30 anni dalla fine dell’URSS. Se ne parla su Byoblu domenica 26 dicembre

Oggi, domenica 26 dicembre 2021, sono trascorsi esattamente trent’anni da quando l’Unione Sovietica si è auto-ed-etero-dissolta.

Ciò che mi è sembrato dover sottolineare è quanto l’umanità avesse beneficiato, al di là della qualità dei regimi e sistemi in causa, dell’esistenza, per tutto il dopoguerra, della presenza dell’URSS in quanto polo alternativo all’impero anglosassone, sistematicamente in opposizione all’imperialismo, alle guerre, alla società del consumo, a sostegno dei popoli in lotta di liberazione dalle secolari catene dell’imperialismo, della salvaguardia e promozione dei diritti sociali: sanità, istruzione, casa, alimentazione.

In virtù della contrapposizione tra i due blocchi di alleanze, il capitalismo del consumo e di una democrazia di facciata a copertura della dittatura del denaro, da un lato, e un sistema a partito unico, con forti tratti autoritari, specie con Stalin, ma garante dei bisogni fondamentali degli strati lavoratori, abbiamo vissuto un’era di alternativa dialettica, di (parziale) libera scelta ideologica, senza i tratti dispotici che oggi vengono inflitti a gran parte del mondo nel falso nome di una salvezza che si volge nel suo contrario.

Oggi, di fronte a due potenze, Russia e Cina,  commentabili e criticabili a seconda dei punti di vista, ma sicuramente non impegnate in aggressioni o minacce militari (il che già depone a loro favore di fronte ai 50 milioni di morti dal 1945, alle apocalittiche distruzioni che l’umanità deve alle guerre d’aggressione, ai colpi di Stato, alle sanzioni, alle rivoluzioni colorate di USA e NATO), si rinnova il pericolo di guerra, minacciata ripetutamente addirittura in termini di olocausto nucleare.

Un insieme euroasiatico assediato lungo tutti i suoi confini da una gigantesco armamento che si definisce nemico, ha bisogno che venga esaminato con gli strumenti della verità e della professionalità di una storiografia e di un’informazione non asservite. In questo confronto su Byoblu cerchiamo di delineare attori, responsabili, vittime e carnefici. Pur nelle sue contraddizioni geopolitiche non possiamo non riconoscere in Vladimir Putin una specie di incredibile taumaturgo che, in pochissimi anni, ha saputo sottrarre il suo paese al disfacimento, alla svendita dei suoi beni, alla distruzione della sua già saldissima convivenza umana. Alle continue minacce di guerra che vengono fatte alla Russia, con il pretesto che sarebbe essa, circondata da trenta paesi NATO, di cui uno, un partner, a controllo di milizie naziste, l’aggressore, Putin ha risposto con un trattato di pace, basato sui principi ONU, del diritto internazionale, inteso alla pacifica convivenza e al reciproco rispetto. Ma forse è proprio un’offerta del genere, ciò che l’Occidente considera la minaccia più grave.

Esiste oggi, grazie anche a grandi potenze non omologate al Nuovo Ordine Mondiale, almeno l’opportunità di sottrarre l’umanità intera a una scelta imposta come unica che una sua infima parte vorrebbe riservargli, oggi in termini bio-psico-tecno-totalitari

Capire cos’è successo, chi ha manovrato, chi ha fornito complicità, chi si è opposto, chi ha salvato, dove siamo oggi, dovrebbe permetterci di capire e agire a occhi aperti, fuori dalle strumentali mistificazioni e manipolazioni propagandistiche che vorrebbero renderci passivi spettatori di un gioco riservato a minuscole élites dal tasso criminale senza precedenti nella storia del mondo.

Fulvio Grimaldi

26/12/2021

 

Su Byoblu (ch. 262) alle ore 18:50 ne parleranno Fulvio Grimaldi, Manlio Dinucci e Franco Fracassi.

 

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