foto: romatoday.tv

[n p c i] Rafforzare la mobilitazione contro le Larghe Intese e il governo Draghi!

Rafforzare la lotta contro il Green Pass! Non farsi bloccare dalle provocazioni fasciste-poliziesche di Roma!

Rafforzare la mobilitazione contro le Larghe Intese e il governo Draghi!

Tagliare l’erba sotto i piedi alla mobilitazione reazionaria!

Avanzare verso un governo popolare d’emergenza!

L’assalto alla sede centrale della CGIL a Roma, arrivato a sorpresa o lasciato fare o promosso da servizi di Stato (il Collettivo di Fabbrica della GKN ha fatto giustamente notare che “siamo appena tornati da una manifestazione a Roma dove ogni operaio GKN era guardato a vista da almeno tre poliziotti. Colpisce dalle immagini invece la facilità con cui un gruppo di fascisti riesce a raggiungere la sede della CGIL nazionale”), gli esponenti del governo Draghi e i caporioni di tutti i partiti che lo sostengono, compresi Matteo Salvini dall’interno e Giorgia Meloni dall’esterno, cercano tutti di usarlo (insieme all’“assedio a Palazzo Chigi”)

– per soffocare, ostacolare o almeno ridurre la mobilitazione popolare contro il Green Pass in vista dell’esclusione dai posti di lavoro di chi non ce l’ha, esclusione che stando al governo Draghi dovrebbe scattare venerdì 15 ottobre: spacciano la vasta e crescente mobilitazione popolare come promossa da Forza Nuova e altri gruppi fascisti o comunque “roba da fascisti”. È quello che i caporioni dei partiti delle Larghe Intese hanno cercato di fare nel 2020 contro le mobilitazioni dei lavoratori autonomi costretti a chiudere e ancora prima nel 2012-2013 contro il movimento dei Forconi e il Coordinamento 9 dicembre (ma non è una specialità italiana: è quello che in Francia ha cercato di fare il governo Macron con il movimento dei gilets jaunes ai suoi inizi);

– per impedire che cresca il legame del movimento e degli organismi contro il Green Pass con le altre mobilitazioni popolari: dalla lotta capeggiata da GKN contro lo smantellamento del settore autoveicoli e del resto dell’apparato produttivo italiano, allo sciopero generale indetto per la prima volta unitariamente da tutti i sindacati di base per lunedì 11 ottobre, alla mobilitazione Alitalia (contro gli esuberi, i tagli di salario e l’eliminazione del contratto collettivo di lavoro connessi all’operazione ITA è già indetto proprio per venerdì 15 ottobre lo sciopero del trasporto aereo), alle mobilitazioni in cantiere contro il G20 di fine ottobre;

– per contenere il malcontento che cresce anche tra gli iscritti CGIL per la linea seguita da Landini e altri dirigenti CGIL: dalla passività a fronte delle stragi sul lavoro, all’accettazione dello sblocco dei licenziamenti e di altre misure del governo Draghi contro le masse popolari. RSU e lavoratori iscritti CGIL hanno già dichiarato che aderiranno allo sciopero dei sindacati di base di lunedì 11, così come nei mesi scorsi hanno fatto scioperi spontanei e proteste contro l’uccisione del sindacalista SI Cobas Adil Belakhdim;

– per attenuare la protesta contro il governo Draghi, la prosecuzione della gestione criminale della pandemia (Green Pass, ma no ai tamponi e al sequenziamento, alle cure, alla medicina territoriale, ecc.) e le sue misure antipopolari e perfino anticostituzionali (spedizioni militari NATO, immunità Cartabia per i ricchi, ecc.) che cresce nel paese e che sul terreno elettorale si è espressa con il gran numero di astenuti alle elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre.

La lotta contro il Green Pass è parte della lotta contro la gestione criminale della pandemia da parte dei gruppi imperialisti e delle loro autorità!

La loro gestione criminale della pandemia è fatta:

sia di aspetti che i gruppi imperialisti hanno creato prima che la pandemia da Covid-19 scoppiasse (premessa per questa e altre pandemie passate e future):

– riduzione e privatizzazione del sistema sanitario nazionale strappato dalle masse popolari durante la prima ondata;

– privatizzazione del settore che mette a punto, produce e distribuisce farmaci;

– privatizzazione della ricerca scientifica e asservimento di essa ai capitalisti ognuno alla caccia del suo profitto;

– indifferenza per la manutenzione del territorio e la cura del rapporto uomo-insediamenti umani-infrastrutture con il resto della natura (animali, vegetazione, foreste, ecc.);

sia di aspetti che i gruppi imperialisti hanno messo in opera quando la pandemia da Covid-19 è scoppiata:

– preminenza della continuità nella produzione di merci (il profitto dei capitalisti prima di tutto) rispetto alle misure di prevenzione del contagio (isolamento, ecc.);

– indicazioni contraddittorie legate a interessi di gruppi imperialisti in contrasto tra loro e sfiducia (indifferenza, rassegnazione, fatalismo, ignoranza e comportamenti irrazionali) che esse hanno generato nelle masse;

– rispetto dei brevetti e del mercato dei vaccini.

Il Green Pass serve a rafforzare il controllo e l’oppressione contro i lavoratori. È una lotta da associare a quella contro l’abolizione del blocco dei licenziamenti, contro l’obbligo di fedeltà aziendale, contro la violazione dei risultati dei referendum (acqua, energia nucleare e simili).

Noi comunisti dobbiamo

1. fare anche della lotta contro il Green Pass lo spunto per moltiplicare (in particolare nelle aziende private e pubbliche) Organizzazioni Operaie e Popolari, rafforzarle e coordinarle,

2. favorire la confluenza del movimento contro il Green Pass con la mobilitazione lanciata dal Consiglio di Fabbrica della GKN per mettere fine allo smantellamento in corso in ogni parte d’Italia dell’apparato produttivo di beni e persino di alcuni servizi,

3. orientare ogni mobilitazione popolare verso la cacciata del governo Draghi e per la costituzione del Governo di Blocco Popolare.

Come ben dice il Collettivo di Fabbrica della GKN “dobbiamo riprenderci le piazze. Dobbiamo rimettere al centro il dualismo tra chi licenzia e chi viene licenziato, tra chi frutta e chi viene sfruttato, tra chi delocalizza e chi difende le fabbriche, tra chi lotta per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro e nella società e chi in nome del profitto mette a rischio ogni giorno le nostre vite. Fuori i fascisti dalle nostre sedi e dalla società, riprendiamoci le piazze”. In sintesi, come ha insegnato Dimitrov, essere avanti a tutti nel mobilitare le masse popolari contro il regime! Così si impedisce anche che reazionari e fascisti alla Salvini, Meloni, Fiore e altre canaglie simili acquistino un qualche credito fingendo di fare propri gli interessi delle masse popolari.

Sta a noi comunisti mobilitare le masse popolari contro ognuna delle malefatte dei capitalisti e organizzarle perché si uniscano e costruiscano un proprio sistema di potere fino a diventare capaci di instaurare il proprio governo.

Ai comunisti il compito di elevare il livello della mobilitazione e organizzazione delle masse popolari, di far avanzare la rivoluzione che farà dell’Italia un nuovo paese socialista e contribuirà alla rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato in tutto il mondo!

Per questo lotta il (nuovo)Partito Comunista Italiano: che si arruolino quelli che condividono il compito che ci siamo assunti!

Comunicato CC 31/2021 – 10 ottobre 2021

[Scaricate il testo del comunicato in Open Office / Word ]

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