La Campagna Guantanamo è una critica della guerra a partire dai diritti umani. I pacifisti possono promuovere un cambio di paradigma e di narrazione perché i diritti umani sono stati violati proprio dai fautori di questi venti anni di “guerra umanitaria”.
Adesso è venuto il momento della resa dei conti. Gli USA hanno perso la guerra, e anche la Nato. Adesso è il momento di essere intransigenti in modo nuovo, rivoltando la questione dei diritti umani sui paladini dei diritti umani che sono stati cacciati dall’Afghanistan.
La Campagna Guantanamo può diventare la base di partenza per una critica della guerra a partire dai diritti umani, ossia dall’humus culturale su cui gli Stati Uniti hanno lanciato le loro guerre umanitarie.
La NATO è sotto shock ma i politico nostrani che si sono inchinati alla guerra sono ancora lì, senza vergogna, a dire che era giusto intervenire, nonostante il disastro che la storia ha dimostrato. E’ terribile questo scollamento dalla realtà.
Occorre porre sotto accusa chi ha compiuto, in particolare dopo l’11 settembre 2001, crimini di guerra. La questione dei crimini di guerra non è stata sufficientemente presa in mano dal movimento pacifista, occorre alzare la voce. E’ il momento di chiedere il processo per crimini di guerra di coloro che dopo l’11 settembre hanno violato le Convenzioni di Ginevra. Bisogna farlo, o non saremo credibili.
L’11 settembre non può più essere narrato come prima, come inizio della guerra al terrore. È stato il terrore esercitato da noi, in modo inumano, segnando l’inizio di uno dei più bui periodi per la storia degli Stati Uniti e della NATO.
Deve essere, il nostro, un cambio di paradigma e di narrazione. I diritti umani sono stati usati per mettere sotto accusa i “nemici” dell’Occidente, mentre siamo stati noi a primeggiare nei crimini di guerra a livello globale.
E’ il momento di passare all’attacco per mettere sotto accusa la “guerra umanitaria” partendo proprio dai diritti umani violati e partendo in primo luogo dalla enorme quantità di crimini compiuti e documentati in questi venti anni. Chi come Assange ha rivelato i segreti di guerra è adesso in carcere: una vergogna assoluta su cui occorre mobilitarsi.
Dobbiamo far capire che è il momento di provare vergogna. E chi ha avuto responsabilità politiche in Italia per quell’intervento militare deve essere posto sotto moralmente accusa per non essere stato fedele alla Costituzione Italiana. E per non fare nulla adesso per Assange o per la chiusura del carcere militare di Guantanamo.
Rinnoviamo l’appello a firmare per la Campagna Guantanamo: www.peacelink.it/guantanamo
Domani (mercoledì 8 settembre) alle ore 22 faremo una videoriunione per promuovere la Campagna Guantanamo e questo è il link per partecipare: www.peacelink.it/riunione
Note: Scaricate questo documento e leggetelo perché contiene ciò che occorre per la nuova strategia pacifista finalizzata a porre sotto accusa i criminali di guerra che ci hanno guidato nella “guerra infinita”.
Alessandro Marescotti
7 settembre 2021
E’ venuto il momento della resa dei conti dopo il disastro dell’Afghanistan (peacelink.it)