[n p c i] Per un governo dei lavoratori che si mobilitano e organizzano

La campagna che lavoratori e Comitato di Fabbrica GKN conducono per salvare la loro azienda è in realtà una parte della lotta contro lo smantellamento di tutto l’apparato produttivo di beni e servizi in Italia.

 

Sul ruolo che assumono in questa campagna si misura la reale volontà e capacità politica di M5S (di Beppe Grillo, Giuseppe Conte e altri), dissidenti del M5S (da L’Alternativa c’è ad Alessandro Di Battista) e tutti gli organismi e gli uomini politici (Luigi De Magistris, Ugo Mattei, Antonio Ingroia, PRC, PC di Marco Rizzo, PCI di Mauro Alboresi, Cumpanis di Fosco Giannini e altri) contrari alle Larghe Intese (PD-Renzi-Berlusconi-Salvini) che sostengono il governo di Mario Draghi!

 

La borghesia imperialista e i vertici della Repubblica Pontificia hanno installato il governo Draghi perché conduca in porto con maggiore determinazione l’eliminazione delle conquiste che le masse popolari hanno strappato ai capitalisti nella prima parte del secolo XX quando il movimento comunista cosciente e organizzato era forte nel mondo. Il governo Draghi è stato instaurato per attuare con più libertà dal Parlamento stesso il programma comune della borghesia imperialista. È il governo dell’UE, della NATO, del Vaticano e della criminalità organizzata. Aspettarsi la salvezza dal governo Draghi è condannarsi alla rovina in campo economico, ecologico, sociale, sanitario. Sblocco dei licenziamenti, sblocco degli sfratti, regolamentazione delle delocalizzazioni, impunità per i ricchi per decorrenza termini sono i primi frutti di un solo semestre di governo Draghi. Il governo Draghi è il covo del fascismo avvolto da un manto di antifascismo padronale.

Bisogna contrastare sistematicamente la linea promossa dai sindacati di regime e dalle forze borghesi e governative: isolare la resistenza dei lavoratori di ogni singola azienda riducendola a ricerca di qualche soluzione particolare per il reddito dei singoli lavoratori (prepensionamento, CIG, ecc.) a scapito del resto della popolazione e in particolare dei giovani che restano senza lavoro e con il degrado generale della vita sociale. La chiusura della GKN è un pezzo dello smantellamento del settore auto in Italia deciso da Stellantis (FCA-Peugeot). Questo è un ulteriore passo nello smantellamento dell’intero apparato di produzione di beni e servizi che i capitalisti stanno attuando in Italia da quaranta anni a questa parte. La famiglia Agnelli è solo un esempio della trasformazione dei capitalisti industriali in finanzieri e speculatori. La famiglia Benetton delle autostrade e del Ponte Morandi è un’altra versione della stessa specie.

Ministri e sindacalisti che agli operai che i padroni vogliono licenziare propongono CIG e altri ammortizzatori sociali accompagnano e assecondano lo smantellamento dell’apparato produttivo. La legge sulle delocalizzazioni regolamenta lo smantellamento come la riforma Cartabia regolamenta l’impunità per i ricchi.

Solo un governo deciso a rispettare e far rispettare la sovranità nazionale contro la NATO, contro l’UE, contro la borghesia imperialista italiana e il Vaticano è in grado di porre fine allo smantellamento dell’apparato produttivo italiano. Oggi ogni capitalista trova sempre un altro paese dove i salari sono più bassi, i diritti dei lavoratori sono minori, maggiore è la libertà di inquinare e uccidere sul lavoro: quindi il profitto è maggiore. Non interessa la moltiplicazione all’infinito della rete inquinante dei trasporti.

La difesa dell’ambiente, la fine del riscaldamento climatico, delle pandemie, delle discriminazioni di genere, nazionalità e razza restano parole campate in aria finché non ci diamo un governo che prende in mano l’apparato produttivo del paese e lo dirige in modo che produca quello che serve 1. alla popolazione italiana, 2. a stabilire rapporti di solidarietà, collaborazione e scambio con i paesi disposti a stabilirli con l’Italia e 3. a difendersi da manovre, sanzioni e aggressioni della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti UE, USA e sionisti.

Lo cose vanno male non perché la borghesia è forte. La sua debolezza e il suo carattere criminale li mostra la fuga precipitosa dall’Afghanistan delle armate USA, NATO ed europee (ivi compresi i soldati che da più di vent’anni i governi delle Larghe Intese e il Vaticano mandano in sanguinose “missioni umanitarie” in Asia e in Africa violando la Costituzione della Repubblica Italiana). Li mostra il dissesto del sistema politico in tutti i paesi imperialisti a partire dagli USA di Trump e di Biden.

Le cose vanno male perché gli operai e le masse popolari non hanno ancora dispiegato la loro forza, perché il movimento comunista cosciente e organizzato è ancora debole, non si è ancora ripreso dalla rovina promossa da Kruscev e i suoi seguaci a partire dal XX Congresso del PCUS che in trenta anni ha portato al disfacimento dell’URSS di Lenin e di Stalin.

La campagna condotta dai lavoratori e dal Comitato di Fabbrica GKN per salvare la loro azienda contribuisce a porre fine allo smantellamento del sistema produttivo del nostro paese, a porre fine al corso disastroso delle cose in tutti i campi, a far avanzare la rinascita del movimento comunista nel mondo. Bisogna coinvolgere i lavoratori di tutte le aziende, quelle già minacciate e le altre perché lo saranno e le larghe masse popolari.

La campagna condotta dai lavoratori e dal Comitato di Fabbrica GKN deve e può portare alla creazione di un nuovo governo e all’inizio di un nuovo corso delle cose.

 

Il (nuovo) PCI fa appello ai comunisti, ai lavoratori e agli altri esponenti avanzati delle masse popolari, ai sindacalisti non succubi della compatibilità con i profitti dei capitalisti né della concertazione con il loro governi e le loro associazioni, ai militanti dell’antifascismo popolare, agli organismi ed esponenti politici della sinistra decisi a porre fine al catastrofico corso delle cose, ai sinceri democratici!

Essi devono da subito appoggiare, rafforzare ed estendere la campagna contro lo smantellamento dei settori produttivi di beni e servizi che i lavoratori della GKN e il loro Collettivo di Fabbrica conducono da un capo all’altro del nostro paese da quando il 9 luglio ha investito direttamente anche la loro fabbrica!

La lotta dei lavoratori per porre fine allo smantellamento del sistema produttivo deve diventare lotta per imporre ai vertici della Repubblica un governo deciso a prendere in mano l’economia italiana, a porre fine alla devastazione del paese e dare l’esempio nel porre fine al riscaldamento climatico, a mettersi alla testa del rinnovamento culturale, sanitario e sociale dell’intera società.

 

Partecipate alle prossime assemblee GKN: ecco il calendario diffuso dal Comitato di Fabbrica.

– 2 settembre, A CAMPI BISENZIO data della liberazione di Campi Bisenzio. Corteo alla mattina a Campi Bisenzio, dalle 19.30 apericena presso il presidio e a seguire alle 20.30 reading sui Gap presso il presidio organizzato dall’Anpi di Campi

– 2 settembre, h 18.00 MASSA assemblea presso Casa Rossa Occupata, via Castagneta 1, Aurelia Sud Montignoso

– 3 settembre, NAPOLI a partire dalle h 17.00 assemblea all’ Ex OPG Occupato – Je so’ pazzo , via Matteo Renato Imbriani 218, Napoli. Assemblea e poi a seguire cena e spettacolo serale.

– 4 settembre, ROMA, assemblea h 14.00 all’interno di Renoize 2021, presso Parco Schuster a Roma.

– 4 settembre FIRENZE, dibattito h 20,00 alla festa della Fiom di Firenze al Circolo Rondinella del Torrino, Lungarno Soderini 2

– 4 settembre FIRENZE, cena solidale con Gkn presso SMS RIFREDI

– 5 settembre TORINO, h 17.30 assemblea presso @Csoa Gabrio via Francesco Millio 42.

– 6 settembre TREVIGLIO (BG), assemblee presso la Same

– 6 settembre MILANO, h 20.30 assemblea presso Ri-Make , via del Volga 4.

– 6 settembre PRATO, iniziative per la liberazione della città

– 8 settembre, presso il presidio in Gkn incontro con vignettisti e grafici solidali, a partire dalle h 20.30 con Vignettisti per la Costituzione , Militanza Grafica, @(Z)ZeroCalcare

Seguiranno aggiornamenti del calendario, e comunque:

SABATO 18 SETTEMBRE TENIAMOCI LIBERE e LIBERI, TENIAMOCI PRONTE e PRONTI

#insorgiamo

 

Altre scadenze:

9 settembre, scadenza ricorso FIOM contro MELROSE ex articolo 28 Statuto dei Lavoratori

22 settembre, scadenza dei 75 giorni della Procedura di Licenziamento collettivo

 

Comunicato CC 24/2021 – 2 settembre 2021

[Scaricate il testo del comunicato in Open Office / Word ]

 

Comitato Centrale del (n)PCI http://www.nuovopci.it


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