L’Unione Europea è il secondo importatore di trofei di caccia al mondo, dopo gli Stati Uniti

Europei e italiani si recano regolarmente all’estero per uccidere specie iconiche e portarne a casa parti del corpo da esporre come suppellettili, tappeti, decorazioni d’interni ed altro.

Nel quinquennio 2014-2018, l’Italia ha importato 322 trofei di caccia di 22 specie di mammiferi protetti dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione (CITES), come leopardi, orsi polari, lupi e ghepardi. L’Italia è il primo importatore UE di trofei di ippopotamo e il quarto più grande importatore di trofei di leoni africani di origine selvatica. Inoltre, è il quinto importatore UE di elefanti africani ed è stata uno dei cinque paesi ad aver importato almeno un trofeo di rinoceronte nero, specie in pericolo critico di estinzione.

La caccia al trofeo mette a rischio la conservazione di moltissime specie che già vivono sotto continua e forte minaccia. Oltre alla crudeltà di questo passatempo coloniale, spesso associato a metodi di caccia estremi e scorretti, di fronte all’attuale crisi della biodiversità, è irresponsabile consentire alle élite ricche di sparare alle specie minacciate o in pericolo di estinzione per puro piacere. Inoltre, la caccia al trofeo non ha alcuna rilevanza per il sostegno alle comunità locali, alle quali in genere viene destinato solo il 3% degli introiti.

Firma la petizione per dire basta trofei di caccia in Italia! (hsi-europe.org)

 

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