La truffa e l’inutilità del “Piano nazionale di ripresa e resilienza” (PNRR) sta nel fatto che i fondi europei (ammesso arrivino davvero) andranno a favorire, in massima parte, beni e servizi prodotti e forniti da società estere.
Questo significa che lo Stato italiano si indebiterà con gli strozzini di Bruxelles per salvare le aziende straniere che, con la scusa di salvaguardare l’occupazione dei lavoratori italiani, dreneranno enormi risorse pubbliche. Somme che qualunque altro governo di sani di mentre avrebbe investito esclusivamente in favore dell’economia nazionale.
Detto in altre parole.
Dalla gigantesca crisi che si è prodotta a causa della pandemia, non se ne esce pompando soldi nell’economia a cazzo di cane. Sperando, come al solito, che il mercato si autoregoli e tutto si aggiusti magicamente da solo.
L’unica strada realmente efficace per risollevare il tessuto produttivo italiano è finanziare in modo mirato e programmato (qualcuno direbbe pianificato, almeno in parte) le aziende con capitali interni e sedi legali in Italia.
Incentivando nuove aperture, panificando la costruzione di nuovi poli industriali (possibilmente ecosostenibili) e risollevando le nostre spopolate e depresse aree artigianali e manifatturiere attualmente piene solamente di capannoni decadenti e abbandonati.
Autarchia? Nient’affatto.
Lo stanno facendo pari pari negli USA di Biden con il programma “Buy American”. Il provvedimento governativo iper-protezionista che punta a incentivare e tutelare il mercato e la produzione interna anziché quella estera.
E invece noi, in nome de Leuropa, del libero mercato e della sedicente solidarietà europea, andremo gaudentemente a finanziare coi nostri soldi le aziende francesi, tedesche e olandesi. E andando così a salvare il culo agli stessi che – fosse dipeso esclusivamente da loro – ci avrebbero lasciato allegramente fallire per ricomprarci a prezzo stracciato.
Poi quello che fanno i libdem americani torneremo a considerarlo quando ci sarà da ciarlare nuovamente di tutela delle minoranze e sedicenti diritti civili. Con buona pace di tutto il resto.
ANTONIO DI SIENA
Avvocato, blogger e autore di “Memorandum. Una moderna tragedia greca” (Gruppo L.A.D.)