“Tutte le organizzazioni sindacali devono indire lo sciopero generale!”

Organizzare l’autodifesa operaia, promuovere il controllo popolare, bloccare la produzione e la circolazione di merci, costruire in ogni azienda organismi autonomi di lavoratori.

[Italia] L’uccisione di Adil sia scintilla della riscossa operaia!

Adil Belakhdim, sindacalista del Si Cobas, è stato ammazzato il 18 giugno a Biandrate (Novara) durante una manifestazione davanti ai magazzini Lidl. È stato ammazzato investito da un camionista che forzando il picchetto operaio fuori dallo stabilimento ha travolto Adil e altri lavoratori (2 di loro sono ancora in gravi condizioni). I media di regime e le autorità hanno provato sin da subito a derubricare l’accaduto alla follia del conducente del camion. Ma bisogna essere chiari: la morte di Adil non è dovuta al gesto di un “camionista impazzito”. L’uccisione di Adil Belakhdim è frutto di un sistema, quello capitalista, che agisce secondo la sua natura: dove non arriva con la copertura delle leggi borghesi, forza la mano e agisce come se non ci fossero.

L’uccisione di Adil Belakhdim è frutto di un sistema in cui ogni giorno 3 operai muoiono sul posto di lavoro perché “la legge sulla sicurezza sul lavoro è un lusso che non ci possiamo permettere” (nel 2010 l’allora ministro dell’Economia Giulio Tremonti lo dichiarava apertamente); in cui padroni e padroncini possono assoldare picchiatori (anche se li chiamano pudicamente bodyguard, quello sono) per malmenare operai che lottano per non lavorare in condizioni da schiavi; in cui una multinazionale come la Whirlpool può permettersi impunemente di fare carta straccia degli accordi sottoscritti con il governo italiano senza che quest’ultimo faccia niente; in cui i Riva e poi Arcelor Mittal possono fare scempio degli operai e degli abitanti di Taranto; in cui il diritto di sciopero e le libertà sindacali così come molti altri dei diritti e delle libertà sanciti dalla Costituzione formalmente ancora in vigore sono quotidianamente calpestati; in cui vige l’obbligo di fedeltà aziendale, quindi l’azienda può licenziare o comunque sanzionare un lavoratore che denuncia pubblicamente irregolarità e malefatte del padrone; in cui ci sono di nuovo operai che se la fanno addosso perché non hanno la pausa per andare in bagno; in cui nelle aziende vige un clima da caserma; in cui milioni di persone sono senza lavoro e campano di stenti, mentre chi un lavoro ce l’ha si ammazza di lavoro; in cui vigono decine di contratti precari (a chiamata, cooperative fasulle, ecc.) fatti dai governi delle Larghe Intese che rendono i lavoratori più ricattabili. È frutto del fatto che, con un governo come quello Draghi, i padroni hanno mano più libera.

Non lasciarsi abbindolare dalla solidarietà di complici e mandanti!

«Sono molto addolorato, ora si faccia piena luce» ha detto contrito e indignato Mario Draghi.

«Il diritto allo sciopero è sancito dalla nostra Costituzione e va rispettato e tutelato con ogni mezzo. La morte del sindacalista Adil Belakhdim è una tragedia del lavoro inaccettabile per un Paese moderno e civile. Non si può morire mentre si manifesta per i propri diritti. Mi auguro che su quanto accaduto a Novara, venga fatta immediata chiarezza. Ai familiari di Adil Belakhdim giunga la mia vicinanza» ha tuonato la presidente del Senato Casellati.

«Inaccettabile che esercitare le libertà sindacali metta a rischio la vita» ha affermato con cordoglio il Ministro del Lavoro Orlando.

«Provo davvero profondo dolore per la morte del sindacalista Adil Belakhdim. Non si può morire così, manifestando per i propri diritti costituzionalmente garantiti. A nome del gruppo dei deputati Pd esprimo ai familiari e ai colleghi di Adil il nostro più sincero cordoglio» ha raccontato Debora Serracchiani, capogruppo del PD alla Camera.

«È inaccettabile che nel 2021 si possa ancora perdere la vita sul posto di lavoro o mentre ci si batte per difendere i propri diritti. È una tragedia che ci lascia senza parole e sulla quale ci auguriamo sia fatta chiarezza il prima possibile» ha detto Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia.

Queste le dichiarazioni dei responsabili e complici dell’omicidio di Adil e della situazione in cui siamo. Questi signori hanno tutti fatto parte o appoggiato i governi delle Larghe Intese che si sono succeduti dagli anni ‘90 in qua. Sono loro che hanno smantellato diritti e conquiste strappati dai lavoratori quando il movimento comunista era forte nel nostro paese e nel mondo. E ora i lavoratori dovrebbero bersi queste finte dichiarazioni di cordoglio e indignazione?

(…)

A tamburo battente bisogna organizzare, promuovere e sostenere gli scioperi indetti per iniziative delle RSU! Sono un primo importante segnale da dare ai padroni e al loro governo. Si tratta di iniziative che seppur circoscritte vanno sostenute e moltiplicate perché alimentano la solidarietà di classe e incoraggiano i lavoratori indignati per come vanno le cose a mobilitarsi per cambiare la situazione. Rappresentano, inoltre, una spinta ai sindacati confederali a convocare lo sciopero generale! (leggi tutto l’articolo)

Ci vogliono coraggio e spirito rivoluzionario

Editoriale

Le condizioni di vita delle masse popolari sono peggiorate sotto tutti i punti di vista. Mentre continua a crescere il divario fra i pochi che continuano ad arricchirsi e la maggioranza della popolazione che al contrario si impoverisce, tutti i settori delle masse popolari stanno, in generale, molto peggio di 10 o 20 anni fa. La produzione di beni e servizi è aumentata rispetto a 30 anni fa, come anche la loro potenziale qualità, ma un numero crescente di persone è impoverito, la vita è più instabile e precaria, alla mercé dell’andamento dei mercati, delle decisioni di governi e istituzioni che operano solo sulla base del profitto dei capitalisti vessando sempre più chi per vivere deve lavorare. Che le cose vanno male lo sanno tutti e anzi, nonostante la costante opera di diversione dalla realtà e intossicazione delle coscienze da parte della classe dominante, milioni di persone intuiscono anche le cause e i responsabili di questo andazzo… (continua a leggere)

Volare alto. Cacciare Draghi dipende da noi

(…) Quando Draghi si è installato (febbraio 2021) per le Larghe Intese rimanevano due questioni da affrontare e che si sono via via definite: approvare in fretta e furia il Recovery Plan (il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) alle condizioni pretese dalla UE e continuare la disgregazione del M5S inglobandolo nel polo PD delle Larghe Intese. Tuttavia, la classe dominante non ha ancora raggiunto gli obiettivi che si era prefissata con l’operazione Draghi perché questo governo è tutt’altro che stabile. Nei mesi estivi, e ancor più nel prossimo autunno, “i nodi” e le balle del Recovery Plan verranno al pettine e le manovre antipopolari che la classe dominante sta già mettendo in atto si faranno più sfacciate ed estese. Draghi dovrà imporre “le riforme” con la forza, fronteggiando le mobilitazioni contro la chiusura delle aziende, i licenziamenti, la povertà dilagante, ecc. Ma, al di là dello sfoggio di sicurezza e forza, il governo Draghi è debole… (leggi tutto)

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Feste della Riscossa Popolare

Il contenuto politico delle Feste della Riscossa Popolare è racchiuso nella seguente sintesi “il capitalismo è la malattia, il socialismo è la cura”. Essa comprende le mille lotte spontanee che le masse popolari conducono contro gli effetti della crisi e le valorizza ai fini dell’obiettivo di aprire una fase nuova e superiore per l’umanità.

Le Feste della Riscossa Popolare sono anche uno specifico canale di finanziamento del Partito dei CARC: preserviamo la nostra autonomia ideologica e organizzativa dalla classe dominante basando la raccolta di risorse economiche solo sulle nostre forze e sulla capacità di raccogliere dai lavoratori e dalle masse popolari. La Festa nazionale della Riscossa Popolare, edizione 2021, si terrà a Massa, dal 5 all’8 agosto (presto ulteriori aggiornamenti).

A questo proposito:

Per una sottoscrizione economica è possibile un versamento su:

Conto Corrente Bancario intestato a Gemmi Renzo IBAN: IT79 M030 6909 5511 0000 0003 018

Primo premio: soggiorno di tre notti per due persone in località a scelta in Italia.

Secondo premio: soggiorno di 2 notti per due persone in località a scelta in Italia

Terzo premio: buono di 50 euro per acquisto di testi delle Edizioni Rapporti Sociali.

Ogni biglietto deve essere sottoscritto a 3€.

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Dall’Agenzia Stampa

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Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza – per il Comunismo (CARC)
Via Tanaro, 7 – 20128 Milano – Tel/Fax 02.26306454

e-mail: carc@riseup.net – sito: www.carc.it

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