Le idee degli altromondialisti non sono morte
Genova vent’anni dopo
Fu un movimento vario e unitario, quello che si vide a Genova nel luglio di vent’anni fa, colpito duramente da una violenza da regime sudamericano. Volevano dare una lezione al movimento. Ma la lezione l’ha data il movimento, scoperchiando il vaso di pandora dell’ipocrisia di un governo violento e succube delle istituzioni finanziarie internazionali. Quel movimento non si fermò ed è diventato sentire comune. Una riflessione collettiva su Altreconomia.
Giulio Marcon
Ponte sullo Stretto, un odg per un progetto che non c’è
Alla Camera un ordine del giorno apre di nuovo uno spiraglio al progetto del ponte di Messina collegato all’Alta velocità Salerno-Reggio. Ma si tratta di un progetto non finanziato e su cui pende la relazione critica al ministero delle Infrastrutture sostenibili, trasmessa anche al Parlamento.
Anna Donati
Promuovere la ricerca e recuperare talenti dall’estero
L’Italia non è abbastanza attraente per i ricercatori di altri paesi e non riesce a trattenere molti di quelli che forma nelle proprie istituzioni. Possibili rimedi. Da neodemos.
Mario Pianta, Massimo Livi Bacci
Il lato soffice degli investimenti da non trascurare
Il piano di ripresa e resilienza non prevede gli investimenti che servirebbero di più per il benessere delle persone, come manutenzioni e adeguamenti delle strutture scolastiche e infrastrutture sociali di welfare e salute. Il confronto tra Gran Bretagna e Italia in epoca Covid.
Grazia Ietto Gillies
Società italiana di economia critica le nomine di Draghi
Anche il presidente della Società italiana di economia, Alberto Zazzaro, scrive ufficialmente a Draghi criticando la composizione della task force di economisti per la gestione del Pnrr e suggerisce di riequilibrarla con altri “economisti e economiste” non solo di università del Nord.
Redazione
Recensioni
Dell’incertezza e della tragica felicità in Keynes
Per fare chiarezza sull’aggettivo “keynesiano” applicato alle recenti politiche post Covid, è utile la lettura del libro di Anna Carabelli, fresco di pubblicazione e frutto di 40 anni di studio.
Claudio Gnesutta