il “governo dei migliori” per assicurare la libertà vaccinale e avere accesso a quei vaccini che vengono prodotti secondo un piano pubblico, senza brevetti e quindi senza speculazioni di sorta (le speculazioni per cui in tanti oggi perfino dubitano dei vaccini in circolazione)?
[Italia] Solidarietà al rapper Pablo Hasel e a Rosalba Romano!
È di questi giorni la sentenza della Audencia Nacional spagnola (tribunale di radice franchista che si occupava principalmente di oppositori politici, primi fra tutti i comunisti) ai danni del rapper catalano Pablo Hasel, da sempre in prima linea con le sue canzoni politiche nel tenere alta la bandiera rossa, nel portare solidarietà ai prigionieri rivoluzionari di Partido Comunista de España (reconstituido), Grapo, ETA, al Venezuela Bolivariano e nell’accusare la borghesia e la Corona spagnole di infamie e corruzione.
Rubrica Centenario della fondazione del PcdI
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L’esperienza delle Brigate Rosse
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Il Partito Comunista d’Italia prima di Antonio Gramsci
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Gramsci e la guerra popolare
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Raccogliamo l’eredità, avanziamo nella rinascita del movimento comunista oggi
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Le tre fasi del pensiero di Gramsci
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