La GKN deve dare il via alla mobilitazione di tutti i lavoratori per costituire il governo delle masse popolari organizzate!
La GKN non si salva da sola!
Il Collettivo di Fabbrica e l’assemblea dei lavoratori GKN hanno ben detto:
“Il nostro è un invito a insorgere. Solo se cambiamo i rapporti di forza generali nel paese, noi possiamo sperare di salvarci. E se noi vinciamo, cambiano i rapporti di forza a favore di tutto il mondo del lavoro. Questo nostro invito oggi si irradia da Firenze al resto del paese.
È un invito rivolto innanzitutto alle nostre organizzazioni sindacali e a tutti coloro che sono oppressi. Che il nostro “insorgiamo” si trasformi in un moto generale di indignazione che vada oltre la nostra stessa vertenza e si allarghi all’intero mondo del lavoro.”
Il Collettivo di Fabbrica e l’assemblea dei lavoratori GKN sono degni continuatori di una lunga gloriosa storia.
I lavoratori italiani hanno la forza per vincere, dipende solo da loro. Quando i lavoratori si mobilitano, la borghesia imperialista non ha più la forza di resistere. Il sistema politico borghese è in sfacelo in Italia e in tutti i paesi del mondo. La fuga dall’Afghanistan del governo USA, della NATO e dei governi complici (compreso quello della borghesia italiana e del Vaticano) è una chiara conferma della debolezza della borghesia imperialista. L’unica forza di cui la borghesia imperialista e i suoi servi e complici dispongono è la mancanza di fiducia dei lavoratori in se stessi e la loro debole mobilitazione e organizzazione.
I lavoratori e il Collettivo di Fabbrica GKN sono in grado di promuovere in tutta l’Italia tra i lavoratori e le masse popolari un livello di mobilitazione e di organizzazione superiore all’attuale. Il bisogno di una svolta è universalmente sentito: universali sono il malcontento, l’insofferenza, l’indignazione, la disobbedienza e la rivolta contro il catastrofico corso delle cose che la borghesia impone nelle relazioni economiche e nel resto delle relazioni sociali, contro la devastazione della Terra che la persistenza del modo di produzione capitalista costringe capillarmente ognuno di noi a compiere, contro la persistenza delle discriminazioni di genere (anzitutto tra uomo e donna), di razza e di nazionalità che ereditiamo dal passato.
Che nessuno perda tempo a consigliare al governo Draghi e ai suoi complici e alleati cosa dovrebbero fare! Lo smantellamento della GKN è parte del piano Stellantis di smantellamento del settore automobilistico in Italia. Questo è un aspetto dello smantellamento dei settori produttivi di beni e servizi che la borghesia imperialista attua in Italia da quaranta anni in qua. Lo smantellamento dell’IRI è esemplare.
I padroni hanno installato il governo Draghi perché conduca in porto con maggiore iniziativa e decisione quello su cui i governi Conte tergiversavano e che i precedenti governi delle Larghe Intese (dal PD di Prodi e dei suoi successori a Berlusconi-Lega-FdI) assecondavano: lo smantellamento dei settori industriali e la trasformazione dei settori agricolo e dei trasporti e delle comunicazioni, ambedue aspetti del programma comune che la borghesia imperialista da anni sta realizzando in Italia. Ogni capitalista deve valorizzare il capitale che amministra. Chi non lo fa è eliminato e sostituito da altri capitalisti. I capitalisti non hanno difficoltà a trovare nel mondo paesi dove produrre le stesse cose che producono in Italia con diritti e salari minori per i lavoratori e meno limiti all’inquinamento e alla devastazione dell’ambiente.
Consigliare cosa dovrebbero fare il governo Draghi e i suoi complici e alleati è distrarre l’attenzione da quello che davvero occorre fare: mobilitare e organizzare le masse popolari fino a che instaurino un loro governo che prenda in mano l’economia dell’intero paese e la gestisca e faccia gestire per produrre quello che serve alla popolazione italiana e quello che occorre per resistere alle pressioni e aggressioni delle potenze imperialiste e per sviluppare rapporti di solidarietà, collaborazione e scambio con i paesi disposti a stabilirli con l’Italia, a partire da quelli che resistono alle aggressioni della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti UE, USA e sionisti.
Tra gli intellettuali di sinistra, tra gli amministratori degli enti locali e tra i sindacalisti di sinistra i lavoratori organizzati non avranno difficoltà a trovare persone capaci e onestamente disposte a far parte di un governo senza infiltrati della borghesia imperialista, della NATO, del Vaticano e delle Organizzazioni Criminali. È certo che una parte degli stessi membri dell’attuale apparato statale civile e militare italiano sarà disposto a collaborare sinceramente con il nuovo governo e a contribuire anche all’epurazione dell’apparato statale dai collaboratori irriducibili, dai complici e dagli infiltrati della borghesia imperialista, della NATO, dell’UE e del Vaticano. Quanto al Vaticano, non si tratta di fare una guerra di religione, ma di eliminare il Vaticano come centro imperialista, che il Fascismo ha lasciato in eredità all’Italia.
I lavoratori avanzati e i comunisti di tutto il paese devono incoraggiare i lavoratori e il Collettivo di Fabbrica GKN a svolgere fino in fondo il ruolo che sono venuti assumendo, di centro di mobilitazione nazionale!
Il (nuovo)Partito comunista italiano contribuisce senza riserve e con tutte le sue forze a promuovere questo corso delle cose. Fare dell’Italia un nuovo paese socialista è l’obiettivo per cui si è costituito, consapevole che il primo paese imperialista che romperà le catene del sistema imperialista mondiale sarà di esempio e aprirà la strada anche alle masse popolari degli altri paesi, perché le masse popolari di ogni paese hanno sempre più bisogno di questa svolta.
Sta a noi comunisti mobilitare le masse popolari contro ognuna delle malefatte dei capitalisti e organizzarle perché si uniscano e costruiscano un proprio sistema di potere fino a diventare capaci di instaurare il proprio governo.
Ai comunisti il compito di elevare il livello della mobilitazione e organizzazione delle masse popolari, di far avanzare la rivoluzione che farà dell’Italia un nuovo paese socialista e contribuirà alla rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato in tutto il mondo!
Per questo lotta il (nuovo)Partito Comunista Italiano.
Che si arruolino quelli che condividono il compito che ci siamo assunti!
Arruolatevi nel (n)PCI!
Formate gruppi di studio del suo Manifesto Programma e di lettura del n. 68 di La Voce.
Comunicato CC 21/2021 – 16 agosto 2021
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