Newsletter Comune Info: “Disvisioni”

Abbiamo bisogno di cambiare non tanto il pensiero sul mondo, ma la percezione del mondo, allenarsi a un altro modo di sentirlo. C’è da saper cogliere nella vita di ogni giorno, sotto le “rovine”, tutte le guarigioni possibili.

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Disvisioni

Disvisioni
Abbiamo bisogno di cambiare non tanto il pensiero sul mondo, ma la percezione del mondo, allenarsi a un altro modo di sentirlo. C’è da saper cogliere nella vita di ogni giorno, sotto le “rovine”, tutte le guarigioni possibili

Noi siamo Mario

Noi siamo Mario
Dovremmo imparare a immedesimarci, a ritrovarci nella storia degli altri

Forse è nato per liberarmi

Forse è nato per liberarmi
“Non so chi sia il padre. Quale sia tra i tre carcerieri che ogni notte, per tre anni, mi hanno violentata… Quando lo guardo non riesco a non pensare alle atrocità con cui è venuto al mondo, ma a volte penso anche che sia nato per liberarmi da quell’inferno…”. Myriama è eritrea, ha 22 anni, è la mamma di Beyene e qualche giorno fa era al presidio di Baobab experience. L’inferno di cui parla è quello che il parlamento italiano ha appena rifinanziato. Il presidio di Baobab invece è quello che il Comune di Roma, con un certo orgoglio, ha sgomberato nei giorni scorsi

Vogliono un mondo migliore

Vogliono un mondo migliore
«Martedì 17, incontro con Manu Chao per organizzare il concerto di solidarietà… Mercoledì 18, grande musica in piazzale Kennedy… Giovedì 19, immenso corteo con i migranti… Venerdì 20, entrano in scena, dopo la loro rituale danza di guerra con tamburi e sventolio di bandiere nere, due-trecento “tute nere”… Perché, a un chilometro e mezzo dalla rete, la Forza Pubblica attacca con una valanga di lacrimogeni, approfittando delle scorribande dei violenti non fermati precedentemente? Una vera “imboscata”. Carlo muore… Sabato 21, la folla raddoppia… Perché la polizia e i carabinieri decidono di frantumare il corteo? E poi la Diaz… Che cosa è successo nella caserma di Bolzaneto?… C’è una vera responsabilità politica… La mia porta rimane aperta. Vivo, da tempo, in mezzo ai giovani… Essi attendono, sperano, lottano. Vogliono un mondo migliore…». Appunti da un diario 2001

Le nostre ragioni oltre Genova

Le nostre ragioni oltre Genova
Genoa 2001/2021: per cambiare rotta è necessario ripartire da noi

Quel mondo altro che esiste già

Quel mondo altro che esiste già
L’alterità invocata a Genova 2001 c’è ed è molto cresciuta, ora ha nuovi compiti

Il nostro rapporto con l’auto

Il nostro rapporto con l'auto
L’auto, cartina al tornasole di un’economia insostenibile

Libertà distruttiva

Libertà distruttiva
Ideologia dell’io e autocapitalismo: a essere in gioco è il legame sociale

La lezione di Gozzini

La lezione di Gozzini
Può rinascere lo spirito che negli anni ’70 cominciò a cambiare il carcere?

Educazione diffusa

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Ogni luogo e ogni attività della città possono diventare occasione di scambio educativo per ripensare non solo l’idea di scuola, ma il modo di essere società

La scuola non può più aspettare

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L’aula in cascina

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Chi lo ha detto che l’educazione all’aperto non può trovare spazio nella scuola pubblica?

Come è andata?

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L’educazione all’aperto è stata una grande risorsa utilizzata tra l’Ottocento e il Novecento per affrontare con successo tisi e tubercolosi. Lo scorso anno in tanti e tante hanno suggerito questo tipo di didattica per riprendere le attività scolastiche in sicurezza. “Ora sarebbe bello provare a vedere come è andata….”, scrive Francesca Lepori – pedagogista, maestra, fondatrice di Bosco Caffarella e Vicepresidente della Rete di Cooperazione Educativa -, che invita a rispondere a un semplice quanto illuminante questionario. Tanti e tante lo hanno già fatto, c’è tempo fino al 31 luglio
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