Perù, scomparso il Presidente Gonzalo fondatore di Sendero Luminoso

Gloria e onore al Presidente Gonzalo

Ci è giunta oggi notizia della morte del Presidente Gonzalo, Abimael Guzman Reynoso, fondatore e dirigente di Sendero Luminoso, il movimento promosso dal Partito comunista del Perù che negli anni ’80 del secolo scorso, valorizzando creativamente gli insegnamenti di José Carlos Mariátegui, sviluppò la guerra popolare rivoluzionaria (GPR) in tutto il Perù e, forte dei successi ottenuti, promosse a livello mondiale l’adozione del maoismo come terza superiore tappa del pensiero comunista.

Fatto prigioniero il 12 settembre 1992 dalle forze armate peruviane istruite e dirette dal complesso militare-industriale USA, il governo dittatoriale di Fujimori e quelli che gli sono succeduti, vassalli dell’imperialismo USA, hanno tenuto per 27 anni Abimael Guzman Reynoso in condizioni di prigionia e isolamento peggiori di quelle imposte dal regime fascista (1926-1937) ad Antonio Gramsci. Ben diverse erano le condizioni del movimento comunista nel mondo: nel pieno dello sviluppo della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria (1917-1976) la prigionia di Gramsci, nell’epoca di nera reazione seguita all’esaurimento della prima ondata della rivoluzione proletaria e alla dissoluzione dell’Unione Sovietica la prigionia del Presidente Gonzalo.

Spetta ai comunisti peruviani comprendere i motivi e tirare e verificare le lezioni del rapido sviluppo della GPR in Perù e del suo rapido esaurimento durante la prigionia del Presidente Gonzalo. I comunisti traducono gli insegnamenti universali del marxismo nella linea particolare del proprio paese e la applicano concretamente. È elaborando l’esperienza che arrivano a una superiore comprensione delle condizioni e della forma della lotta di classe che devono dirigere e sviluppare. Noi comunisti italiani non entriamo quindi nel merito della questione.

I comunisti italiani devono rendere omaggio al Presidente Gonzalo perché egli ha avuto un ruolo importante anche nello sviluppo della Carovana del (nuovo)Partito comunista italiano: fu grazie al suo insegnamento che i promotori della Carovana approdarono alla comprensione del maoismo.

Riproduciamo qui di seguito la dichiarazione pubblicata in Rapporti Sociali 12/13 – novembre 1992

 

Il pensiero Gonzalo resta libero

Il 12 settembre le forze armate del governo dittatoriale di Fujimori hanno fatto prigioniero il prof. Abimael Guzman Reynoso (il presidente Gonzalo), dirigente e ideologo della rivoluzione peruviana e con lui altre sette persone. Nonostante il duro colpo che le forze della reazione hanno inferto al Partito comunista del Perù e alle masse oppresse peruviane, “la guerra popolare è un fenomeno politico e militare profondamente radicato nel tessuto sociale del Perù che non può essere fermata con la cattura del suo massimo dirigente”.

Il Partito comunista del Perù diretto dal presidente Gonzalo ha acquisito il grande merito, di fronte alle masse popolari, al proletariato, alla classe operaia e ai comunisti di tutto il mondo, di aver levato alta la fiamma della rivoluzione proletaria e della guerra popolare negli anni Ottanta, quando nel mondo le forze rivoluzionarie non avevano ancora superato le difficoltà che per un lungo periodo hanno intralciato il loro cammino, il revisionismo moderno non era ancora crollato e la crisi dell’imperialismo non era ancora palese come lo è oggi. Il Partito comunista del Perù diretto dal presidente Gonzalo ha acquisito anche per il merito incancellabile di aver fatto risuonare in tutto il mondo la verità che il maoismo è la terza superiore tappa del pensiero comunista e di aver mostrato alle forze rivoluzionarie di tutto il mondo, con la sua azione vittoriosa, l’irresistibile potenza del maoismo.

Al Partito comunista del Perù e al suo grande dirigente, il presidente Gonzalo, vanno l’affetto, la riconoscenza e la solidarietà dei comunisti di tutto il mondo.

La lotta delle masse oppresse del Perù è diventata una parte inseparabile della lotta delle masse popolari, del proletariato, della classe operaia e dei comunisti di tutto il mondo!

I sei apporti principali del maoismo al pensiero comunista che abbiamo enunciato e applichiamo nella nostra opera sono un risultato anche dell’influenza di Sendero Luminoso e del Presidente Gonzalo.

Giustamente la morte del Presidente Gonzalo, come spinge i migliori comunisti peruviani e di altri paesi latinoamericani a fare il bilancio, spinge oggi anche alcuni di noi comunisti italiani a fare il bilancio dell’opera che abbiamo compiuto e dei motivi per cui nonostante l’adozione del maoismo non siamo ancora arrivati ad instaurare il socialismo nel nostro paese e a contribuire così con forza ben maggiore alla rinascita del movimento comunista nel mondo intero.

Quando per raggiungere un altopiano ci si trova a dover salire una montagna scoscesa mai ancora scalata, le difficoltà della salita offrono mille motivi particolari di demoralizzazione, di disperazione e di diserzione ad alcuni di noi che la borghesia imperialista con ogni sua risorsa ha cercato di educare, come cerca di educare tutti gli oppressi alla rassegnazione e al fatalismo riuscendo a distoglierne effettivamente una parte dalla lotta di classe. I comunisti e i più avanzati degli oppressi traggono invece dalle difficoltà stimolo a un maggiore impegno intellettuale e morale.

Il marxismo, scienza delle attività con le quali gli uomini fanno la loro storia, ha indicato l’obiettivo che l’umanità creata dal modo di produzione capitalista ha bisogno di raggiungere: instaurare il socialismo prima fase del comunismo. Le condizioni catastrofiche a cui l’umanità è arrivata oggi confermano pienamente gli insegnamenti del marxismo. Il marxismo-leninismo-maoismo ci ha via via mostrato con crescente chiarezza la via che dobbiamo seguire.

Compito di noi comunisti italiani è 1. avanzare nel definire la via da seguire per instaurare il socialismo nei paesi imperialisti, il compito che i comunisti non sono riusciti a realizzare nel corso della prima ondata della rivoluzione proletaria e 2. tradurla nel particolare, applicarla e verificarla nel concreto anzitutto nel nostro paese perché ognuno sale al comune altopiano partendo dalla posizione in cui è.

Dobbiamo quindi imparare dai comunisti di tutto il mondo che fossero più avanti di noi nell’adempiere questo compito, e, consapevoli che nel movimento comunista si scontrano due linee, due classi e due vie, non farci distogliere dai fuorvianti successi della destra del movimento comunista. Proprio per questo ci opponiamo con chiarezza all’ammirazione che alcuni comunisti italiani in questo periodo professano per la “nuova via della seta” proclamata e perseguita dalla destra del Partito Comunista Cinese: essa aiuta forse le masse popolari di alcuni paesi oppressi che cercano di emanciparsi dalla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, USA e sionisti, ma non aiuta i comunisti e gli elementi avanzati dei paesi imperialisti a definire la via che essi devono seguire per liberarsi dalla borghesia imperialista. Valutiamo e verifichiamo la nostra comprensione del corso delle cose e la nostra linea alla luce degli ostacoli che ci troviamo di fronte e consideriamo attentamente, senza settarismo e senza dogmatismo, le proposte per rimuoverli elaborate da altri. Le difficoltà non ci abbattono, ci spingono a raddoppiare gli sforzi intellettuali per comprenderle e morali per superarle.

Principalmente questo è l’omaggio che rendiamo oggi all’amato Presidente Gonzalo!

Egli rimarrà per sempre nella memoria degli uomini del futuro!

Il pensiero di Gonzalo è illustrato nella raccolta in lingua spagnola Guerra Popular en el Perú reperibile in https://www.bannedthought.net/Peru/Gonzalo/GuerraPopularEnElPeru-Spanish-sm.pdf . A nostra conoscenza non esiste ancora un’analoga raccolta in lingua italiana.

 

Comunicato CC 25/2021 – 11 settembre 2021

[Scaricate il testo del comunicato in Open Office / Word ]

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