Vietato l’invio di dollari a Cuba. Biden come Trump

Il 14 luglio Josep Borrell denunciava l’irresponsabilità degli Stati Uniti di vietare ai cubani residenti negli Usa l’invio di dollari a Cuba e, appena il giorno dopo, Biden annuncia che confermerà il divieto che aveva introdotto Trump.

Questa è l’evidenza di quanto la Ue pesi nei rapporti con gli Stati Uniti.

Almeno, per una questione di “stile” nei confronti dell’Alto Rappresentante agli Esteri Borrell e di tutta l’Unione Europea, Biden poteva rinviare più in là questa dichiarazione pubblica, e invece no.

Ma si sa, loro, lo “stile”, lo tirano fuori solo nelle cene di gala.

Il divieto di inviare dollari tramite circuiti ufficiali (banche o agenzie) è uno dei tanti grandi problemi che gli Usa creano a Cuba. Questo divieto ha fatto lievitare l’alto flusso di biglietti verdi in contanti nel Paese perché, i cubani residenti negli Stati Uniti, riuscivano comunque a farli arrivare direttamente nelle tasche dei loro famigliari.

Per chi non conosce molto bene la società cubana, e le sue peculiari peripezie per riuscire a sopravvivere al blocco statunitense, sarà molto difficile capire perché i contanti fatti arrivare alle famiglie abbiano creato enormi problemi nel Paese, mentre con l’invio bancario o per mezzo di agenzie di transfer questo non accadeva.

Vediamo se con qualche elemento in più si riesce ad avere un minimo di comprensione. Questo non sarà facile, soprattutto per la mia assoluta ignoranza in economia, transazioni bancarie e diritto internazionale. Proverò comunque a riportare alcune cose, scusandomi con i professionisti in materia per l’approssimazione della mia esposizione.

Per affrontare questa complicata situazione, circa un mese fa «la Banca Centrale di Cuba ha stabilito che, a partire dal 21 giugno, le banche cubane e le istituzioni finanziarie non bancarie […] non accettano più dollari statunitensi in contanti da persone fisiche e giuridiche come depositi in conti bancari, acquisti, e vendita di valute fino a quando non siano risolte le condizioni che danno origine a tale provvedimento».

In poche parole il governo ha deciso la sospensione della circolazione del dollaro in contanti, che non può più essere depositato nemmeno in banca. In nessun modo può circolare nel Paese carta moneta in dollari.

Attenzione! Questo non significa che qualsiasi invio di dollari tramite circuiti ufficiali sia vietato. Per Cuba, dagli Stati Uniti, potrebbero arrivare milioni di dollari nel Paese, ma questo solo tramite operazioni “tracciabili”.

Gli Usa hanno preso questa decisione perché il valore “virtuale” del dollaro, che arriva tramite transazioni bancarie, è poi utilizzabile per scambi commerciali, mentre con la carta moneta fisica questo non è possibile. La grande quantità di biglietti in dollari ricevuti dai cubani che verrebbero depositati nelle banche dell’Isola rimarrebbero nei loro caveau, non potendo essere utilizzati per le transazioni commerciali.

Le dure sanzioni imposte ormai anni, hanno sempre creato problemi alla Banca Centrale cubana nei rapporti con gli altri Istituti finanziari e, pur di “risolvere” tali problemi, doveva cedere alle condizioni che questi Istituti le richiedevano, fino a valutarle meno il cambio ufficiale del dollaro per le transazioni, perdendo così parte del suo valore.

Con Trump questa situazione è peggiorata enormemente. Il Presidente americano, non contento delle 240 misure restrittive contro l’Isola, che aveva aggiunto a quelle esistenti, negli ultimi giorni del suo mandato ha deciso di inserire Cuba anche nella lista dei Paesi sostenitori del terrorismo internazionale. Con quest’ultima misura ha sommato danni inimmaginabili al governo cubano perché, per chi si trova in questa lista, ci sono strettissime limitazioni che gli Stati Uniti hanno arbitrariamente deciso. Queste incidono ancor di più nei già limitati rapporti commerciali con gli altri Paesi, e di conseguenza ricadono anche sugli Istituti bancari internazionali che volessero fare da mediatori tra Cuba e quest’ultimi.

Questo divieto nell’inviare dollari tramite banche o trasfer è stato deciso dagli Usa con la consapevolezza che comunque, i cubani residenti negli Usa, in un modo o in un altro sarebbero riusciti a far arrivare nell’Isola tanti dollari contanti ai loro famigliari, in modo che così si sarebbe creata una economia parallela innalzando enormemente l’inflazione. Questo accade perché l’economia parallela non è altro che la “borsa nera”, e questa è gestita solo dalla popolazione e non dallo Stato, “borsa nera” che i cubani praticano da anni per motivi di pura sopravvivenza.

A quel punto era il dollaro a decidere il valore della merce, e questo ha velocemente svalutato il peso cubano fino a portare il biglietto verde a un valore di 1 a 70 pesos nel cambio di “strada”, mentre in banca il cambio ufficiale era di 1 a 24 (tre volte meno). Se prima un chilo di pesce era venduto a 10, ora costava 30.

Una terribile condizione per la stragrande maggioranza dei cubani che non hanno famigliari all’estero, i quali, per questo, non possono ricevere quel piccolo aiuto economico che gli permetterebbe di stare più sereni.

Gli Stati Uniti hanno fatto di tutto per alimentare l’insofferenza economica dei cittadini dell’Isola. proprio con la speranza che esplodessero tensioni nelle piazze. Se questo accadeva avrebbero avuto l’alibi per accusare il governo cubano di avere tutte le responsabilità di questa crisi, con la totale incapacità di risolvere i problemi della popolazione (come in questi giorni si è visto fare su tutti i media).

A queste insostenibili misure restrittive si è aggiunta la pandemia che ha fatto crollare il turismo, con la principale fonte di altre valute estere – come l’euro – essenziali per bypassare le transazioni bancarie in dollari e commercializzare con altri Paesi.

Queste sono state le cause per le quali il governo cubano, il 21 giugno, ha deciso di sospendere momentaneamente la circolazione del dollaro in contanti.

La decisione ha però esasperato gli animi di chi i dollari in contanti li riceveva, creando così un ulteriore malcontento in una parte, seppur minore, della popolazione.

In un articolo ripreso da “Cubadebate” col titolo “Incantesimo bancario contro il dollaro” si possono capire anche altre cose su questo provvedimento. Sicuramente si capiranno meglio di come sono riuscito a spiegarle io.

Le decisioni prese da Trump, e confermate da Biden, stanno mettendo Cuba veramente in estrema difficoltà.

Bloccata del tutto, senza turismo, col problema sanitario della pandemia e senza più dollari che entrano nelle banche, gli Usa sapevano bene che nell’Isola si sarebbe creata l’alchimia perfetta per soffiare sul fuoco dell’insofferenza popolare, fino a far scoppiare l’incendio.

Ma si dimenticano sempre che il popolo cubano è ben cosciente di questo e, malgrado le tante sofferenze che sta passando, respinge sempre al mittente le sue provocazioni, a parte qualche centinaio di persone ben addestrate e al guinzaglio del padrone.

ROBERTO CURSI

Vietato l’invio di dollari a Cuba. Biden come Trump – Non solo Cuba – L’Antidiplomatico (lantidiplomatico.it)

 

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