Gli Usa si oppongono alla ricostruzione della Siria

Il segretario di Stato Usa Anthony Blinken ha affermato che la posizione del suo Paese è quella di opporsi alla ricostruzione della Siria e non di sostenere i tentativi di normalizzare le relazioni degli Stati Uniti con le autorità di Damasco, secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters.

Questa posizione è stata esposta in una conferenza stampa congiunta con i suoi omologhi israeliani e degli Emirati Arabi Uniti, in cui il capo della diplomazia statunitense ha dichiarato che gli Stati Uniti non hanno cambiato posizione in merito alla loro opposizione alla ricostruzione della Siria fino a quando non ci saranno progressi irreversibili verso un soluzione politica.

Sempre più paesi arabi hanno fatto passi avanti con Damasco verso la normalizzazione, come la Giordania, che a settembre ha aperto il confine con i suoi vicini siriani.

Blinken ha ribadito che gli Stati Uniti non hanno intenzione di “esprimere alcun sostegno agli sforzi per normalizzare le relazioni o riabilitare al-Assad” o revocare una “sola sanzione” a meno che non ci sia un cambio di governo a Damasco.

Le sanzioni statunitensi ai sensi del Caesar Act contro la Siria colpiscono specificamente i settori dell’energia e dell’edilizia per impedire al Paese di ricostruirsi dopo 10 anni brutali di guerra. Le sanzioni possono colpire chiunque, indipendentemente dalla nazionalità, dissuadendo i vicini della Siria dall’aiutare la ricostruzione.

Oltre alle sanzioni, gli Stati Uniti mantengono una forza di occupazione di circa 900 soldati nella Siria orientale e sostengono le forze democratiche siriane a guida curda nella regione. Questa zona della Siria ospita la maggior parte dei giacimenti petroliferi del paese, saccheggiati sistematicamente dagli Stati Uniti.

La maggior parte della popolazione siriana è maggiormente colpita dalle sanzioni statunitensi, in un momento in cui diverse analisi sostengono che Washington basi la sua politica estera su queste misure ed è considerato il più grande sanzionatore unilaterale al mondo.

I governi degli Stati Uniti hanno intensificato i loro sforzi per rovesciare il governo in Siria e nell’estate del 2012 il presidente Barack Obama ha firmato un ordine segreto che autorizzava la CIA e altre agenzie statunitensi a sostenere i mercenari in Siria che cercavano di rovesciare Bashar al-Assad.

Con un costo di oltre 1 miliardo di dollari, l’operazione Timber Sycamore è diventata la più grande operazione segreta dall’armamento dei combattenti mujaheddin in Afghanistan negli anni ’80, secondo il The New York Times.

Le forze speciali statunitensi, nell’ambito di Timber Sycamore , hanno addestrato terroristi, facendoli passare come “combattenti per la libertà”.

La Redazione de l’AntiDiplomatico

14 Ottobre 2021

Gli Usa si oppongono alla ricostruzione della Siria – GUERRE E IMPERIALISMO – L’Antidiplomatico (lantidiplomatico.it)

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