Nella foga di pubblicizzare la terza dose, ancora una volta il Corriere della Sera ricorre a palesi fake news, che i vari siti di facta e denuncia delle bufale non evidenziano e non censurano.
Se osa mettere in dubbio in TV l’efficacia della campagna vaccinale del Governo Draghi, immediatamente il giornalista, il medico, il docente universitario viene addirittura sospeso dal lavoro. Ma sui bufalari del Corriere l’ordine dei giornalisti non interviene.
Cosa scrive il Corriere?
“Buone notizie riguardo all’efficacia della terza dose. Il New England Journal of Medicine ha pubblicato giovedì il primo studio randomizzato di un richiamo Pfizer somministrato su 10.000 persone, controllato con placebo (il «gold standard» nella ricerca sui farmaci): finora c’erano state solo analisi prive di «gruppi di controllo», perciò con maggiori potenziali fattori di errore”.
Peccato che esista la possibilità di verifica immediata, per chi ancora nutre il diritto al dubbio.
Piccolo particolare: lo studio (finanziato da Pfizer) ha riguardato 23 pazienti e non 10.000 come dichiara pomposamente l’articolo. Sono solo 23 infatti i volontari testati per la terza dose, non 10.000.
Ecco lo studio che viene riportato dallo stesso Corriere: https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMc2113468, in cui c’è il link al protocollo https://www.nejm.org/doi/suppl/10.1056/NEJMc2113468/suppl_file/nejmc2113468_appendix.pdf.
La 3° dose che NON è stata somministrata a 10.000 persone come scrive il Corriere, ma a 23!
Tant’è che in USA la FDA l’ha approvata solo a partire dai 65 anni ma in Italia la si propone a tutti.
Senza neppure averla sperimentata.
Agata Iacono
28 Ottobre 2021