Torna a Gardaland il servizio personalizzato per ospiti con esigenze specifiche

Nel 2018 e nel 2019 era stato un successo e ora, dopo l’ovvia sospensione dello scorso anno, torna in questo 2021, al Parco Divertimenti Gardaland di Castelnuovo del Garda (Verona), il servizio “Easy Rider”, curato insieme a Progetto Yeah!, con l’obiettivo di garantire ancora una volta il divertimento all’interno del Parco anche alle persone con disabilità di ogni tipo. “Easy Rider”, infatti, si pone come utile supporto dei gruppi in arrivo, accompagnandoli dentro Gardaland e aiutandone i componenti a organizzare al meglio la giornata
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Un altro Tribunale sentenzia: i cani guida dovevano accedere alle scale mobili
Dopo la Sentenza prodotta lo scorso anno dalla Corte d’Appello di Venezia – che dopo una lunga battaglia giudiziaria aveva condannato il Comune di Belluno e la Società di gestione della scala mobile che porta al centro storico della città, per discriminazione nei confronti di quelle persone con disabilità visiva accompagnate dai loro cani guida, alle quali era stato vietato di accedere a quella stessa scala mobile -, anche il Tribunale di Treviso ha sentenziato in modo analogo. La parola, per una decisione definitiva, passerà ora alla Corte di Cassazione
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Viaggi in treno: ripristinati per l’assistenza i tempi di preavviso standard
Dal 1° dicembre dello scorso anno, per motivi organizzativi e a seguito della fortissima contrazione dei servizi causata dalla fase di recrudescenza della pandemia, RFI (Rete Ferroviaria Italiana) aveva deciso di innalzare a 24 ore i tempi di preavviso per la richiesta di assistenza da parte dei viaggiatori con disabilità o con ridotta mobilità, in tutte le stazioni del circuito di assistenza. Ora, dal 25 giugno scorso, sono stati ripristinati i precedenti tempi di preavviso standard
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La cura ai tempi del coronavirus
Nel libro “Il guaritore infetto. La cura ai tempi del coronavirus”, Nadia Muscialini raccoglie vissuti e testimonianze del personale sanitario di fronte ad un’emergenza inizialmente sconosciuta sotto il profilo scientifico, che ha provocato una traumatica esperienza collettiva, rendendo ineludibile il pensiero della nostra vulnerabilità. «E chi si occupa di disabilità – scrive Simona Lancioni -, può trovare nelle sue riflessioni significative consonanze: infatti, per le persone con disabilità l’esperienza della vulnerabilità è di solito una pratica quotidiana anche in situazioni ordinarie»
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Il frisbee in carrozzina, che migliora una serie di abilità delle persone
«Questa attività può far migliorare una serie di abilità in carrozzina che i pazienti, specie in fase acuta, hanno solo in parte, tra cui l’equilibrio e la rotazione del tronco e di conseguenza l’attivazione di diversi muscoli per la gestione dell’equilibrio stesso»: a dirlo è Roberta Vannini, coordinatrice della Terapia Occupazionale all’Istituto Riabilitativo Montecatone di Imola, a proposito del Wheelchair Flying Disc, definibile all’italiana come “frisbee in carrozzina”, disciplina arrivata felicemente nella struttura emiliana, consentendo ai pazienti di apprenderne le nozioni basilari
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Il Maestro, il bambino e il cavallo: leggerezza e psicoterapia
Cos’è una psicoterapia e quali obiettivi si pone? Sandro Montanari risponde a queste domande con creatività e intensità emotiva, recuperando dai fondali della memoria un caro ricordo, che colora di significati alla luce della sua esperienza di vita. «È molto suggestiva – scrive tra l’altro – la metafora offerta dallo psichiatra e psicoanalista Harry Stack Sullivan, secondo il quale una psicoterapia può dirsi riuscita se le ferite che il paziente si porta dentro si sono trasformate, nel corso del processo terapeutico, in punti di inserimento per le ali»
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Il “Dopo di Noi”, tema universale di quel cortometraggio che viene premiato
I temi universali di cui si occupa il cortometraggio “Dopo di Noi”, voluto dall’ANFFAS di Modica e diretto dal regista Alessio Micieli, hanno conquistato anche il Festival “Officine Social Movie” di Arezzo, dove questa realizzazione, che affronta con ironia e sensibilità il quesito «Cosa ne sarà dei nostri ragazzi e ragazze quando noi familiari non potremo più prendercene cura?», e che racconta la disabilità senza facili pietismi, si è aggiudicato il primo premio nella categoria “Autismo Arezzo”
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